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Recensioni - “Scritti con il Sangue” di Francesco G. Lugli

Creato il 28 gennaio 2015 da Letteratura Horror @RedazioneLH
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Pubblicato Wednesday, 28 January 2015 10:00
Scritto da Chiara Borloni

Recensioni - “Scritti con il Sangue” di Francesco G. Lugli“Scritti con il Sangue” di Francesco G. Lugli è l’antologia di racconti horror edita da Dunwich Edizioni recensita quest’oggi da LetteraturaHorror.it. Clicca qui e leggi trama e note sull’autore
Se è vero che non bisogna giudicare un libro dalla copertina, in questo caso ci troviamo di fronte ad un’eccezione con tutti i crismi. Il gatto nero e l’essere tentacolato che vediamo raffigurati in bella mostra introducono e anticipano il contenuto del libro: 13 (anche il numero non è casuale) racconti che trasudano horror puro da ogni singola parola.

Ma l’elemento che più colpisce e rende maggiormente godibile l’opera di Lugli conferendole un tocco personale è l’ironia che la pervade: fin dalla prefazione, in cui Andrea Carlo Cappi svela le reali origini della raccolta di racconti e del suo autore, reincarnazione del poliziotto-mass murderer Franklin Jester July. E l’ironia continua per tutta la durata del volume, a volte con toni più foschi e sardonici (come nel racconto Mea Culpa), e altre volte con fare più malizioso e frivolo (come in Delitto Perfetto). A tutto questo si aggiunge la capacità di Francesco G. Lugli di esprimersi con immagini semplici, vivide e mai scontate, ma soprattutto l’eredità dei grandi maestri dell’orrore a cui l’autore attinge a piene mani.
Se dobbiamo l’epidemia zombie de Il Paziente Di Classe Z a Richard Matheson, l’ambientazione futuristica e post apocalittica di Anatomia Di Una Trascendenza è invece un chiaro omaggio all’universo di Philip K. Dick. Per non parlare del fantasma letterario di Stephen King, che aleggia insistentemente in Frammenti Di Un Inseguimento (nel quale però fa capolino nuovamente Matheson, con una corsa in auto che pare una sorta di Duel, anche se al contrario): come insegna il maestro, il vero terrore scaturisce dalla quotidianità, in questo caso da un mostro che pare “una via di mezzo tra lo zio Tom e Dracula”, e, come detto sopra, la vena ironica si fa sentire nel “colpo basso” che il suddetto mostro riceve ad opera del protagonista.
Le descrizioni più splatter di alcuni racconti sono sempre di estrazione kinghiana, nonostante Lugli le faccia sue non lesinando sui particolari più truculenti e sadici (vedi Unfitness, in cui “un posto deputato alla forma fisica diventa il tempio della dissoluzione corporea”). L’episodio più struggente dell’intera raccolta, Solo Per Amore, pare ispirarsi invece a Bram Stoker, con quel “principe nero” dal fascino mitteleuropeo tanto affine al conte Dracula: a tratti sembra di vederlo emergere dalle tenebre e da vapori sulfurei nelle sembianze intriganti e inquietanti di Bela Lugosi. Forse il racconto che unisce più omaggi in un unico concentrato di poche pagine è il già citato Delitto Perfetto, che deve molto sia a Edgar Allan Poe per l’ambientazione, che a H.P. Lovecraft per la componente mistica (il Demonicrom non vi ricorda un altro libro maledetto?), e per finire a Sir Arthur Conan Doyle per l’enigma della camera chiusa. Non vi resta altro che procurarvi una copia del libro, e, rimanendo in tema di citazioni, “buoni incubi a tutti”.

Chiara Borloni

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