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Recensione: Vimini

Creato il 01 marzo 2013 da Chaneltp @CryCalva
Recensione: Vimini
Autore: Donato CutoloEditore: Zona EditorePagine: 80Prezzo: 15,00
TRAMA:
I genitori, la famiglia, il luogo delle origini e la sua gente sono l’imprinting primario della nostra vita, e ne segnano il corso nel bene come nel male. Vimini Mart è una adolescente dalla vita difficile, che dopo tre anni in Francia torna in Italia, a San Timo, il paese dov’è nata e cresciuta, dove suo padre Pierre - ricco vignaiolo d’oltralpe - conobbe e sposò sua madre Lara, ragazza debole e perduta tra miseria e sogni di grandezza. Vimini tenta di riannodare i fili di una vita che, dalla morte di nonna Cecilia, non è né sarà più la stessa. Ritrova Sacco, il vicino di casa ch’è come un fratello maggiore, e Remo, il compagno di giochi con cui ha scoperto i miracoli della natura e il magico - e tragico - potere divinatorio degli arcobaleni, solari e lunari. Potere al quale, purtroppo, pare proprio impossibile sfuggireRECENSIONE:
Recensione: ViminiAbbastanza difficile ormai nell'ambito dell'editoria italiana, sopratutto quella che riguarda gli scrittori esordienti, trovare un libro che si discosti dai canoni stereotipati che ormai "bisogna seguire" per poter sfondare, un libro breve ma pieno di contenuti, emozioni e significato. Siamo abituati, senza nulla togliere a questo genere e agli autori corrispondenti, a leggere sempre romanzi fantasy, essendo forse la strada più facile da seguire dal momento che la maggior parte dei lettori italiani è interessata a questo ambito e si lascia prendere da avventure, streghe, vampiri, senza rendersi conto della mancanza di significato ultimo della storia, e contemporaneamente della morfologia della scrittura. Finalmente un bel libro di un autore che potremmo definire esordiente, essendo questa ancora la sua seconda pubblicazione, che mi ha stupito nel vero senso della parola con la sua originalità, con la creatività di una mente fuori dal comune. Interessante innanzitutto l'esperimento di unire lettura e musica: il libro è infatti unito a un cd ricco di sigle musicali che ci accompagnano durante la lettura, i cambiamenti di paesaggi, di azioni, di personaggi, di storie, di sentimenti; la musica così ben studiata e adatta permette al lettore di immergersi maggiormente nella storia, di calarsi dentro il testo percependone spessore e motivi. Il testo è abbastanza breve, ma la storia è abbastanza lunga. Un ossimoro? Un paradosso? Niente affatto: nonostante il libro conti circa 80 pagine, la storia che si delinea è abbastanza lunga perchè riguarda passato, presente e futuro e una buona parte della storia è la nostra immaginazione a scriverla, non è un libro che finisce lì dove le parole sfumano, ma ogni parola ne genera un'altra nella nostra mente e la storia prende una forma completa. Il testo è quasi interamente basato sui pensieri e le sensazioni vissute dalla giovane protagonista Vimini, quasi come se fosse un vero e proprio monologo tra lei e la sua coscienza, ripercorrendo i dolori e gli errori del passato con la forza del presente e le aspettative del futuro, un monologo che ha pur sempre bisogno degli altri perchè la nostra vita è quella che gli altri delineano.Recensione: Vimini Un insieme di ricordi, di esperienze passate che non possono fare a meno delle nuove, amici che saranno rincontrati a distanza di anni, incontri che bruceranno, cambiamenti che la crescita inevitabilmente porta, segreti inconfessabili e antiche abitudini magiche. Un romanzo di formazione, di crescita personale, che parla della quotidianità, di quelle piccole semplici cose che fanno grande la nostra vita e che restano le più importanti. Vimini oggi e ieri, due persone che si incontrano nel casolare della nonna, quando un tempo tutto era magico, quando un tempo decifrare l'ultimo colore dell'arcobaleno era di vitale importanza, quando un tempo la vita era più facile, quando un tempo il rosso, premonitore di buone cose, sfumava alla fine degli arcobaleni. Una corsa contro il tempo, contro un estate che sta per finire prima ancora di iniziare, una corsa che si concluderà lasciando col fiato sospeso non solo noi ma anche la nostra giovane protagonista. Statene certi, il finale sarà inaspettato. Stilisticamente parlando, il libro è ben scritto, si nota una certa maturità linguistica e i pensieri sono brevi ma profondi. Un ottimo lavoro, complimenti.
Passiamo adesso all'intervista, ecco a voi l'autore:
Ciao Donato, parlaci un po' di te.Beh, è sempre un po' difficile. Facciamo che approfitto delle prossime domande per farlo.

