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Recensione The Retribution of Mara Dyer di Michelle Hodkin.

Creato il 22 dicembre 2014 da Valentina Seminara @imatimehunter
Non ci sono spoiler per quasi tutta la recensione, e quelli presenti sono stati nascosti.
FINITO. Gente, sono in vacanza da oggi, preparatevi ai post di fine anno. YUPPI. Vacanze di Natale! Evviva! Peccato debba comunque studiare un mucchio di cose, ma ho tempo e... si, mi ridurrò all'ultimo minuto, come ogni anno. Come sono iniziate le vostre vacanze? Le mie con gli ultimi capitoli di The Retribution of Mara Dyer di Michelle Hodkin, capitolo conclusivo della trilogia e... finale spaventosamente figo e un pochino deludente. Capirete leggendo, se vi va. Per tutti quelli che hanno letto il libro... GENTE. DISCUTIAMONE, VA.
Recensione The Retribution of Mara Dyer di Michelle Hodkin.The Retribution of Mara Dyer
Michelle Hodkin
472 pagine
Uscito il 4 novembre 2014 in America, inedito in Italia
13,49€ - 7,16€ ebook
Acquista qui in inglese: hardback, paperback e ebook

Trama (tradotta da me, citate se prendete):

Mara Dyer vuole credere che c'è più delle bugie che le hanno raccontato.
E' così.
Non smette di pensare al luogo in cui potrebbe portarla la ricerca della sua verità.
Ma dovrebbe.Non ha mai pensato a quanto lontano sarebbe arrivata per vendetta.Lo scoprirà.
I leali vengono traditi, senso di colpa e innocenza s'ingarbugliano, e destino e possibilità si scontrano in questa scioccante conclusione per la storia di Mara Dyer.
La punizione è arrivata.
Lasciando perdere il fatto che mi c'è voluta una vita per finirlo, perché fra scuola e il resto... beh, non c'è nemmeno bisogno che lo precisi tutte le volte, no?
Ho ripreso i primi due libri, scorrendone le pagine, riepilogando la storia, i dettagli e i profili dei vari personaggi nella mia testa, per poi avventurarmi fra le pagine di The Retribution of Mara Dyer. E' come se non fosse passato nemmeno un giorno dall'ultima parola letta. Ho preso in mano questo libro ed ero già lì, con Mara, accanto a lei, stesa e completamente drogata, in balia della Dottoressa Kells e Wayne e dei loro folli, logicissimi esperimenti sul cervello di Mara. Un partenza agghiacciante e decisamente d'impatto, che ha impiegato poco tempo nel trascinarmi nel suo ritmo folle e irregolare.
Poi l'evasione. La prima parte del libro si connota in eventi che, personalmente, sono stati difficili da prevedere (evade o no? uccide o no? lo fa, lo pensa, lo dirà o no?). Eravamo arrivati ad un punto in cui poteva succedere di tutto; eppure, semplicemente, Mara trova Stella e Jamie e i tre scappano, dopo che la nostra protagonista ha un po' sfogato la sua... mh, mania compulsiva. Indovinate su chi?
Il loro viaggio alla ricerca di risposte -e di Noah- li farà spostare dall'Horizon alle loro case a New York, e accadranno moltissime cose che si daranno svariate quantità di pezzi da aggiungere al puzzle che compone la figura finale, quella che ci permetterà finalmente di comprendere il disegno dell'intera serie per come è stato visto dall'autrice.
La trama si snoda in maniera chiara e abbastanza uniforme, è priva di salti improvvisi e segue i diretti pensieri e ragionamenti dei personaggi -e, di conseguenza, quelli del lettore. Oh, non vi perderete nulla, tranquilli. Sarà tutto nero su bianco, ogni scena bilanciata perfettamente secondo il target a cui appartiene il libro... più o meno. Perché, preparatevi, certe scene fanno davvero fremere il sangue e venire la pelle d'oca. Eccome.
Ma passiamo ai commenti seri.
Questo libro è un delirio. Nel senso che ti fa veramente uscire fuori di testa. In senso positivo e negativo. Me la sono passata urlando e imprecando e wow per, pff, tre quarti del libro circa, e sono riuscita a tenermi un tetto sulla testa fino alla fine. Se ci sono riuscita io, potete farcela anche voi -ma se i vostri genitori, come i miei erano sul punto di fare, dovessero buttarvi fuori di casa, potete venire da me.
Partiamo dal fatto che Mara è sempre stata abbastanza terrificante nei precedenti libri. Nel primo e nel secondo era sempre avvolta da quest'aura tormentata, impaurita, indecisa, i suoi black out e i suoi pensieri disorientati, i suoi ricordi mancanti e, quando intuibili, beh... era simile ad un animale ferito e terrorizzato che reagisce senza usare la ragione, talmente immerso nelle proprie sensazioni da non poterne più uscire. Questo la rendeva molto pericolosa, e anche uno dei personaggi meglio riusciti e intriganti di cui abbia mai letto.
Ma in Retribution la faccenda è diversa. Già l'avevamo vista acquisire un po' più di consapevolezza in se stessa e nell'affidabilità dei suoi poteri, nella consolazione che non fosse poi così folle, perché altri erano come lei; e anche se questo incide negativamente nella suggestiva e intrigantissima sfera psicologicamente instabile che ha sempre reso il personaggio di Mara così particolare ai miei occhi, in parte di Evolution come qui, l'autrice è stata abile nel preservare parte di questo suo aspetto caratteristico (e all'inizio in modo particolare, quando Mara parla con se stessa... ho adorato quest'espediente!) e la cosa mi ha rincuorata fortemente.
