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Recensione: "Will ti presento Will" di John Green e David Levithan
Creato il 18 settembre 2014 da Chiarasam2000"Will ti presento Will"di John Green e David Levithan Casa Editrice: Piemme FreewayPagine: 330 c.a.Prezzo: €16.00 Trama: Una sera, nel più improbabile angolo di Chicago, due ragazzi di nome Will Grayson si incontrano. Will e Will non potrebbero essere più diversi, ma dal momento in cui i loro mondi collidono, le loro vite, già piuttosto complicate, prendono direzioni inaspettate, portandoli a scoprire cose completamente nuove sull’amicizia, l’amore e, soprattutto, su loro stessi.
Recensione: "Credo sia per questo che gli ex si chiamano ex: perché le strade si incrociano nel mezzo e si separano alla fine. è facile vedere la X come una croce per cancellare qualcosa. ma non è così, perché non c’è verso di cancellare una cosa del genere. la X è il diagramma di due strade." Inizio con il dire che io conosco solo uno di questi due autori, John Green, di cui ho letto e amato "Colpa delle stelle" e "Città di carta", e da leggere ho il suo "Teorema Cathrine". David Levithan l'avevo sentito dire per aver scritto "Ogni giorno", che ha riscosso grande successo tra i blogger appena uscito. E' uno dei primi romanzi a quattro mani che leggo, ma non sono sicura di voler continuare, e in questa recensione (abbastanza positiva, non vi preoccupate) vi spiegherò il perchè. I due Will Grayson hanno stesso nome ma storia diversa, ma diciamo la cosa che non li confondono è perchè un Will è gay ed un altro etero. Il Will Grayson etero racconta delle sue normalissime giornate di scuola con il suo amico (gay) Tiny e della preparazione del musical inventato da quest'ultimo sulla vita di quest'ultimo. Diciamo uno con manie da protagonismo.Il Will Grayson gay racconta delle sue normalissime giornate di scuola con i suoi (pochi) amici ed un "amico" virtuale, Isaac. Un giorno, per caso, in un posto improbabilissimo, i due Will Grayson si incontrano.
"Non ho mai saputo prima cosa volesse dire volere qualcuno… non volerci fare qualcosa, ma volere proprio quella persona. Adesso lo so. Quindi forse credo nelle epifanie." Il Will Grayson che ho più apprezzato è stato il primo perchè, qualsiasi cosa narrata da John Green, io la adoro. Ma, oltre a questo, ci sono alcune cose che non ho apprezzato nel modo di narrare del romanzo.Ho apprezzato di più il primo Will Grayson perchè l'ho sentito molto più vicino a me rispetto al secondo. Non è un fatto di etero/gay o altro, è proprio un fatto di stile. Lo stile di Green è molto semplice, ma non semplicistico, è coinvolgente, descritto e appassionante allo stesso tempo. Le sue parti filano liscio come l'olio, volano via neanche fossero una piuma. Insomma, il Will Grayson di Green è quello che ho apprezzato di più per lo stile.Nello stile del secondo Will Grayson ho trovato alcune pecche: per esempio, non ho apprezzato il fatto che era scritto in minuscolo, ma non è una cosa che mi ha dato fastidio, certo, lo avrei preferito più lineare, ma la cosa che mi ha dato più "prurito" è stato lo stile. Era tutto una specie di "io ho detto questo e lui ha detto questo e così io ho risposto quello e lui se n'è andato". Ho trovato, rispetto al Will Grayson di Green, il Grayson di David Levithan più pesante da digerire, non stuzzicava la mia curiosità. Proverò sicuramente a leggere altro dello scrittore, ma le sue parti in questo libro non le ho proprio apprezzate, peccato, perchè se avessero sviluppato meglio questa cosa, avrei adorato questo libro. Nonostante tutto, ho apprezzato il fatto che non si è mai creata confusione tra i due personaggi, e sono, entrambi i protagonisti e le loro rispettive vite, facili da seguire, non mi sono mai sentita che mi perdevo a metà strada e questo è un fattore che, di solito, mi fa subito abbandonare la lettura di un libro. "Stare con qualcuno è una cosa che scegli. Essere amici è una cosa che sei e basta." Il mio personaggio preferito è stato, senza dubbio, Tiny Cooper. Il suo essere frizzante, egoista, istintivo e simpatico è una cosa che ho apprezzato, perchè ha portato movimento in un libro che, senza di lui, sarebbe stato noioso e poco appassionante. Comunque, ho trovato la maggior parte del romanzo molto carina e, come ho già detto e ripetuto, soprattutto le parti di John Green, anche se alcuni bei pensieri sono usciti anche dalle parti di David Levithan. Le ultime pagine del romanzo sono state le più belle e riflessive, sono contenta di non aver abbandonato il romanzo anche perchè solo quelle avrebbero meritato una lettura. Beh, come verdetto finale, non so proprio cosa dirvi: io ve lo consiglio perchè, nonostante i vari problemi che ho avuto con lo stile del Will Grayson di Levithan, io non l'ho trovato per niente un brutto libro anzi, è molto carino e per chi apprezza lo stile di entrambi gli scrittori lo dovrebbe trovare molto più che solamente "carino", perchè come pensieri e temi affrontati è davvero un bellissimo romanzo. Per me non è stato pesante, per niente, alla fine della lettura sono rimasta con una bella sensazione e, ripeto, sono contenta di non averlo abbandonato perchè, soprattutto dopo che si sono incontrati eccetera, è diventato tutto più movimentato e scorrevole. ED IL VOTO FINALE E'..All'inizio ero indecisa tra le due e le tre stelline, ma scrivendo ho capito che due erano troppo poche perchè ho apprezzato molte cose, anche se poche non le ho proprio mandate giù. Quindi tre stelline, con un minuscolo più, sono più che perfette! Canzone consigliata: "A sky full of stars" dei Coldplay
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