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Recensione | The Musketeers 2×02 “An Ordinary Man”

Creato il 11 gennaio 2015 da Parolepelate
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“The Musketeers: Strafighi da quando Alexandre Dumas ha scritto la nostra storia.”

Quanto paghereste per passare una serata con i Moschettieri?
Cifre inimmaginabili? Donereste un rene? Qualunque cosa non sarebbe abbastanza per voi.

Perché siete dei plebei.

Ma King Louis può tutto. Anche portare quella terribile parrucca. Il suo ordine è chiaro: essere uno plebeo per una notte d’intrattenimenti con i Moschettieri alla vigilia del battesimo di suo figlio.

Queste sono le premesse del secondo episodio della seconda stagione di The Musketeers. I Quattro guardiani del Re assolvono al loro nuovo compito: far divertire Louis XIII nella loro solita locanda, con alcol e risse.

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#CantaciUnaCanzoneAramis

Tutto sembra proseguire come al solito: Athos non sorride, Porthos scatena una rissa, il Re è ubriaco. Aramis non è presente – il suo divertimento è più intimo e doloroso – perché il piccolo Delfino di Francia lo attrae come una volta lo attraevano le belle donne. E’ straziante vedere Aramis soffrire – seppur non esplicitamente – per un figlio così presente ma così lontano. Lo coccola e lo fa addormentare, ma prospettiamo tanto dolore per il povero Moschettiere.

Tornando alla locanda, nel bel mezzo di una rissa un po’ fuori controllo, il locandiere aiuta D’Artagnan a scappare dal retro con Re Louis ma – ovviamente – non finisce bene. Entrambi vengono rapiti.

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Il povero D’Artagnan – ci finisce sempre lui in mezzo! – si ritrova, perciò, incatenato e con il Re e altri schiavi al suo fianco, mentre i suoi amici cercano i due sotto l’ordine agitato della Regina.

Ben presto Athos, Porthos e Aramis ricondurranno la scomparsa di D’Artagnan e il Re ad un uomo di nome Sebastian LaMaitre, il cui scopo è quello di portare in Spagna un gran numero di schiavi. Si rivelerà un’occasione importante per Re Louis che realizzerà la profonda miseria che circonda il suo popolo. Sarà Pepin, uno schiavo, a dimostrargli che si può essere poveri e allo stesso tempo nobili.

Dal suo canto, la Regina Anna non se la cava affatto meglio. La gentilezza e l’innocenza sembrano del tutto scomparse. Anna è infelice, confusa e neppure la nuova amicizia con la dolce e pragmatica Constance (che rappresenta davvero la versione femminile e ben vestita di D’Artagnan) riesce a scacciare via i suoi tormenti. Il subdolo Rochefort sembra aver mirato su di lei e la sua vulnerabilità per portare vantaggio alla Spagna. Nella paura che il Re potesse essere morto, il Conte le fa firmare una richiesta di supporto per suo fratello, in Spagna. La Regina non sa davvero in quale guaio si sta cacciando e ci spezza il cuore realizzare che il suo personaggio potrebbe deluderci.

La bella sorpresa dell’episodio è stata il ritorno di Milady De Winter – come al solito alle prese con i suoi piani di sopravvivenza – come salvatrice di D’Artagnan e il Re, che immediatamente rimane colpito da lei. Milady è un personaggio che, amato o detestato, è necessario affinché la serie si realizzi pienamente: ambigua, forte, una vera sopravvissuta. Non è una villain, come Rochefort, ma una donna con le sue particolari sfaccettature in un mondo – come aveva detto Constance nello scorso episodio – fatto per uomini.

Ma tornando al Re e D’Artagnan, i due si scambiano nostalgiche memorie in cui riusciamo a intravedere qualcosa dell’infanzia non di certo gioiosa di un Louis che non ha avuto dal padre quegli insegnamenti che lo avrebbero reso un uomo migliore. Per quanto cerchi di essere commuovente, non è il Re che ci colpisce durante l’intero episodio.

Il vero protagonista è D’Artagnan, per numerose ragioni. Il giovane Moschettiere è gentile, fiero, coraggioso. Un vero eroe buono. Ce li avete presenti quei personaggi buoni che vengono sempre messi da parte per preferire il cattivo? Ecco D’Artagnan. Lui è l’emblema del paladino della giustizia. E noi lo amiamo per questo. Per non parlare di quanto ci abbia straziato vederlo commosso, mentre ripagava la famiglia del coraggioso Pepin, morto per la corona.

E poi che BADASS in questa scena. Credo di aver applaudito subito dopo.

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“Posso?”

Ovviamente, tutto si risolve con una sfrenata lotta che si conclude con il battesimo del Delfino e il ritorno a corte del Re. Il ritorno di Milady – entrata tra le grazie del Re -, la lettera di Anne a suo fratello tra le mani di Rochefort, Constance minacciata da quest’ultimo: a questo punto, The Musketeers sembra in cerca di guai ben più grandi della prima stagione. E mentre il conte Rochefort gioca fuori casa (e in casa) nella partita Francia-Spagna, il povero Treville perde terreno. Dobbiamo temere per lui?
Non possiamo ancora dirlo. Sicuramente le prospettive del prossimo episodio non ci incoraggiano neppure su la Regina Anna.

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Per quanto riguarda i risvolti amorosi, è importante notare quanto, sebbene non ci siano state tante occasioni durante l’episodio, gli sguardi siano stati un elemento fondamentale.

Aw, questi soldati che combattono e amano, con la stessa forza. Quanto sono irresistibili?

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Tiriamo per somme per questa seconda puntata, mentre in fondo vi lascio il promo del prossimo episodio.

UP: – D’Artagnan, eroe del nostro cuore.
– Constance protettiva nei confronti della Regina.
– Milady De Winter, a prescindere.
– L’episodio sempre attivo.

DOWN: – La Regina che si lascia manipolare.
– Il modo in cui viene trattato Treville. NO. Lui non si tocca, anche con i suoi mille segreti.

Ringraziamo: The Musketeers Italia | Luke Pasqualino Italia | Howard Charles Italia | The Musketeers Italia | Milady and Athos – Maimie McCoy & Tom Burke Italy | Addicted to Luke Pasqualino | TelefilmSeries.Com | Diario di una fangirl. | Telefilm. ϟ | Impotenza mentale e fisica di fronte a Santiago Cabrera ϟ


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