Magazine Cultura

Recensione The Vincent Boys di Abbi Glines.

Creato il 21 giugno 2013 da Valentina Seminara @imatimehunter
Ero davvero ansiosa di leggere The Vincent Boys di Abbi Glines, primo capitolo dell'omonima duologia. Il New Adult mi ha conquistata da subito ed ero abbastanza speranzosa sulla buona qualità di questo libro. Ma, ahimé, mi ha un po' delusa, oltre che fatto ridere in maniera poco positiva. Date una lettura alla recensione per capire. E se mai comprerete questo libro... non tentate di staccare il bollino! Fa parte della copertina!
Recensione The Vincent Boys di Abbi Glines.
The Vincent BoysAbbi GlinesMondadori Chrysalide288 pagine18 Giugno 201314,90€
Voto: 2 Stelle e ½!
Le brave ragazze vanno in paradiso, quelle cattive vivono passioni sconvolgenti... Ashton, brava ragazza di "professione", cerca di non deludere i suoi genitori e gioca il ruolo della fidanzata perfetta di Sawyer Vincent, il ragazzo che tutte vorrebbero. Ma durante le vacanze estive, mentre Sawyer è in campeggio con il fratello, Ashton inizia ad avvicinarsi a Beau, cugino di Sawyer, terribilmente sexy. E terribilmente pericoloso... Il ragazzo da cui tutte dovrebbero stare alla larga. Beau, che ha sempre voluto bene a Sawyer come a un fratello, ama Ashton fin dai tempi dell'asilo, considerandola però la "ragazza di suo cugino" e, dunque, off limits. Che sia giunto il momento di abbandonare le maschere e di lasciarsi andare ai sentimenti veri? Più Ashton e Beau cercano di stare lontani più il desiderio si fa irrefrenabile. La tenera amicizia che li legava da piccoli si trasforma in attrazione travolgente, impossibile da combattere... Come reagirà Sawyer nel trovare la sua ragazza tra le braccia del cugino e migliore amico? C'è sempre una prima volta per "tutto": per l'amore, per la gelosia, per scoprire chi siamo veramente...

La mia Recensione.                                         
Il New Adult è un genere che si adatta in modo diverso in base ad ogni persona. Attecchisce velocemente, perché fra il passaparola e i nuovi adulti che attendono libri come questo, è facile che si diffonda in modo efficace e velocemente. Ma è anche uno di quei generi, inaugurati qui in Italia dall'arrivo di Uno splendido disastro, che o si ama, o si odia. O meglio, magari non è il genere in sé, quanto il modo in cui l'autore ne fa uso. E niente può davvero darci la conferma circa la bellezza o meno del libro in questione, se non la lettura dello stesso. E' un fattore piuttosto soggettivo, con questo genere più degli altri. Io, per esempio, in genere amo i libri romantici, intriganti, passionali e, se proprio voglio essere onesta, anche un po' frivoli. E certo la cosa non dev'essere eccessiva, solo quel tanto che basta per mettere in risalto scene più divertenti o contrastare con riflessioni e momenti più profondi. Non va scartato nulla, no? Perciò volevo avventurarmi nella lettura di The Vincent Boys prima di leggere qualsiasi altro parere esterno, così da non sentirmi influenzata dal giudizio altrui.
Cos'ho trovato in questo libro? Come sempre, partiamo dalla trama. Ashton Gray non è sempre stata una ragazza apparentemente perfetta. Legata ai cugini Vincent fin da quando aveva cinque anni, fra lei e Beau c'è sempre stata una complicità innegabile, e la loro forte amicizia li portava a mettersi continuamente nei guai, guai da cui prontamente Sawyer li portava fuori. Crescendo, però, Ash ha dovuto adattarsi al ruolo di figlia del pastore della città, e questo ha influito moltissimo nel suo rapporto con i due cugini. Così Sawyer è diventato il suo ragazzo, e Beau nulla più di un conoscente.
Sawyer aveva sempre impedito che io e Beau ricucissimo il nostro rapporto, che si era sbriciolato senza che me ne rendessi conto e senza sapere il perché. C'era Beau, il mio migliore amico. E un attimo dopo c'era soltanto il cugino del mio ragazzo.

