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RECENSIONI LAMPO – Scusate, se siamo in ritardo, ma soffriamo di film interructus

Creato il 03 novembre 2014 da Fabioeandrea

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La mia classe (2013) Daniele Gaglianone

L’integrazione in Italia spiegata attraverso il microcosmo di una classe in cui si insegna l’italiano agli stranieri. Valerio Mastandrea è l’unico attore professionista. Divertente, riflessivo, onesto. Una sceneggiatura da far paura, ottima la regia. Da vedere così capite le difficoltà che provano gli immigrati nel venire qui dove siamo tutti stronzi.

La mafia uccide solo d’estate (2013) di Pierfrancesco Diliberto

Una volta all’anno, in Italia, escono film nostrani che sono delle piccole perle e che meritano di essere visti, lodati, ri-visti, rilodati. Sono film-evento tipo il passaggio della cometa di Halley. La mafia uccide solo d’estate è stata la cometa di Halley dello scorso anno. Il testimone Pif miscela la mafia alla commedia in dosi esatte. C’è il colore della commedia nella fotografia e nella scenografia, il sapore della commedia nella sceneggiatura, l’intelligenza e la competenza nella regia. Se non l’avete visto, vi siete persi uno dei film migliori dell’anno scorso… e quindi non so cosa abbiate preferito a questo, ma qualsiasi sia stata la scelta è stata sbagliata!

Divergent (2014) di Neil Burger
Solito film di fantascienza per teenagers americani e non, come se ne sono tanti al mondo. Anche questa volta come in molti altri tioli precedenti a questo e uguale per storia e contenuti e dinamiche, si parla di un amore disperato fra due ragazzini che sono diversi. Non ci sono licantropi o vampiri, né streghe buone o cattive, né umani e alieni. Siamo in un futuro dove se tu sei un pezzo di pupù di carattere, vai con i pezzi di pupù, se invece sei uno a cui piace leggere ti ficcano fra gli intellettuali. Una pensa di avere un po’ tutte le caratteristiche dentro di sé, come è normale che sia, ma malgrado questo preferisce seguire quelli più agitati. Kate Winslet fa la cattiva. Tecnicamente il film è impeccabile. La sceneggiatura è quello che è. Tati effetti speciali, tante frasi a effetto… ma rimane sempre cacchina per menti già abbastanza infette da Twilight.

Still Life (2013) di Uberto Pasolini

Eddie Marsan lavora in un’impresa statale di pompe funebri. A lui spetta di solito frugare fra gli effetti personali dei deceduti, ricostruire la loro vita e, dove è possibile, ritrovare i loro familiari così che presenzino all’estremo saluto. Però c’è crisi anche lì, sta per essere licenziato e il suo ultimo caso è più difficile degli altri… ma forse qualcosa può cambiare… forse. A me è piaciuto perché è un film delicato ed Eddie Marsan, per quanto mi faccia spaventare, mi ricorda Topo Gigio. Lo so che non è un motivo serio d’amarlo, ma non l’avete mai visto recitare il ruolo di un ubriaco che si diverte a sfuggire a un gruppo di alieni (La fine del mondo, 2013). Solo dopo aver visto questo film, mi potrete capire. Still Life è un film meditato a lungo, lo si avverte dai silenzi della sceneggiatura, dall’attenzione per i dettagli sui quali si concentra la macchina da presa.

Il tocco del peccato (2013) di Jia Zhangke

Credo che sia uno dei film più spaventosi che io abbia visto in vita mia. Ma non nel senso di brutto, nel senso che l’angoscia che mette è così tanta che dopo devi prenderti un mirto per ritornare te stesso! Uno dei più spietati ritratti della Cina contemporanea. L’ho adorato e fareste bene a farlo anche voi se vi preme essere degli appassionati di cinema. Sceneggiatura interessantissima, regia impeccabile. Nella grande Cina, si sottolinea ancora di più come tutto è asfittico.

I FILM CHE ABBIAMO (ACCURATAMENTE) EVITATO

Un matrimonio da favola (2014) di Carlo Vanzina

Ovviamente, io e Andrea ci siamo tenuti lontanissimi da questo film. Malgrado il cast non sia certo quello di un cinepanettone, non si può dire che Carlo Vanzina (e il fratello Enrico) abbiano, penna alla mano, lo stesso talento del padre… E niente, noi preferiamo bene Vernel piuttosto che stare in sala a guardare roba così.

Fabio Secchi Frau


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