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Recensione The Following 3×10 “Evermore”

Creato il 29 aprile 2015 da Cinetvrecensioni

Ed eccoci giunti ad una puntata fondamentale per l’intera storia di The Following. Il momento che doveva arrivare ma che, in realtà, nessuno voleva arrivasse. In fondo in fondo, anche se Joe ha massacrato centinaia di persone, ha distrutto la vita ad altrettante e ha quasi fatto suicidare il protagonista, nessuno di noi voleva che arrivasse il giorno della sua esecuzione. E a quanto pare neanche Joe.

Episodio che si svolge nell’arco di una giornata, in attesa della mezzanotte per l’iniezione letale del “povero” Joe. Ma il condannato ha ancora voglia di fare il simpaticone… delirante lo scambio di battute tra lui e gli altri condannati a morte, chiusi nelle loro minuscole celle, mentre Joe è diretto alle “prove generali”.

Nel mentre, il problema numero 1 dell’FBI (alias Theo il baffuto), tra un omicidio e l’altro, ha avuto il tempo di recuperare la sua adorabile sorellina Penny (la quale stava con un tossico o qualcosa del genere). Scopriamo subito che la ragazza è a conoscenza della vita candida e gioviale del fratello, che la mette a conoscenza del suo piano e del libricino rubato a Strauss: contiene un nome che permetterà loro di scomparire per sempre, senza essere mai più ritrovati. Questo piano includerebbe la morte di Ryan (il poveraccio ha sempre qualcuno che vuole ucciderlo/torturarlo psicologicamente) e Penny non è per niente d’accordo. Mica scema.

Ma torniamo a Joe, perchè è lui il vero protagonista di questo episodio, come non lo era da parecchio tempo. Il nostro condannato a morte sente davvero parecchio la mancanza di Ryan (che ha declinato l’invito ad assistere alla sua esecuzione) e decide di organizzare un piccolo party per salutarlo definitivamente.

Leggermente irrealistico il fatto che sia riuscito a nascondere quell’arnese per tutto il tempo, scampando anche alle perquisizione, ma chiudiamo un occhio sulla cosa e ci godiamo questa puntata eccezionale. Joe fa una carneficina e mantiene vivi solo il medico, l’avvocato e un tizio del governo abbastanza inutile. Li appende al soffitto tramite dei cavi di fil di ferro e chiama l’FBI attraverso le telecamere di sicurezza. Vuole Ryan.

E Ryan non si fa attendere. Se pur in ansia e sconvolto, si presente alla prigione. Chiama Gwen per salutarla, lei sta per dirgli che è incinta ma non ce la fa, perchè Hardy sta pensando a tutt’altro. Come dargli torto.

Una volta davanti all’infermeria, Joe gli chiede di spogliarsi e di ammanettarsi, con il rilascio di un’ostaggio. Ma è quando entra che la puntata diventa follia pura. Joe non ha chiamato Ryan per ucciderlo, ma per fargli ammettere che sono amici, fratelli, che la loro relazione è la più importante e che, in fondo in fondo, Ryan gli somiglia. Per giungere a queste conclusioni userà il povero avvocato, ma non sarà necessario far del male a nessuno, perchè Ryan capitola quasi immediatamente. Ammette che ha paura di essere diventato come Joe, che nei suoi sogni loro due sono amici e Joe gli insegna ad uccidere. La commozione del condannato a morte è palpabile e permette a Ryan di ammanettarlo. E’ pronto, dice, ad affrontare il suo destino, adesso che sa che Ryan ha la sua eredità. 

Recensione The Following 3×10 “Evermore”

Ma i colpi di scena non terminano qui, perchè Penny, nel tentativo di veder ucciso Ryan, chiude le porte di entrata alla prigione e apre invece quelle dei condannati a morte. Dopo una serie di morti e di sangue ovunque, sia gli ostaggi di Joe, che lo stesso Joe e Ryan si salvano. Ma a che prezzo? Ryan è visibilmente sconvolto da quello che è accaduto: ha addirittura salvato Joe, uccidendo uno degli altri condannati; gli ha stretto la mano e lo ha aiutato ad alzarsi.

Andrà ad assistere all’esecuzione di Joe e i due si fisseranno per tutto il tempo. Quella che doveva essere la chiusura di un percorso orribile per Ryan, si rivelerà l’inizio della sua follia? Ricomincia anche a bere, senza curarsi della povera Gwen, che nel mentre è a casa, incinta e terrorizzata. 

Recensione The Following 3×10 “Evermore”

Lunghi applausi per gli scrittori della serie, che hanno reso memorabile un momento storico del telefilm, come la morte del personaggio chiave, Joe. Adesso che lui è morto, però, il lavoro si fa ancora più difficile, perchè dovranno riuscire a mantener viva l’attenzione anche senza l’aiuto del personaggio più carismatico. Per questo compito si sono chiaramente affidati a Theo, che ha ottime potenzialità da serial killer e che potrebbe tranquillamente sostituire Joe quanto a crudeltà e genio, ma quanto a carattere decisamente no…

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