Fatto sta che in molte scene, l'arroganza di Mara, la coscienza di sé, la portano su un piano differente rispetto a quello precedente, quasi come stessimo parlando di qualcun'altro. Mara diventa decisa, determinata, potremmo dire forte. Il cattivo si conferma come protagonista della sua stessa storia, ma se dovessimo considerarla la malvagia del romanzo, allora anche gli altri lo sarebbero.
La particolarità di questo libro sta nel fatto che, considerando le intenzioni di ognuno, nessuno può essere considerato completamente cattivo. Vale anche per Mara, nonostante i suoi modi restino estremi, in certe circostanze, e denotino come non sia ancora in grado di dominare i suoi poteri e la sua sete di sangue... o non lo voglia affatto.
Questo continuo tira e molla focalizza tantissimo l'attenzione del lettore su Mara: con il supporto dei capitoli sul passato -bellissimi e utili, ricchi dei giusti particolari, mai troppo opachi o troppo rivelatori, lasciano ai protagonisti l'onore di svelare ogni cosa- si intuisce molto più di quel che si capisce per certo, e la lettura diventa un insieme di sensazioni e poi di fatti; nel contesto di Retribution e alla luce di ciò che ho appena scritto, mi ritrovo a rielaborare quel che avevo detto in precedenza: questa è una serie che o si ama o si odia, ma non è lo stesso per i personaggi. Sono troppo complessi, contorti e complicato per sottostare ad un simile definizione.
Nel complesso, ho trovato più azione, e sebbene la cosa non mi sia dispiaciuta, si è un po' diradata quella fragile e oscura introspezione che tanto mi attraeva; ho sempre amato il fatto che l'aspetto soprannaturale fosse sempre così indefinito, incerto, inaspettato e improvviso, che questo lo rendesse inquietante e strano, difficile da classificare e affascinante nella sua unicità. Ovviamente sapevo che, in quanto ultimo libro, avremmo finalmente avuto delle risposte -risposte che volevo, ma che hanno inevitabilmente distrutto l'immagine ideale e astrattiva che mi ero fatta del romanzo.
In meglio o in peggio?
RISCHIO SPOILER (sono evidenziati, perciò state tranquilli)! Beh, le rivelazione sono belle pesanti e hanno avuto un impatto fortissimo (e in modo assolutamente preponderante ciò che lega Mara e Noah da prima che nascessero). Inoltre, il modo altalenante in cui si evolve il rapporto fra i due (al di là del fatto che lui sia morto o meno, mi riferisco più che altro all'immagine che il lettore si fa di lui, evocato da Mara e gli altri, lungo tutto il libro) fa riemergere il ricordo di quell'atmosfera particolare, quella solennità, quell'intimità fortissime nel loro modo di porsi l'un l'altra che mi faceva tremare e venire il batticuore, e che fortunatamente è presente anche qui.
Ammettiamo pure che siamo cadute tutte nella trappola di Noah. A conti fatti, è stato poco presente e avrei voluto che, in qualche modo, il suo ruolo fosse stato enfatizzato in maniera diversa, più profonda. Dopo tutta la lunga ricerca di Mara per trovarlo, il loro incontro si dirama in un insieme di dubbi e malessere che ha un po' spezzato l'atmosfera finale tesa e piena di suspance.
Il romanzo ha subito una sorta di battuta d'arresto, lasciando certi aspetti sospesi, personaggi mancanti alla deriva, sensazioni raffreddate troppo velocemente. In pratica, ho avuto la sensazione che Retribution fosse molto lontano dai primi due, come se fosse stato scritto da una persona diversa. Alla fine, per un momento è stato come se l'atmosfera, i personaggi, si bloccassero di fronte alla realtà dei fatti -proprio loro, che invece avevano lottato, nei precedenti, contro ogni razionalità possibile. Non posso nascondere che molti aspetti del libro, questi in particolare, abbiano infine portato ad un'amarezza e delusione di fondo che mi ha impedito di apprezzare in pieno la storia come all'inizio credevo avrei fatto. Tuttavia è anche vero che nel suo insieme, questo capitolo conclusivo è stato coinvolgente a tal punto da portarmi all'esasperazione, alla gioia e al dolore, alle lacrime e ad un insieme di sentimenti che hanno amplificato la lettura, facendomi vivere attimo per attimo con i personaggi; inoltre, quel che succede dopo, negli ultimi "capitoli", ha il merito di aver tirato su il mio giudizio complessivo -soprattutto le frasi conclusive, grazie alle quali l'intera trilogia ha "trovato il suo finale nel punto d'inizio"-, attenuando qualsiasi commento completamente insoddisfatto da parte mia.
Sono la solita lettrice polemica, lo so; ma in sintesi, il libro mi è piaciuto, e tanto anche, e credo che sia proprio questo a portarmi ad analizzare così tenacemente quel che non mi è piaciuto. Che posso farci, sono ostinata!
Voto: ★ ★ 
Scusate lo stile contorto, ma questo libro non avrebbe mai potuto ricevere da parte mia una recensione normale, obiettiva e lineare... tsz! Spero lo pubblichino presto in Italia... domande? Curiosità? Chi, dopo quel che ho scritto, si butterà subito sul libro? Fatelo!
No, sul serio.

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