Magazine Fotografia

Redentore, oltre 120 mila per i fuochi d'artificio tricolori

Da Ghezzo Claudio @GhezzoClaudio
Redentore, oltre 120 mila per i fuochi d'artificio tricolori

il Bacino San Marco si tinge di Tricolore Redentore 150 Italia

La Festa del Redentore si è rinnovata questa notte. Si tratta della festività più sinceramente sentite dai veneziani, in cui convivono l’aspetto religioso e quello spettacolare, grazie al fantasmagorico spettacolo pirotecnico che, la notte del sabato, attrae migliaia di visitatori: sull’inimitabile palcoscenico del Bacino di San Marco giochi di luce e di riflessi tracciano un caleidoscopio di colori che si staglia dietro le guglie, le cupole e i campanili della città.La tradizione vuole che al tramonto le imbarcazioni, perfettamente addobbate con frasche e palloncini colorati e ben illuminate, comincino ad affluire nel Bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca. In barca si consuma un’abbondante cena a base di pesce in attesa dello spettacolo pirotecnico, che inizia alle ore 23.30 e dura fino a mezzanotte inoltrata.

 


E così è stato anche questa notte: la centrale operativa della Polizia municipale stima in circa 120 mila le persone che sono arrivate a Venezia per la festa del Redentore. Cinquemila le imbarcazioni nel Bacino di San Marco per la “notte famosissima”.

Venezia ha rinnovato anche la tradizione della sua ospitalità. Ormeggiate barche, barconi e yacht di persone venute da fuori per l’occorrenza, sistemati lungo le rive e alle finestre dei palazzi persone che a Venezia non vivono. La Polizia municipale ha lanciato l’allerta che erano tutti esauriti i posti auto nei parcheggi di Venezia (Comunale, San Marco Tronchetto) già prima delle 18.

E poi festa è stata. Tripudio di suoni, musica e colori con cibo e danze fino alle 23.30, orario d’inizio dello spettacolo pirotecnico. In quel momento, che sembra diventare magico, tutto si zittisce, sembra quasi in forma di rispetto.
Nelle rive e nelle fondamente rieccheggiano solo i rimbombi dei fuochi artificiali che ti prendono allo stomaco mentre mille colori accendono il cielo e riempiono gli occhi.

Una visione che ti accompagna a quello che è conosciuto come il “gran finale” : gli ultimi cinque minuti in cui i fuochi artificiali vengono sparati tutti assieme contemporaneamente. Uno spettacolo nello spettacolo che zittisce anche gli“..ooohhh…” di ammirazione che fino a pochi attimi prima si sentivano sui fuochi più belli. In quegli istanti uomini, donne, ragazzi, bambini e nonni sono ammaliati a bocca aperta davanti a quel gioco di colori accompagnato da botti che sembrano prodotti da 100 batteristi amplificati che suonano tutti assieme.
E la vita si ferma in quel momento. Anche gli ospiti più caciarosi (molto allegri per dire poco) se ne stanno immobili, come noi, come tutti. A bocca aperta da anni e anni, da quando eravamo piccoli, il miracolo si ripete anche questa notte finchè scema l’ultimo botto.

Ed è forse proprio in questo preciso istante che il momento magico ha il suo zenit, che può capire solo chi l’ha vissuto immerso in questa realtà: alla fine, dopo alcuni istanti di silenzio assoluto si sentono 3 colpi singoli in un panorama sonoro improvvisamente svuotato.
Nel silenzio irreale, artificiale, a distanza di 5 secondi l’uno dall’altro 3 colpi potenti come cannonate. E dopo il terzo tutte le migliaia di barche ormeggiate in bacino suonano le sirene di bordo in segno di ringraziamento.
Un concerto che dura svariati minuti, che fa accapponare la pelle e precede la messa in moto collettiva e il lento rientro dei mezzi.

La tradizione si è rinnovata anche quest’anno. Una tradizione che risale al 1577 e celebra la fine di una terribile pestilenza.

©2011 claudiogphoto. All Rights Reserved.

.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines