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Recensione: Sopravvissuto – The Martian

Creato il 03 ottobre 2015 da Mattiabertaina

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Genere: Fantascienza

Regia:  Ridley Scott

Cast: Matt Damon, Jessica Chastain, Kristen Wiig, Mackenzie Davis, Kate Mara

Durata: 130 min.

Distribuzione: 20th Century Fox

Gli astronauti della NASA sono nel bel mezzo della missione Ares 3. Su Marte sembra esserci la quiete, condizione perfetta per effettuare le ricerche. Ma qualcosa va storto. Una tempesta di sabbia colpisce la zona dove si trovano i protagonisti, costretti a un rientro d’emergenza verso il pianeta Terra. Nel bel mezzo del ritorno verso la navicella Mark Watney viene colpito da dei detriti, scaraventandolo via. L’equipaggio, capitanato dal comandante Lewis, decidono di partire, credendolo morto. Ma Mark si scopre essere ancora vivo, salvato da un pezzo di metallo e dal sangue che ha garantito, nonostante il duro colpo, la giusta pressione alla propria tuta. Mark è tuttavia solo, e ha poche riserve di cibo a disposizione per sopravvivere, prima che la NASA mandi su Marte i rifornimenti e l’astronave in grado di riportarlo indietro. Mark ha tuttavia un solo strumento per vivere quelle giornate infinite sul Pianeta Rosso: il suo ingegno, che lo accompagnerà in una vicenda nella quale dovrà fronteggiare un pianeta totalmente ostile all’uomo.

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The Martian si può definire il “ritorno sulla Terra” del regista Ridley Scott. Non che gli altri film non siano all’altezza (non si può di certo dare lezioni di regia a un colosso del cinema come lui), ma se si va a leggere la filmografia del regista, gli ultimi suoi lavori (Exodus, Prometheus, The Counselor) sfigurano notevolmente in confronto a perle come Blade Runner, Alien, Il Gladiatore e America Gangster. The Martian risolleva il trend non positivo di Scott con un film che sa mischiare una storia credibile con una regia sofisticata. La storia di un uomo alle prese con una sfida più grande di lui, dal momento che Mark deve affrontare un luogo che non lo lascia per nulla tranquillo, determinando alcuni “piccoli” inconvenienti che il protagonista deve assolutamente risolvere, perché ne va della sua stessa vita. L’interpretazione di Matt Damon da questo punto di vista aiuta notevolmente a comprendere le difficoltà che deve affrontare, garantendo la giusta espressività al personaggio senza eccedere in alcuni cliché già visti in altri film di fantascienza. Ottime le ambientazioni, che descrivono un mondo desolato, inesplorato e allo stesso tempo inesplorabile (almeno per ora) per via dell’immensità di questo pianeta, visibile nel film grazie all’uso di campi lunghi in grado di mostrare l’assoluta limitatezza dell’essere umano su Marte. Lo humour usato in The Martian (e alcuni Easter egg che per correttezza non trattiamo) garantisce una maggiore fruibilità del film, con il risultato di una maggiore umanità a personaggi che rischiavano nel tempo di divenire troppo statici. Inoltre è possibile notare il rimando ad alcuni film post-apocalittici come Alien, soprattutto per quanto riguarda la somiglianza della base su Marte e quella spaziale dove si svolge la terribile entrata in scena dell’alieno. Il lungometraggio complessivamente funziona, scorrendo in maniera naturale senza utilizzare teorie surreali su come sopravvivere in un posto complesso per via delle caratteristiche difformi a quelle terrestri, cercando di puntare più sulla riflessione rispetto all’emozione. Bentornato Ridley.

Voto: 3,5 su 5

Il trailer


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