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RECENSIONE: "Stupide Stelle" di Andrea Giachè - Narcissus

Creato il 13 agosto 2015 da Tuttosuilibri @irenepecikar

RECENSIONE:
Titolo: Stupide StelleAutore: Andrea GiachèEditore: NarcissusPagine: 338
Sinossi: 
Stefania è una diciassettenne rassegnata all’idea che nulla cambierà mai. La sua Italia è grigia, appariscente, costosa. È un’ Italia di famiglie ferite, di licei che non funzionano, di lavori in nero. Se Stefania non crolla è grazie ai suoi insoliti amici: un ansiolitico, un cavallo e Tommy, l’auto-proclamato protettore della città. Ma la vita è davvero «così e basta»? Il Diavolo, chissà come, giunge a Spondai per rubarle il libero arbitrio. Senza, Stefania non può più prendere nemmeno la decisione più elementare. Eppure, se non vorrà perdere tutto ciò che ama, dovrà cercare un modo per recuperarlo. Ma come fare?
Stupide Stelle è una toccante e divertente avventura nella magia, nel mistero e nei meandri dell’animo umano: il racconto di come si può trovare la luce anche nelle tenebre.

 

Recensione a cura di Sabrina Amadori:Il libro è dedicato «A chi si sente solo» e in apertura presenta una citazione tratta dal Paradiso perduto di John Milton: «Perché dovunque fugga è sempre inferno: sono io l’inferno»: questa frase sembra scritta proprioper la protagonista, Stefania, e per chi, come lei, lotta ogni giorno per la sopravvivenza contro un “destino” avverso. La ragazza è considerata strana, a scuola viene evitata, i suoi unici compagni di vita sono Alma, una cavalla, e Tommy, il suo migliore amico. Gli scontri con una madre alcolizzata e violenta le spezzano il fiato, solcano giorno dopo giorno il suo cuore, lasciando una ferita sempre più profonda. Stefania trova conforto nel Placo, un ansiolitico, che ha il potere di inibire ogni sensazione. Presto la ragazza si renderà conto di non possedere più la capacità di scegliere: è stato il Diavolo in persona a rubarle il libero arbitrio. Da qui la storia della sua profonda, devastante, terrificante depressione si trasforma in un’avventura alla ricerca di se stessi e della risposta ad alcune domande: «Si può vivere senza il libero arbitrio?», «Esiste il libero arbitrio?».Stupide stelle, sfiorando l’universo dell’urban fantasy, conserva un carattere psicologico molto forte: è un romanzo riflessivo, ma allo stesso tempo una storia di avventura. È molto scorrevole, ha la capacità di dipingere ogni scena, d’intimità o d’azione, di fronte ai tuoi occhi. È in grado di farti affezionare ai personaggi, costruiti veramente bene. È basato su una serie di incontri che invitano a riflettere, a riflettere sul senso della vita e sul potere delle decisioni; potrebbe essere avvicinato ai romanzi di formazione proprio perché Stefania, attraverso questo percorso che compie, vive una sorta di “evoluzione”, cresce, arriva a un livello di consapevolezza prima sconosciuto. E con lei il lettore stesso è invitato a svegliarsi, a ritrovare, ogni giorno, la volontà di scegliere della propria vita.

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