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Redditometro illegittimo, ecco perchè è violazione della privacy

Da Mrinvest

Il Tribunale di Napoli ha dichiarato il redditometro illegittimo, stando alla Costituzione ed alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea

Redditometro illegittimo, ecco perchè è violazione della privacyIl 21 febbraio scorso un’ordinanza della sezione distaccata a Pozzuoli del Tribunale di Napoli ha dichiarato il redditometro illegittimo, accogliendo il ricorso di un contribuente che si era sentito leso nella sua sfera privata.
Il giudice ha riconosciuto le ragioni del ricorrente, sostenendo che lo strumento di lotta all’evasione fiscale voluto dal Governo e messo a punto dall’Agenzia delle Entrate, violerebbe una serie di diritti del cittadino, infrangendo la sua sfera privata e il suo diritto alla piena riservatezza ed a compiere una gestione della sua vita privata e dei suoi affari in assoluta autonomia, senza l’interferenza del potere esecutivo.
In particolare, il giudice ha ritenuto il redditometro illegittimo perchè sarebbero stati

violati gli articoli 2 e 13 della Costituzione, laddove nel primo la Carta dei diritti fondamentali recita che “la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale” e nel secondo che “la libertà personale è inviolabile”.

Ovviamente, secondo il giudice la violazione riguarda non solo il singolo cittadino-contribuente, ma anche soggetti diversi da questo. Il riferimento è alle 100 voci di spesa che l’Agenzia monitora per individuare il reddito effettivo del contribuente, al fine di scorgere eventuali differenze rilevanti con il reddito dichiarato.

L’interpretazione di Pozzuoli, quindi, va nella direzione di accogliere le forti perplessità di quanti sostengono che lo strumento fiscale del redditometro mostri più il volto di uno Stato controllore e repressivo che di un’amministrazione che perseguiti il corretto obiettivo di combattere l’evasione del fisco.

L’amministrazione pubblica ha già annunciato ricorso in appello contro l’ordinanza che dichiara il redditometro illegittimo e promette battaglia. Una cosa è certa: così come è stato varato, il redditometro non potrà mettere insieme l’esigenza di tutela della riservatezza del cittadino e quella di lotta contro l’evasione delle tasse. Un dilemma che probabilmente sarà chiamato a sciogliere il prossimo Governo e non tanto la giustizia italiana.


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