Magazine Cultura

Recensione: Warm Bodies, di Isaac Marion

Creato il 10 gennaio 2013 da Mik_94
Ciao a tutti, carissimi! Oggi, in occasione dell'uscita in libreria della nuova edizione, vi propongo la recensione del romanzo di esordio di Isaac Marion, ispiratore dell'omonimo film (per alcuni già un successo garantito!), che la Lucky Red porterà nei nostri cinema il 7 Febbraio. O meglio, sarebbe giusto dire ve la propongo nuovamente! Una versione più stringata della recensione comparì, infatti, sul blog quando aveva ancora poche settimane di vita; quindi, per farmi anche perdonare del fatto che la lettura di La sedicesima Luna (presto, sempre al cinema!) mi terrà occupato ancora per qualche giorno, vi ripresento il mio pensiero in un post rivisto e corretto.Vi dico solo una cosa: leggetelo. Nonostante le pubblicità ce lo vogliano forzatamente mostrare come il nuovo Twilight, è un libro che, una volta riposto, farà sembrerà il vostro mondo immediatamente più luminoso! L'amore è nell'aria… e ha il volto di uno zombie! 
Ps. Cosa ne pensate della grafica post - Natale? :) 
Recensione: Warm Bodies, di Isaac Marion Titolo: Warm Bodies Autore: Isaac Marion Editore: Fazi “Lain” Numero di pagine: 269 Prezzo: € 14,50 Sinossi: R è uno zombie in piena crisi esistenziale. Cammina per un'America distrutta dalla guerra, segnata dal caos e dalla fame dissennata dei morti viventi. R, però, è ancora capace di desiderare, non gli bastano solo cervelli da mangiare e sangue da bere. Non ha ricordi né identità, non gli batte più il cuore e non sente il sapore dei cibi, la sua capacità di comunicare col mondo è ridotta a poche, stentate sillabe, eppure dentro di lui sopravvive un intero universo di emozioni. Un universo pieno di meraviglia e nostalgia. Un giorno, dopo aver divorato il cervello di un ragazzo, R compie una scelta inaspettata: intreccia una strana ma dolce relazione con la ragazza della sua vittima, Julie. Un evento mai accaduto prima, che sovverte le regole e va contro ogni logica. Vuole respirare, vuole vivere di nuovo, e Julie vuole aiutarlo. Il loro mondo però, grigio e in decomposizione, non cambierà senza prima uno scontro durissimo con...                    La recensione  Recensione: Warm Bodies, di Isaac Marion Può un romanzo sugli zombie rivelarsi il più accorato ed emozionante inno alla vita? Può un “non morto” farsi portavoce di un importante messaggio di pace e speranza? Io, legato alla figura dello zombie nell'immaginario collettivo, avrei risposto, francamente, di no. Quando i miei occhi hanno incrociato per la prima volta il dorso di questo libro tra gli scaffali della libreria, tuttavia, tutte le mie certezze hanno bruscamente vacillato. Il protagonista del romanzo è R, uno zombie malinconico e amante della buona musica, perso dietro a un passato che non riesce a ricordare e ad un futuro a cui è meglio non pensare. Un giorno come gli altri sente sulla pelle il bruciante morso della fame e, con i suoi simili, irrompe in un edificio occupato da umani indifesi e spaventati. Sangue, urla, macerie. Poi, l'impensabile: le stanze spoglie della mente di R si colorano di luce e vita; pensieri e ricordi che non gli appartengono tornano ad animare il suo sguardo a lungo assente. Spinto da un desiderio senza nome, mette in salvo dal cruento attacco dei suoi sanguinari compagni la dolce Julie, fidanzata di una delle sue ultime vittime. Lei gli sorride. E' calda. E il cuore di R torna a battere. La Bestia si innamora della Bella, Edward mani di forbice della sua Winona Ryder. Uno zombie sull'orlo di una crisi di nervi e una ragazza dolce e gentile: giunti a questo punto, il rischio di cadere in una grottesca imitazione di Twilight era grande; l'autore, tuttavia, con delicatezza e dissacrante black humor, riesce a descrivere un sentimento tanto folle quanto delicato, fatto di poche parole e gesti impacciati. Quello fra i protagonisti non è un amore proibito o contro natura. E' semplice, spontaneo: un fiore sbocciato tra i rovi nodosi di un'impervia foresta, una stella cometa che che illumina una perenne notte di tenebre. Marion, infatti, con pacatezza e tocchi di umorismo, prende per mano il lettore, inizialmente un po' riottoso, e lo conduce nei meandri dell'animo del protagonista, dando vita a una storia d'amore spontanea e originale che scorre via fresca e piacevole come un bicchiere d'acqua. 
Tra brillanti citazioni comprendenti Shakespeare, i Beatles e Frank Sinatra, l'opera prima di Isaac Marion si classifica come uno dei migliori esordi del “lontano” 2011. Il finale, leggermente frettoloso, lascerà un po' interdetto il lettore più esigente. Io, d'altro canto, l'ho particolarmente apprezzato: ognuno di noi potrà immaginare il lieto fine che più preferisce, colorando con la sua fantasia le pagine bianche che lo scrittore ci ha metaforicamente lasciato in eredità. Letto appena uscì, nel Novembre di un anno e mezzo fa, inizialmente, mi sembrò una lettura leggera e piacevole. Perfetta per passare qualche pomeriggio in compagnia di personaggi decisamente diversi dal solito, ma non di certo degna di nota. Recensione: Warm Bodies, di Isaac MarionSoltanto mesi dopo, ripensandoci capii che qualcosa di R era rimasto in me. La sua fame – d'amore, di vita, di libertà – mi aveva colpito nel profondo. Il suo morso, alla fine, mi aveva infettato. E, attorno a me, aveva infettato anche tanti altri lettori; perfino i grandi produttori dell'ambita Hollywood! Vi giuro che, spunto per interessanti collegamenti e per riflessioni di grande attualità, fu anche oggetto di un mio tema d'italiano, grazie al quale la mia prof poté leggere, una volta tanto, di un romanzo giusto un po' più moderno del suo amato Il nome della rosa! Gotico, profondo, inusuale e sorprendente Warm Bodies è una fiaba nera di disarmante attualità; una metafora bizzarra e macabra sul consumismo, la diversità, l'orrore della guerra, il razzismo e la paura del diverso che, come tutte le fiabe che si rispettino, congeda i lettori con una morale pregevole e universalmente valida, lasciando dentro un fiume in piena di ottimismo e buoni sentimenti. Ognuno di noi può essere il cambiamento che vuole nel mondo. Tutto possono trovare il coraggio per riscattarsi e per essere artefici del proprio destino.L'importante è tentare di fare la differenza e accettarsi per quello che si è. Una soluzione c'è sempre, se noi vogliamo. Everything it's easy, If you try! Il mio voto : ★★★★ + Il mio consiglio musicale : Imagine – John Lennon

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :