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Red

Creato il 30 marzo 2012 da Misterjamesford
RedRegia: Trygve Allister Diesen, Lucky McKeeOrigine: UsaAnno: 2008Durata: 93'
La trama (con parole mie):  Avery Ludlow è un veterano proprietario di un piccolo negozio di ferramenta, vedovo, che vive solo in una grande casa con il fedele cane Red, regalatogli dalla moglie quasi quattordici anni prima in occasione del suo cinquantesimo compleanno.Una domenica come tutte le altre, mentre l'uomo è a pesca, tre ragazzi lo minacciano e, per gioco, uno di loro uccide a sangue freddo proprio Red.Inizia così una battaglia per la verità che Ludlow è disposto a combattere all'ultimo sangue neanche fosse ancora nel pieno del conflitto, memore del legame affettivo con l'animale e del ricordo della defunta compagna.Il confronto con la famiglia del ragazzo responsabile dello scellerato gesto segnerà inevitabilmente le esistenze di tutti i protagonisti della vicenda, fino ad arrivare ad estreme conseguenze.
Red
Prima di iniziare, vorrei ringraziareEinzigeper la segnalazione fatta tempo fa di questo film.
Evidentemente Lucky McKee sa stimolare il mio lato più oscuro e animalesco come pochi altri registi nel corso dell'esperienza che ho potuto accumulare come spettatore.
Già con l'escalation finale dell'ottimo The woman avevo sentito ribollire il sangue nel prendere le parti dell'insolita paladina protagonista della pellicola nel pieno dell'esplosione della sua sete di vendetta rispetto ai suoi carcerieri, ma con Red la sensazione è stata anche più forte, scavata come da una lama di coltello nella carne così in profondità da raschiare l'osso.
Perchè la prima metà di questo sorprendente lavoro rischia a più riprese di essere letteralmente straziante: un ritratto lucido e terribile di una solitidine ancorata ad un ricordo dolorosissimo - gigantesco Brian Cox nel rendere tutta la sofferenza del protagonista Avery Ludlow, sommessamente espressa dal racconto della morte di sua moglie e suo figlio, assolutamente da brividi - aperto da una delle sequenze più tese e rabbiose dai tempi della mia visione di Eden Lake.
Ed è la rabbia, ad averla fatta da padrona, seguendo il percorso che Ludlow tentava, arrancando, di seguire, ingoiando merda ed allargando le spalle al peso dei soprusi e della coscienza di essere in lotta contro qualcosa più grande di lui - almeno sulla carta -, delle limitazioni di classe e denaro e della vita stessa: un percorso che passa attraverso il tentativo di risvegliare il buon senso - assente - del padre dell'assassino di Red - un sempre fastidioso Tom Sizemore -, di suo fratello o dell'amico che chiudeva l'allegro terzetto responsabile del misfatto - agghiaccianti i confronti con i genitori di quest'ultimo, interpretati dall'ex Freddy Krueger Robert Englund e da Amanda Plummer -, la legge, la stampa e l'opinione pubblica, per finire all'inevitabile tragedia dello scontro frontale.
E nel corso di tutti questi passaggi, nella mia testa continuava a serpeggiare l'istinto di una voce sommessa eppure insistente, glaciale e terribile: Avery Ludlow, tornato a casa ed individuati i colpevoli - da antologia la sequenza nel negozio di armi -, solo al mondo, privato del ricordo della moglie incarnato dal vecchio cane, aveva solo una scelta. Ucciderli tutti.
Suona davvero brutto, lo so bene.
Ma, come per il già citato Eden Lake, la strada per individui come Danny McCormack e suo padre non prevede un dialogo, o nulla che riguardi il mondo civile: si torna ai tempi della Frontiera, in cui un vecchio cowboy come Ludlow avrebbe fatto giustizia della sua perdita senza troppi scandali attorno.
Suona davvero brutto, ma gente come quella è ben oltre il crimine o il diritto. Oltre la morale. Oltre le convenzioni sociali.
Fortunatamente, viviamo in un'epoca in cui questo tipo di pulsioni viene tenuto sotto controllo dalla legge e dalla sua applicazione.
In un'epoca in cui non può capitare di andare a pesca una domenica mattina, e venire minacciati con un fucile da un gruppo di teenager insicuri e spocchiosi, e vedere il proprio compagno d'avventura spazzato via da un colpo sparato con leggerezza. E codardia.
In un'epoca in cui le pene sono commisurate ai delitti, e la giustizia - sociale e legislativa - è uguale per tutti, e non contano il denaro o la posizione.
Siamo privilegiati, perchè viviamo in un'epoca in cui le persone che lavorano e costruiscono hanno gli stessi trattamenti e fortune di quelli che hanno imparato a crescere mangiando sulle teste degli altri.
O alle loro spalle.
Saremmo privilegiati, ma sappiamo che sono tutte balle.
Viviamo in un'epoca straziante. Come Red.
Che è un attacco feroce agli States di oggi, alla nostra società, e se ci fosse, anche ad un qualsiasi Dio al di sopra.
De Andrè cantava nella splendida Il testamento di Tito "Io, senza legge, rubai in nome mio, quegli altri nel nome di Dio".
Avery Ludlow, tornato a casa e seppellito Red, non avrebbe dovuto avere altra scelta se non quella di tornare da quei tre piccoli pezzi di merda e farli fuori, con la stessa pietà che loro avevano dimostrato per il suo cane.
E se fossimo stati sulla Frontiera, avrebbe avuto diritto anche sui loro scalpi.
Fortunatamente, in questo mondo straziante, ci sono uomini come Avery Ludlow.
Che fino all'ultimo lottano per la verità, e combattono affinchè nessuno debba più ammazzare nessun'altro.
Lottano per l'altro.
E per la speranza.
E fino a quando ci saranno in giro tipi come lui, tutto sembrerà un pò meno brutto di quanto effettivamente non sia.
MrFord
"The sky is turning red
return to power draws near
fall into me, the sky's crimson tears
abolish the rules made of stone."Slayer - "Raining blood" - 

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