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Recensioni - “Revival” di Stephen King

Creato il 25 marzo 2015 da Letteratura Horror @RedazioneLH
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Pubblicato Wednesday, 25 March 2015 16:00

Recensioni - “Revival” di Stephen King“Revival” di Stephen King è il nuovo romanzo horror del Re, pubblicato da Sperling & Kupfer e recensito da LetteraturaHorror.it. Leggi trama e note sull'autore
Revival: libro divorato in pochissimi giorni. Che altro dire?
Oltre 400 pagine leggere, che scivolano via come piume, ma pesanti per il contenuto e la carica emotiva ed emozionale con cui Stephen King riesce a condire un romanzo che, considerarlo come il migliore del Re dell'horror letto negli ultimi tempi (e non solo), non è certo blasfemia, anzi.


Stephen King ritorna il vero Re dell'orrore e se qualche scettico e critico aveva storto il naso con i suoi ultimi romanzi, come Joyland, Doctor Sleep o Mr. Mercedes, ora si dovrà ricredere, ne siamo certi: Stephen King è ancora lui.
Insomma Revival si avvicina a ciò che It, Carry o Shining sono stati per l'horror mondiale dei veri e propri capolavori, punti di partenza, capisaldi che ne hanno per sempre condizionato lo sviluppo.
Revival è un romanzo “strano” che, sin dall'inizio, si divide come un fiore che si apre con petali diversi, a volte anche contrastanti tra di loro che vanno a formare una storia univoca, coinvolgente, mai banale, una storia su cui l'horror è un'ombra che ne avvolge tutte le pagine, senza troppo palesarsi fino alla fine del libro quando gli ultimi capitoli diventano dei veri manuali horror, chiaro omaggio e riferimenti a H.P. Lovecraft.
Personalmente ho visto varie convergenze con alcuni tra i più grandi scrittori di horror e non solo a cui Stephen King, consapevolmente o meno, ha tratto ispirazione.
Sin dall'inizio, infatti, Revival è pervaso da un certo realismo magico alla Gabriel Garcia Marquez (Cent'anni di solitudine) che King utilizza sapientemente per regalarci l'ambientazione in cui i protagonisti si muoveranno in tutta la vicenda, l'autore, poi, omaggia anche Mary Shelley e il suo Frankenstein e, come detto, lo stesso Lovecraft vero ispiratore di Revival.
Inoltre, e questo va dato atto ancora una volta al grande maestro del Maine, il personaggio di Jamie ha molto in comune con lo stesso King per alcune vicende vissute (la droga, il tremendo incidente stradale, il rapporto contrastante con la religione) e, con ogni probabilità, anche per il modo di essere, di pensare, di vivere la vita. Insomma Jamie è un personaggio autobiografico e la stessa scelta dell'Io narrante non è del tutto casuale.
Come da tradizione nei romanzi di Stephen King, inoltre, i personaggi sono analizzati alla perfezione e, in Revival, che copre la loro vita quasi per intero, l'abilità dell'autore più venduto di sempre, è quella di raccontarci tutto di loro, di farci vivere il loro cambiamento interiore ed esteriore, quasi come se questi personaggi vivessero di vita propria. Ogni parola, vicenda, situazione raccontata e scritta da Stephen King non è mai fine a se stessa, ma tutto è collegato, tutto ha un senso, tutto è pienamente “sensato”.
Come scritto prima l'horror, quello classico poco splatter e molto ignoto e mistero (chi ama e conosce Lovecraft sa di cosa stiamo parlando), è un'ombra che aleggia su tutto il romanzo e di ciò, in realtà, non ci si accorge fino all'“esplodere” dell'orrore nella parte finale del libro, dove diventa elemento in primo piano. Tutto ciò, forse, è ancora più terrificante se si pensa che la dinamica orrorifica si va a incastrare nella vita di tutti i giorni dei personaggi, persone all'apparenza comuni, antieroi con un loro vissuto, con le loro problematiche e i loro difetti.
Il nostro consiglio agli amanti dell'horror e delle belle storie (anche non dell'orrore), acquistate Revival ne varrà davvero la pena, non ci siamo mai esposti così per un romanzo, ma crediamo sia arrivato il tempo di farlo.
Unica avvertenza: non dormirete la notte per divorare Revival dalla prima all'ultima pagina, vi troverete a sognare, a immaginare a pensare alla vita di Jamie, del Reverendo e degli altri protagonisti, ve li vedrete davanti agli occhi alla stazione del treno, del bus o per strada, sul posto di lavoro. Diventeranno i vostri migliori amici, peggiori nemici, o dei semplici conoscenti. Non potrete più fare a meno di loro.

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