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Recensione: Stolen Songbird, di Danielle L. Jensen

Creato il 30 settembre 2014 da Isahale
Recensione
Recensione: Stolen Songbird, di Danielle L. Jensen Titolo: Stolen Songbird (The Malediction Trilogy #1)
Autore: Danielle L. Jensen
Editore: Strange Chemistry Pagine: 469 "Per cinque secoli, la maledizione della strega ha intrappolato i troll nella loro città sotto le rovine della Montagna Dimenticata. Ha dato tempo alla loro magia oscura e malvagia i scomparire dalla memoria degli uomini e trasformarsi in mito. Ma una profezia è stata pronunciata, di un'unione con il potere di liberare i troll, e quando Cécile de Troyes viene rapita e condotta sotto la montagna, imparerà che tutti i miti sui troll sono molto più di quel che credeva.
Cécile ha solo un obiettivo dopo essere stata portata a Trollus: fuggire. Ma i troll sono intelligenti, veloci, e molto più forti di semplici umani. Cécile dovrà aspettare l'occasione perfetta.
Ma nell'attesa accade l'inaspettato - inizia a innamorarsi dell'enigmatico principe troll a cui è stata legata e sposata. Inizia a farsi amici. E inizia a capire che l'unica speranza per i mezzo-sangue - in parte troll, in parte umani, creature schiavizzate dai troll. Una ribellione sta nascendo. E il suo principe, Trista, il futuro re, ne è il leader.
Mentre Cécile rimane coinvolta in intricati intrighi politici a Trollus, si trasforma in più che la figlia di un contadino. Diventa una principessa, la speranza di un popolo, e una strega dai poteri abbastanza grandi da cambiare Trollus per sempre."

Recensione: Stolen Songbird, di Danielle L. Jensen
Avete presente quella sensazione, dopo aver letto un romanzo, di non sapere bene se vi sia piaciuto o meno? Quella sensazione di doverlo quasi rileggere per assicurarvi di ciò che state provando e cercare di capire cosa sia andato, cosa non sia andato... La scintilla è scoccata o no? Questo è quel che ho provato dopo aver concluso Stolen Songbird. Partiamo da... I presupposti. Avete letto la trama? Cécile de Troyes viene rapita e costretta a sposare il principe di una razza di mostri, i troll, nascosti per cinque secoli agli occhi degli umani, citati solo nei miti da raccontare ai bambini per insegnargli a comportarsi bene e seguire le buone maniere. I troll sono mostri - alcuni sono orrendi, sfigurati, altri sono belli come il diavolo. Malvagi, meschini, senza pietà: sono tutto quello che le storie raccontavano e anche più. Legano Cécile al loro principe e la costringono a diventare la speranza per un intero popolo, quando tutto ciò che lei vorrebbe è scappare, tornare a casa, rivedere i suoi cari. I suoi occhi argentei si fissarono su di me e giurai potesse vedere nel profondo della mia anima. "È lei." "Ne sei certa?" Domandò il Re dal suo trespolo sul trono. "Odora alquanto."
I personaggi. Cécile è una ragazza intraprendente, fuori dalla sua epoca. Ha il coraggio delle migliori protagoniste, la prontezza di spirito delle guerriere, riesce a valutare ciò che è giusto e sbagliato e quando sbaglia è sempre pronta a capire i propri errori. È una protagonista ideale, potremmo dire, eppure questa sua aura di perfezione non aiuta il lettore ad affezionarsi a lei, facendola apparire quasi troppo perfetta. Poi c'è Tristan... Ah, Tristan. Il principe bellissimo e meschino. Il principe che la tiene lontano nonostante il legame che li unisca sia forte e tangibile - nel vero senso della parola, se consideriamo che "i matrimoni" troll avvengono attraverso una cerimonia chiamata Legamento (Bonding), in cui i due individui vengono uniti da una magia antica che lega le loro menti ed emozioni a vita, in maniera indissolubile se non attraverso la morte. Ed è questo legame, forse, che presupponendo già un possibile finale di questa trilogia mi ha fatto calare in parte l'anticipazione per i prossimi volumi. Recensione: Stolen Songbird, di Danielle L. JensenI personaggi secondari, invece? Perfetti, come i loro protagonisti. È tutto così perfetto e ideale in questo libro, così strutturato e intessuto fluidamente e con ottimismo, che le mosse dei "cattivi" vengono quasi a cadere di fronte alle infinite capacità dei personaggi principali. Ai miei occhi è stato come vedere un cavaliere lottare contro un drago che miagola, senza la possibilità di vivere davvero il conflitto che dovrebbe essere alla base di qualsiasi buon libro - banale o meno che sia. C'è stata persino questa scena in cui Cécile ha dovuto fare una determinata scelta... E ho sperato fino all'ultimo scegliesse l'imprevedibile, piuttosto che seguire quel che mi sarei aspettata sin da subito.
Eppure, nonostante questa apparente assenza di conflitto e colpi di scena, la lettrice compulsiva in me ha apprezzato la scrittura, scorrevole ma sofisticata, e la fluidità con cui tutte le scene si succedevano, senza momenti morti. Stolen Songbird è uno di quei debutti che promette e getta le basi e introduzioni per un mondo che spero sia complesso quanto l'autrice suggerisce tra le righe di questo suo debutto. Direi che è uno di quei libri consigliati quando non si hanno grosse pretese. Viene anticipato come "il nuovo Seraphina", ma vi assicuro non lo sia - ne ha di strada da fare per assomigliare alla elegante storia della Hartman.
Nella speranza di un miglioramento, per ora direi che sono 3 incoraggianti gusci su 5. Recensione: Stolen Songbird, di Danielle L. Jensen
Potete dare anche voi un'occasione a Stolen Singbird qui!

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