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Recensione: The Sessions - Sessioni d'amore, di Cheryl Cohen Greene e Lorna Garano

Creato il 26 febbraio 2013 da Mik_94
Ciao a tutti, amici! Questa mattina, due recensioni in una. In occasione dell'uscita al cinema di The Sessions – Gli incontri, grazie alla Corbaccio, ho avuto modo di leggere il romanzo che l'ha ispirato e di confrontarlo brevemente con il film. Ve li consiglio entrambi! Buona lettura... e buona visione, M.   Recensione: The Sessions - Sessioni d'amore, di Cheryl Cohen Greene e Lorna GaranoTitolo: Sessioni d'amore Autrici: Cheryl Cohen Greene; Lorna Garano Editore: Corbaccio Numero di pagine: 286 Prezzo: € 16,40 Sinossi: "Sessioni d'amore" si apre con la storia di Mark O'Brien, poeta e giornalista di Berkeley, imprigionato in un polmone d'acciaio a causa di una poliomielite contratta da bambino e che grazie a Cheryl Cohen Greene non solo riesce a scoprire cosa significhi avere una relazione sessuale, ma anche ad aprirsi a una storia d'amore... Il regista Ben Lewin ha tratto da questa esperienza il film premiato al Sundance Festival "The Sessions" con Helen Hunt e John Hawkes. Per quarant'anni, infatti, Cheryl T. Cohen Greene ha lavorato fianco a fianco con psicoterapeuti in qualità di "partner surrogata" aiutando le persone a confrontarsi, a prendere in considerazione e infine ad accettare la propria sessualità. In "Sessioni d'amore" troviamo storie commoventi intrecciate con la storia di una vita straordinaria: quella di Cheryl che, nata negli anni Cinquanta in un ambiente rigidamente cattolico e educata a considerare il sesso e il desiderio sessuale come qualcosa di profondamente sbagliato, ha lottato tutta la vita per emancipare se stessa e gli altri da questa visione distorta e mortificante. E grazie al suo lavoro delicato e complesso, Cheryl ha consentito a tante persone impossibilitate per le ragioni più varie ad avere normali relazioni sessuali, di costruirsi una vita sentimentale felice ed equilibrata.                            La recensione
Recensione: The Sessions - Sessioni d'amore, di Cheryl Cohen Greene e Lorna Garano "Andare da una prostituta è come andare al ristorante. Scegli quello che vuoi dal menù, mangi, e quando te ne vai il proprietario spera che torni presto e che porti altra gente. Andare da una partner surrogato è come andare a scuola di cucina. Impari le ricette, sviluppi abilità, espandi l'orizzonte dei sapori e quando hai finito possiedi una nuova conoscenza." Nel nostra difficile e antica lingua, tra congiuntivi che diventano malattie della vista ed oscure parole ignote ai più, ogni cosa ha un nome specifico. In un vasto dizionario, ricco di lemmi ed eccezioni, non c'è spazio per omonimie e dubbi. Chi lavora con il legno è un falegname, chi lavora con le tempere è un pittore, chi lavora con le parole è un poeta o un insegnante. Chi lavora con il sesso, invece, è una prostituta.Ma se non fosse tanto semplice? Se dietro a battute sconce, pregiudizi e risatine ci fossero verità da scoprire e vissuti personali da rivalutare? Anche se non sembra, io parlo poco. Pochissimo. Ma in compenso sono un paziente e attento ascoltatore. Le conferenze mi annoiano facilmente. Io ascolto storie.Quella narrata in Sessioni d'amore è una curiosa storia vera. Gentile, onesta e umana, come lo è la donna che l'ha vissuta e portata su carta: Cheryl Cohen Greene.E' stata a lungo una partner surrogato. In più di trent'anni di carriera ha tenuto quasi novecento sessioni; ha avuto novecento pazienti, tra uomini e donne in conflitto con loro stessi e la loro vita tra le lenzuola. Credono in Dio, ma solo per avere qualcuno con cui prendersela. Sono malati, difettosi fisicamente o emotivamente, ma non asessuati. Non stanno bene con sé stessi e non stanno bene con gli altri. L'incapacità di relazionarsi con il proprio sesso li rende distratti al lavoro, infelici; compagni di vita incostanti e individui sentimentalmente anonimi.Pagano Cheryl, su consiglio di specialisti affermati, perché li aiuti a gestire i problemi del cuore, e non solo. Nel corso di un paio