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Recensione: "Una stanza piena di gente"

Creato il 11 novembre 2013 da Ilary
Titolo: Una stanza piena di gente Titolo originale: The Minds of Billy Milligan Autore: Daniel Keyes Editore: Nord Pagine: 541 Prezzo: 19,00 €
Trama Il 27 ottobre 1977, la polizia di Columbus, Ohio, arresta il ventiduenne Billy Milligan con l'accusa di aver rapito, violentato e rapinato tre studentesse universitarie. Billy ha vari precedenti penali e contro di lui ci sono prove schiaccianti. Ma, durante la perizia psichiatrica richiesta dalla difesa, emerge una verità sconcertante: Billy soffre di un gravissimo disturbo dissociativo dell'identità. Nella sua mente «vivono» ben 10 personalità distinte, che interagiscono tra loro, prendono di volta in volta il sopravvento e spingono Billy a comportarsi in maniera imprevedibile. Nel corso del processo si manifestano il gelido Arthur, 22 anni, che legge e scrive l'arabo; il timoroso Danny, 14 anni, che dipinge solo nature morte; il violento Ragen, 23 anni, iugoslavo, che parla serbo-croato ed è un esperto di karaté; la sensibilissima Christene, 3 anni, che sa scrivere e disegnare, ma soffre di dislessia; e poi Allen, Tommy, David, Adalana e Christopher. Così, per la prima volta nella storia giudiziaria americana, il tribunale emette una sentenza di non colpevolezza per infermità mentale. Tuttavia Billy rimane un rebus irrisolto fino a quando, durante il ricovero in un istituto specializzato, a poco a poco non affiorano altre 14 identità autonome, tra cui spicca «il Maestro», la sintesi della vita e dei ricordi di tutti i 23 alter ego. E proprio grazie alla sua collaborazione è stato possibile scrivere questo libro.