Scrivere: hobby o vita?Vita, decisamente. Per hobby non si scrive.Un'opera davvero originale. Come è giunta l'idea di far accompagnare la lettura dalla musica?La passione per il cinema ha giocato un ruolo fondamentale; romanzo e musica assieme danno vita ad un film. Mi affascinava l'idea che ognuno potesse riprodurne uno nell'intimità della propria stanza anzichè sul grande schermo. Ogni volta un regista diverso. É cosi che è nato "Vimini". Che poi sia stato Fausto Mesolella ad occuparsi della colonna sonora - due candidature David Donatello per i film "Lascia perdere Johnny" e "Into paradiso" il risultato non può essere che emozionante Una piccola storia che porta a grandi riflessioni. Come è nata?Dall'osservazione, dall'ascolto e dal vissuto quotidiano. I temi principali trattati sono quelli che caratterizzano inevitabilmente la vita di ognuno di noi: dinamiche familiari, amicizia, amori non professati in tenerà età, tradimento, fiducia. Li viviamo, li "sentiamo" ogni giorno. Di qui, l'idea di raccontarli in una storia arricchita dalla magia degli arcobaleni. Anche perchè, in realtà credo esista davvero un'energia "nascosta" che regola i rapporti umani.Vimini, protagonista, centro del racconto con i suoi pensieri e i suoi ricordi. Che rapporto hai nei suoi confronti? E rispetto ai personaggi maschili?Ovviamente sono molto affezionato a Vimini, ma non si tratta di un affezionamento eccessivamente morboso.  Del resto, nonostante il titolo del romanzo prenda spunto dal suo nome, alla fine sono i personaggi che le girano intorno a "darle vita", a muovere la storia. Di conseguenza, e a differenza di quello che si potrebbe pensare, non ho una vera e propria predilezione nei confronti della sua figura: è importante tanto quanto le altre, comprese quelle maschili.Brevità dell'opera: casualità o scelta?Scelta: adoro i romanzi brevi. Poi mi piaceva l'idea di riuscire a rispettare i tempi musicali, di far combaciare la durata della colonna sonora allegata con lo scorrere della lettura.Ogni libro è scritto per un motivo. Il tuo fine quale è? Cosa ti sei prefissato?Se scrivere è vita, non credo possano esserci altre motivazioni. Il fine è quello di scrivere e scrivere ancora, non sottovalutando la musica e con la naturale conseguenza di qualche capolino nel cinema. Nascono così, e grazie alla collaborazione col regista Alfredo Buonanno, i cortometraggi estratti dai miei romanzi.Mille emozioni in poche pagine. Il segreto di un equilibrato mix.Rispettare i personaggi e i temi trattati. Trattenere il respiro e il proprio ego.Hai già scritto altri romanzi? e VIMINI che cosa rappresenta nella tua vita?La prima pubblicazione è arrivata tre anni fa, con "Carillon" e la stessa formula di un libro con colonna sonora. In pochi mesi il libro è diventato un piccolo caso editoriale per il numero di copie vendute ed ha posto, quindi, basi solide per questa seconda prova, Vimini, che probabilmente è un punto di partenza.Un saluto per il blogSaluti e giù il cappello a chi lavora dal basso e a chi segue il basso, dal basso.Ed ecco qui un'intervista al chitarrista: FAUSTO MESOLELLA
Come è stato dover scrivere e fare musica per un libro?
Personalmente credo che la vita stessa sia sempre accompagnata dalla musica. Accompagnare un romanzo, quindi, è stata una cosa semplice per me che anche quando leggo un giornale immagino ci sia una colonna sonora.La funzione della musica. Pensi posso aiutare a far calare i lettori maggiormente nell'atmosfera? A renderli più "dentro il testo'"?É bello immaginare che leggendo un libro ci siano tracce musicali che ne sottolineano l'intensità. Perchè è proprio questo quello che fa la musica: aumenta l'atmosfera. Non guida il racconto, lo lascia libero. Però amplifica le sensazioni del lettore.






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