di incontri mensili, lei diventa il loro medico, la loro guida, la loro confidente, la loro amante. Escono dal suo studio, guariti nello spirito e sereni, e alla protagonista si spezza il cuore ogni volta. Perché a rivolgersi a lei non sono pervertiti o coniugi con la mania degli scambi di coppia, ma i migliori. Persone pure, quiete, intelligenti, nobili d'animo, ma imperfette (come lei, che da bambina scoprì di soffrire di dislessia e che divenne sterile a nemmeno trent'anni), che la rendono ogni volta platonicamente innamorata. Della vita, del genere umano, dell'amore e della sua professione. Recensione: The Sessions - Sessioni d'amore, di Cheryl Cohen Greene e Lorna GaranoNata in bui anni di bigottismo, fa uno schietto excursus sull'America del passato e, senza risparmiare nessuno, parla di come, a lungo, per la chiesa e le famiglie conservatrici del tempo il sesso abbia costituito un argomento tabù. Un peccato mortale impossibile da espiare. I risultati di tale ignoranza erano concreti e tanti suoi coetanei, più per il gusto di trasgredire che per una loro segreta curiosità, passavano i sabati sera nudi e appiccicati sui sedili posteriori delle utilitarie dei loro austeri genitori. Nascevano bambini non voluti; si diffondevano malattie e rimedi ancora più dannosi delle stesse; adolescenti senza più famiglia e sogni finivano per strada. E' stato così che, a quattordici anni, Cheryl ha perso la sua verginità con il ragazzo più egoista e sbagliato di tutti. Ma la sua vita è continuata.Si è innamorata ancora, ha amato alla follia (e contemporaneamente) due uomini diversi, ha avuto due figli di cui essere fiera, ha collezionato gioie e dolori, ha formato una famiglia meravigliosa e stramba, ed ha scritto questo bel libro. Per condannare la disinformazione, per spingere ognuno a inseguire il piacere, per dimostrare che stare bene nell'intimità rende anche persone migliori...Mentre le pagine scorrono - tra erotismo, perdite e simpatici aneddoti – seguiamo la narratrice col suo corpo che cambia, con la malattia che incombe sulla sua odiata vecchiaia, con l'avvento dell'AIDS che fa morti e notizia, con la chiamata di Hollywood. Dall'infanzia fino al momento in cui, un bel giorno, scopre che la sua storia diventerà un film e che, nel weekend successivo, avrà un appuntamento più importante del solito; sul set del “suo” film, con le star Helen Hunt e John Hawkes che le chiedono una speciale consulenza.Sessioni d'amore è una biografia, un piccolo saggioche ha il ritmo e i briosi dialoghi di un buon romanzo. Acuto e sincero, ha la schiettezza di chiamare ogni cosa con il proprio nome e, senza imbarazzi, quella che in un Harmony sarebbe definita tra le mie incontrollabili risate “il fulcro del di lei piacere” (ogni riferimento a E.L James non è puramente casuale) è chiamata “vagina”.  Recensione: The Sessions - Sessioni d'amore, di Cheryl Cohen Greene e Lorna GaranoPerché non è una parolaccia o il pittoresco nome di una cittadina del Nebraska!  E' approfondito, esplicito, ma mai volgare o indelicato. Come un nudo e una scena di sesso che non fanno scandalo. Se sembra quasi un paradosso, è perché non vi è ancora capitato di vedere il film. Delle tante storie trattate nel libro, tra uomini con ansie da prestazione e donne insoddisfatte della grandezza dei loro seni, The Sessions racconta quella di Mark O'Brien – un quarantenne bloccato su una lettiga dalla prima adolescenza, che non ha mai visto il suo corpo d'adulto e non ha mai conosciuto la tenerezza di una donna.La sua vicenda è solo un capitolo all'interno della vita di Cheryl, ma è il primo che leggiamo. Il più importante. Il film è di una leggerezza straordinaria, ma tutt'altro che impalpabile: commovente, essenziale, vitale, fragile e pieno di bontà. Una commedia indipendente che, grazie a due grandi protagonisti, inneggia maliziosa e poetica alla vita. Alla scoperta della propria bellezza e della felicità... felicità che, nella costituzione americana, è un diritto dell'individuo. Non una vergogna da censurare. Il mio voto: ★★★

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