Il contrasto fra la Ashton delle prime pagine e quella che incontriamo più avanti è evidente. All'inizio appare spenta, non tanto nel senso di triste o disperatamente silenziosa, ma priva di quella luce negli occhi a cui allude il Beau del prologo. Sempre dedita a fare la cosa giusta, per le giuste cuase e i giusti motivi, insieme alla persona con la quale tutti si aspettano che stia -beh, eccetto sua nonna, forse. In cambio, le perfezione le chiedeva di sacrificare la ragazzaccia che alberga ancora in lei, quella che non esiterebbe a cacciare i guai come faceva anni prima. Sempre timorosa di leggere disapprovazione e sconcerto negli occhi degli altri, se solo si mostrasse per quella che è. La sua visione di bene e male è alterata dall'educazione che a ricevuto, per cui seguire l'istinto, i desideri, le passioni della cattiva ragazza che è in lei, equivarrebbe a peccare e deludere chi la circonda. Ed ecco che le viene offerta l'occasione di perdere la testa per un po' e passare del tempo in compagnia di qualcuno che la desidera per la ragazza che era un tempo... e che ovviamente è Beau. Il cugino del suo ragazzo. La forte attrazione reciproca e la tempesta di ricordi che emerge ogni volta che si guardano negli occhi li porta a trasgredire tutti i buoni propositi con cui voleva ricucire il loro rapporto.
L'idea della storia mi intrigava, anche se speravo che il tema del tradimento venisse trattato con un certo riguardo. In un certo senso è stato così, perché dopo la dissolutezza delle azioni dei nostri potenziali -ma non esattamente- Lancillotto e Ginevra, c'è stato il pentimento morale, la voce terribilmente assillante del senso di colpa e la risolutezza a fare ammenda stando lontana dalla fonte del peccato, proprio come ci si aspetta dal copione. Dall'altro lato è stato un terribile disastro, altro che splendido. E' facile capire il perché delle azioni di Ashton, sempre sotto il mirino di tutti, pronti a criticare i suoi errori e a rende vittima il suo perfetto fidanzato. Ma c'è qualcosa, nel modo in cui si abbandona a Beau, passando dall'innocenza alla malizia con poca autenticità, che mi ha fatto storcere il naso. Per non parlare di una serie di nomignoli, o anche certe scene che hanno del ridicolo, che si sommano a questa mia impressione. Insomma, sono rimasta sull'orlo del dubbio fino alla fine.
La cosa pazzesca è che qui, il bad non è tanto e solo Beau, ma Ashton. Insomma, entrambi sono logorati dai sensi di colpa. Ma nonostante quelli, Ashton si butta fra le braccia del cugino del suo ragazzo considerandola fin da subito una reazione inevitabile, lo stuzzica senza ritegno e poi si tira indietro con aria innocente. Tutto questo dopo vari momenti di un lutto per lei straziante. Mmh...
Comunque sia, morale vuole che il tradimento si può evitare solo se si è abbastanza forti da resistere alle tentazioni. E per essere la figlia del pastore, evidentemente le sue domeniche in chiesa non sono servite a molto. Beau, d'altra parte, cerca almeno un po' di respingerla. Sembra quello più agitato nei confronti del loro peccato verso Sawyer, anche se avendogli invidiato da sempre il fatto che avesse rivendicato Ash per sé era più logico pensare che avesse colto al volo l'occasione, lui. Ciò dimostra che ci troviamo di fronte ad una very obscene bad girl, che si fa consolare dal ragazzo più sexy della città, nonché il tipo che desidera da tempo senza mai aver avuto il coraggio di essere se stessa, per la morte della nonna. E che consolazione! Che almeno facesse finta di provare del vero rimorso. Questo non rende Beau meno colpevole, o meno... beh, qualcosa fra sfrontato e imbarazzante. Cioè, patatina? Diamine, non ho mai riso tanto in vita mia! E non si riferiva propriamente ad Ashton...
Solo al ritorno di Sawyer, Ashton sembra rendersi un po' conto del suo comportamento. E' vero che non esiste un modo giusto per parlare di qualcosa che non lo è -il tradimento, appunto-, però avrei voluto, in un certo senso, che l'autrice spendesse più parole prima e meno pensieri colmi di senso di colpa dopo, che per altro non avevano nemmeno il sapere di essere veri. Nonostante ciò, il segreto familiare mi ha lasciata un po' a bocca aperta -non avevo riflettuto troppo sul titolo del secondo libro. E' stata una piacevole distrazione, insieme all'affermazione del personaggio di Sawyer che, vittima del tradimento, ha iniziato ad adottare un certo tipo di atteggiamento che, beh, ha cambiato il mio giudizio negativo su di lui. Poi arriva questa Lana, cugina apparentemente più sveglia di Ashton, e con lei la promessa di una nuova relazione nel prossimo libro. Spero che almeno loro non parlino di buchini e non aspettino funerali o messe dominicali per, uhm, accoppiarsi. Lo stile piacevole ha fatto da sottofondo silenzioso alla mia lettura e ai pensieri a volte poco carini che rivolgevo ai personaggi. Non posso dire di aver totalmente disprezzato Ashton e Beau, anzi potrei dire che lui sia un tipo affascinante -eccetto per certi modi di dire in appositi momenti-, al totale contrario di lei, che ho odiato giusto un po' meno di Abby in Walking Disaster. Ma mentirei se, al contrario, dicessi di averli adorati. Leggerò quasi sicuramente il seguito, nella speranza che la nuova coppia e il già molto promettente cambiamento di Sawyer lo renda più sensuale ed emozionante, anziché tuffarsi dritta dritta nella brutta parodia delle cinquanta sfumature.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :