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Recensioni - “Ventiquattro ore” di Stefano Rossi

Creato il 29 settembre 2015 da Letteratura Horror @RedazioneLH
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Pubblicato Tuesday, 29 September 2015 10:00
Scritto da Ivo Gazzarrini

Recensioni - “Ventiquattro ore” di Stefano RossiVentiquattro ore” di Stefano Rossi è il nuovo thriller-pulp-splatterpunk edito da Carmignani Editrice e recensito quest'oggi da LetteraturaHorror.it
Never City, Lione pub e solita serata monotona. Sei clienti abituali, ognuno assorto nei propri pensieri e problemi bevono ai tavolini del bar. D’improvviso la porta del locale si spalanca e un individuo irrompe al suo interno raccogliendo su di sé gli sguardi dei presenti. L’uomo tiene in mano una valigetta e annuncia al suo personale pubblico che essa si aprirà scadute 24 ore, al cospetto di una sola persona. Detto questo alza il braccio e si spara in testa. Il caos è inevitabile e prorompente: inizia una spregiudicata corsa contro il tempo che vedrà i sei compagni di bevute allearsi e lasciarsi di continuo, incrociando personaggi sempre più bizzarri come il Divoratore, i Fratelli Cobra, il vecchio Ernest Cooter e molti altri fino al finale e all’agognata apertura della valigetta.


Questa è la trama in sintesi di Ventiquattro ore, il sottilissimo libro di Stefano Rossi, edito da Carmignani Editrice (2015).
Stefano Rossi è nato e vive a Firenze. Regista (Finché morte non ci separi, Recording e molti altri) e scrittore, ambienta le sue storie, come in questo caso, a Never City, città fittizia nata dalla sua fervida immaginazione.
Ingredienti: ¼ di Pulp, ¼ di Noir, ¼ di Thriller, ¼ di Splatterpunk, tre o quattro cubetti di ghiaccio, una spolverata di zenzero. Shakerare il tutto e versare. E ora tutto giù, in una sorsata. Ecco Ventiquattro ore, un cocktail vivace, frizzante, energizzante e buono, molto buono.
Le cose che colpiscono maggiormente, non appena terminato il libro, sono la storia pazzesca e i personaggi, soprattutto quelli secondari, strampalati e interessanti.
Per qualcuno probabilmente il testo potrebbe risultare troppo corto, non per il sottoscritto. Io amo le novelle brevi, veloci e spumeggianti che si adattano perfettamente al poco tempo disponibile che la frenetica vita di oggi ci concede.
L’autore ci narra di sei personaggi qualunque che vengono scossi da un evento improvviso, episodio che scatenerà in ognuno di loro atteggiamenti e reazioni nascoste e violente che mai avrebbero pensato di avere. E lo fa con una scrittura fresca, ispirata, adatta al genere, molto pulp. Rossi possiede l'abilità di scomparire, di riuscire a narrare i fatti dando voce a ogni personaggio come se la storia, a un certo punto, s’incanali da sola seguendo il suo cammino. Un percorso che straripa di sangue, violenza, sentimenti portati al limite.
Un esordio col botto, un’esperienza di lettura che consiglio a chiunque, anche a chi il genere lo mastica poco. Con Stefano Rossi ci si diverte, garantito.
Il libro è arricchito dai bellissimi disegni, ispirati alla storia e ai personaggi, di Bianca Baldasseroni.
Ivo Gazzarrini

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