Recensione
Solitamente non leggo biografie o autobiografie, per il semplice fatto che non mi piacciono, non le trovo un genere letterario di mio gradimento. Con questo libro, però, ho fatto uno strappo alla regola, anche perchè la storia (vera) narrata tratta un argomento che mi affascina molto, e al tempo stesso mi inquieta, cioè il disturbo da personalità multipla. Era da tanto che volevo leggere questo libro e finalmente sono riuscita a farlo. Non è facile fare la recensione di una biografia, e quindi, più che recensire vi racconterò di questo libro e vi lascerò le mie impressioni. Una stanza piena di gente è la biografia romanzata di William Milligan, detto Billy, un giovane uomo affetto da disturbo dissociativo della personalità. Billy venne arrestato nel 1977 con l'accusa di rapina e stupro ai danni di tre studentesse universitarie, ma quando viene interrogato dice di non ricordare nulla e si comporta in modo davvero strano, ora timido e impaurito, ora spavaldo e loquace. L'avvocato che si occupa della difesa di Billy chiede una perizia psichiatrica e durante questa visita da parte di una psichiatra emerge una verità incredibile: Billy soffre di disturbo da personalità multipla e dentro la sua mente vivono ben 10 personalità distinte, ognuna con le proprie caratteristiche particolari e che emergono a seconda delle esigenze. Nel frattempo i processi a suo carico proseguono e Billy viene anche ricoverato in un istituto per essere curato, ma ecco che piano piano emergono altre 14 personalità (che però vennero bandite e definite "indesidesabili" dalle altre dominanti perchè considerate dannose) per un totale di 24, delle quali una è detta il Maestro, che in pratica è l'insieme di tutte le personalità, è Billy nella sua interezza. È stato proprio grazie ai racconti del Maestro che Daniel Keyes ha potuto ricostruire la storia di Billy fin dalla più tenera età e scrivere questo libro. Sono rimasta molto colpita dalla lettura di Una stanza piena di gente, perchè è veramente un libro molto interessante e che racconta una storia che ha dell'incredibile ma che purtroppo è assolutamente vera. Dico purtroppo perchè la vita di Billy è stata davvero un inferno: rischiò di morire all'età di un solo mese per un tumore all'esofago, il padre si suicidò quando lui era piccolissimo, la madre poi si risposò con un uomo violento che abusò ripetutamente di Billy; sono stati proprio gli abusi subiti dal patrigno che hanno provocato la scissione della sua mente in 24 frammenti. Immaginatevi come doveva essere la vita di un bambino che faceva qualcosa e non se lo ricordava perchè in realtà era una delle altre personalità a farlo e veniva sgridato o punito senza che lui sapesse il perchè, tanto che doveva continuamente inventare scuse o bugie per giustificarsi, peggiorando ancora di più la situazione. E poi quando è diventato adolescente il peso di questa vita era diventato troppo schiacciante, troppo insopportabile per Billy che tentò il suicidio; da quel momento le altre personalità, in particolare Arthur e Ragen, decidono che Billy non può più uscire sul posto (era questo il modo con cui si definiva la comparsa di questa o quella personalità) e lo "addormentano" in modo che non possa più farsi del male. Quella di Billy è una vicenda che ha dell'incredibile e leggendo alcuni degli aneddoti raccontati dal Maestro e trascritti dall'autore inevitabilmente si pensa che siano assurdi e non possano essere successi davvero, ma è tutto vero. Sono partita con un certo scetticismo a leggere questo libro, non ero affatto convinta della veridicità di ciò che vi è raccontato e del fatto che Billy Milligan in realtà non fosse che un abilissimo simulatore ma, durante la lettura, ho cambiato idea e sono rimasta profondamente toccata e coinvolta dal racconto e convinta che Billy soffrisse davvero di questo disturbo, perchè in caso sarebbe stato un attore da Oscar. Sembra strano a dirlo, ma nonostante quello che Billy ha fatto, i reati che ha commesso, in particolare gli stupri (in quanto donna, li trovo un reato particolarmente odioso) alla fine ho provato pietà per lui, non mi sono sentita di condannarlo come avrei fatto con qualsiasi altro delinquente, perchè non era consapevole di quello che faceva, non era lui sostanzialmente. Si simpatizza con Billy e le sue personalità durante la lettura, e forse c'è un po' di buonismo da parte dell'autore nel voler far apparire Billy come una povera vittima (anche perchè il libro è stato scritto e pubblicato con la collaborazione dello stesso protagonista) però davvero si resta sconvolti ed emozionati da questa storia. Non è un romanzo, anche se la parte centrale del libro è scritto come se fosse narrativa, è un reportage dal taglio giornalistico e spesso ci sono alcune parti più pesanti, come quelle riguardanti i processi o il caos mediatico e politico provocato da questo caso, che ha fatto davvero scalpore tra la fine degli anni '70 e i primi anni '80. Già avete letto bene, la vicenda di Billy risale a più di trent'anni fa e questo libro è stato pubblicato nel 1981 in patria, ma qua in Italia, non si sa per quale oscuro motivo, è uscito solo nel 2009; essendo così datato, il racconto della vita di Billy si ferma ai primi anni '80 e poi se volete saperne di più dovete fare qualche ricerca, che poi è quello che ho fatto io perchè ero davvero curiosa di sapere come era proseguita la storia. Una stanza piena di gente è una storia intensa, drammatica, molto toccante e sì, anche difficile da ritenere credibile, una lettura appassionante che non si riesce a lasciare una volta iniziata e che ci porta a scoprire quanto la mente umana sia un universo complesso, affascinante e ancora in parte da esplorare e quanto la malattia mentale possa condizionare pesantemente chi ne è vittima, perchè spesso è incompreso e non aiutato dalla società, dalla legge e dagli stessi medici.  Per quanto mi riguarda, è un libro che consiglio di leggere, soprattutto se vi piacciono le storie "forti".
Il mio voto:

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