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Recensione: Una notte di ordinaria follia

Da Flautodipan @miriammas
Recensione: Una notte di ordinaria follia Titolo: "Una Notte di Ordinaria Follia”
Autore: Alessio Filisdeo
Editore: Nativi Digitali Edizioni
Genere: Urban Fantasy, Thriller
Collana: NSF – Non Solo Fantasy
Prezzo: 2.99€
Formato: ebook (epub, mobi, pdf) 
Lunghezza stampa: 85
Disponibile qui
Descrizione:
Manhattan: risvegliatasi nel bel mezzo di Central Park, una caparbia killer a contratto scopre di aver mancato clamorosamente il suo ultimo bersaglio. Non solo ha fallito, ma a stento ricorda quello che le è successo negli ultimi giorni. E le cattive notizie non sono ancora finite: uno sfacciato diciassettenne le confessa candidamente di averla
uccisa pochi istanti prima. Il resto è... complicato.
Tra night club, società segrete, improbabili complotti e sparatorie a cielo aperto, benvenuti alla notte delle notti! In compagnia dell'irriverente vampiro Nik, della mafia russa e di galloni di sangue caldo!
“Una Notte di Ordinaria Follia” di Alessio Filisdeo, autore di “Le Memorie Oscure”, ci presenta un XXI secolo in salsa gotica, tra pulp e umorismo nero, mischiando insieme generi differenti e mantenendo un ritmo di narrazione serrato: sembra un cocktail, ma si “beve” come uno shot.

L'Autore:
Alessio Filisdeo - Nato ad Ischia nel 1989, Alessio Filisdeo vive a Barano d'Ischia.
Diplomato perito d'azienda, oggi si divide tra la passione per la scrittura e svariati lavoretti part-time. Grandissimo estimatore del genere gotico, in particolar modo del filone ottocentesco, ha negli anni partecipato a numerosi concorsi ed iniziative letterarie.

La recensione di Miriam:
Un uomo e una donna si ritrovano l’uno nel mirino dell’altra. Partono i colpi, qualcuno muore, ma niente va secondo i piani.
Lui, che era la vittima designata, scampa al pericolo; lei che doveva uccidere, in realtà, viene uccisa, salvo poi essere resuscitata a nuova vita. 
È solo l’inizio di una notte di ordinaria follia, una notte come tante per il vampiro Nikolai, almeno fino a che non si imbatte in una killer di professione che tenta di farlo fuori. Un amico le spara per salvargli la pelle, ma l’attimo dopo lui la trasforma allo scopo di estorcerle il nome di colui o colei che lo vuole morto. Il problema è che la donna, al suo risveglio, non ricorda assolutamente niente, nemmeno come si chiama. Sarà così che da nemici, i due vampiri si ritroveranno a formare una strana coppia e finiranno per vagare insieme in una New York, tutt’altro che addormentata, alla ricerca della verità.
Per la protagonista sarà una lunga notte di scoperte e rivelazioni. Il principio di una nuova esistenza che coinciderà con il dischiudersi, ai suoi occhi, di un intero mondo di cui ignorava l’esistenza.
È l’originale chiave di lettura che Alessio Filisdeo sceglie per raccontarci l’oscuro universo dei vampiri.
Rifuggendo tanto lo stereotipo consacrato dal Dracula di Stoker quanto il più recente modello in salsa romance elaborato dalla Meyer, ci propone un vampiro, che potremmo definire postmoderno, in cui pericolosità e cinismo si fondono con una generosa dose di humour nero.
Bellissimo, forse più di Edward Cullen ma letale come Dracula, Nikolai, discostandosi da entrambi, si contraddistingue per l’incapacità di provare qualsiasi sentimento, dettata proprio dalla sua condizione. Né morto né vivo, uccide per “sopravvivere”, senza provare rimorso o empatia alcuna per le sue vittime. Nik non gioisce del suo stato ma nemmeno si compiange, non cerca redenzione ma tenta, a suo modo, di cogliere l’attimo cercando di rendere quanto più piacevole la sua esistenza  a lunghissimo termine.
Non si interessa dell’amore ma non rifugge i piaceri del sesso e fa dell’autoironia un’arma (di difesa?) non meno imprescindibile dei suoi stessi affilati canini.
E l’autoironia sembra essere lo stesso perno su cui l’autore fa forza per costruire il suo microcosmo vampiresco, quasi a voler giocare col mito, divertendosi a sbeffeggiarlo quel tanto che basta perché conservi la sua aura dark, senza tuttavia lasciarsi prendere troppo sul serio.
Un romanzo breve – in sintonia con il lasso temporale in cui si svolge l’intera vicenda – dal ritmo sincopato e lo stile brioso, a dispetto del tema trattato. Un’avventura rocambolesca, dalle atmosfere alla Anita Blake che si consuma all’insegna del puro divertimento, inscenando peraltro un inedito scontro fra vampiri e templari.
Pur essendo autoconclusivo, definisce i contorni di un contenitore immaginario, con i suoi personaggi e le sue regole, entro cui potrebbero svilupparsi molteplici trame. Se così fosse l’idea non mi dispiacerebbe giacché l’unica piccola pecca di quest’opera, dal mio punto di vista, è rappresentata dall’eccessiva brevità. Giunta all’epilogo ho avuto la sensazione che Nik, ma anche la sua compagna di avventura, avessero ancora tanto da dire e penso  che sarebbe un peccato metterli a tacere del tutto così in fretta.
 

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