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Recensione sceneggiato RAI: La leggenda del bandito e del campione

Creato il 15 ottobre 2013 da Lalenene @Irene_Marziali
Sono arrivata in ritardo di tre anni, purtroppo. Anche se io l'ho scoperta solo ieri grazie a Rai Premium, questa miniserie in 2 puntate è infatti stata mandata in onda nel 2010 sul primo canale Rai.
Una storia di amicizia attraverso i decenni, dai primi anni 20 di un Nord Italia povero e contadino, alla dominazione mussoliniana, alle fughe nella fiorente Parigi fino ad arrivare all'epilogo, negli anni 70. Un'amicizia che continua nonostante la distanza, la diversità di percorsi, le reciproche delusioni.
Recensione sceneggiato RAI: La leggenda del bandito e del campione
Ci raccontano le vite di due amici, cresciuti insieme in una Novi Ligure di terra, zappa e miseria, che intraprenderanno due strade diverse, quelle che hanno imboccato fin da ragazzini e che si confanno, per fortuna o purtroppo, alla loro natura.
Sante diventerà un bandito, ricercato prima in tutta Italia e poi anche a Parigi dove si rifugerà grazie alla rete anarchica, partito dai piccoli furtarelli in paese per sfamare la famiglia, colpita dalla tragedia di un padre malato.
Costante perseguirà invece con passione e dedizione il sogno che, da ragazzo, aveva condiviso con l'amico datosi invece al crimine, : correre. Corre in bicicletta Costante, anche quando la vita e l'amicizia lo deludono, corre e vince perché è bravo, semplice e onesto, un giovane uomo cresciuto con i valori contadini che vuol far bene il proprio lavoro.
Recensione sceneggiato RAI: La leggenda del bandito e del campione
Due amici che non potrebbero essere meno simili: uno "bello", sicuro di sé, trasgressivo e delinquente, il fascino sporco del bandito su di sé, che ama i soldi quanto tiene agli affetti. L'altro buono, d'animo puro, che lavora e suda per guadagnare ciò che ha, insicuro e timido ma di grande cuore.
Il primo è Beppe Fiorello, che tutti conosciamo e che tutti esaltano molto negli ultimi anni.
Il secondo Simone Gandolfo, attore che seguo sempre e mi piace moltissimo, nella recitazione come nella personalità.
Entrambi perfetti per il proprio personaggio ed entrambi somiglianti a quelli originali.
Costante Girardengo e Sante Pollastri, infatti, sono entrambi personaggi storici del Novecento italiano, il primo affermato campione di ciclismo, il secondo fuorilegge ed anarchico. Anche se buona parte della storia raccontata nello sceneggiato è frutto della fantasia, ispirata ad un romanzo, anziché alla realtà storica.
Due donne, ovviamente, si contendono la scena come innamorata protagonista, quelle stesse donne che all'inizio dello sceneggiato conosciamo come compagnette di scuola e amiche di Sante e Costante.
Ovviamente è quella che poi diventa la donna di Sante ad avere maggior spazio. Si sa che le persone semplici, altruiste, amorevoli e buone non fanno audience, purtroppo.
( Le due donne sono interpretate da Raffaella Rea e Sarah Maestri )
Recensione sceneggiato RAI: La leggenda del bandito e del campione Uno sceneggiato ben fatto e ben recitato, che ci fa dare uno sguardo a come era la nostra terra prima dell'industrializzazione di massa, prima che ognuno avesse un automobile e tutti i comfort di cui noi oggi godiamo senza più neanche dal loro valore. Che ci mostra la natura dei rapporti di una volta, quelli nati nel piccolo borgo natio e che seguitavano fino all'età adulta, si rafforzavano o mutavano ma nessuno dimenticava mai. Qualcosa di ormai raro oggi, che cambiamo compagni di classe ogni due o tre anni e che nessun bambino ha gli stessi "amichetti" per lungo tempo.
Ma anche uno sceneggiato che fa riflettere sulla natura umana, sul vero significato dell'amicizia e dell'amore. Ciascuno di noi può scegliere cosa fare della propria vita, se viverla onestamente e moralmente o meno. Non c'è destino, non c'è casualità. E' la nostra volontà ad agire.
Una sola cosa mi ha fatto arrabbiare molto. Una verità di cui purtroppo ho sempre più conferme. Perché devono sempre farci vedere che il mascalzone è il bello della situazione, il vincente? Perché ci attira più la vita turbolenta e pericolosa di Sante e Mela, il loro rapporto conflittuale e passionale, piuttosto che il sentimento affettuoso e solido, la vita tranquilla ma rassicurante di Costante e Agostina?
Chi di voi lo ha visto o lo vedrà, potrà darmi ragione o contro, tuttavia vi anticipo che Costante è il mio preferito. Forse meno emozionante e coraggioso, ma leale e altruista. E voi, qual è il vostro personaggio favorito?
Con affetto,
I.

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