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Referendum Catalogna: governo spagnolo fa ricorso a Corte Costituzionale

Creato il 29 settembre 2014 da Nicola933
di Gabriella Maddaloni Referendum Catalogna: governo spagnolo fa ricorso a Corte Costituzionale - 29 settembre 2014

Referendum CatalognaDi Gabriella Maddaloni. Il governo spagnolo, fa presente il premier Rajoy, ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale per abolire il referendum del 9 novembre sull’indipendenza catalana.

“La consultazione di autodeterminazione che vuole fare il presidente della Generalitat attenta ai diritti dell’insieme degli spagnoli. La Costituzione si basa sull’unità indissolubile della Spagna. Ho mantenuto continuamente il dialogo con Artur Mas (il premier della Catalogna, ndr), sono stato disposto a negoziare, ma la Generalitat va avanti con una politica di fatti consumati e decisioni unilaterali. La consultazione né per oggetto né per procedimento è compatibile con la Costituzione. Il governo è obbligato a presentare il ricorso davanti alla Corte costituzionale, in difesa di tutti gli spagnoli, inclusi i catalani.”, sono state le parole del Primo Ministro.

Giusto in queste ore la Corte è riunita per decidere se rendere effettivo o no il ricorso. Se si propendesse per l’accettazione dello stesso, si sospenderanno cautelativamente, e per almeno 5 mesi, sia il decreto che la legge catalani, in attesa della decisione definitiva sul referendum. Rajoy ha comunque lasciato intendere che sarebbe disposto a riformare la Costituzione spagnola in futuro, nonché a continuare il dialogo con Mas: “La prima cosa è difendere la Costituzione, poi parleremo di riformarla. Siamo ancora in tempo a raddrizzare la rotta”.

Pedro Sánchez, segretario generale del Psoe (Partido Socialista Obrero Espanol), si è offerto come mediatore tra Catalogna e Madrid durante una conferenza stampa nella sede madrileña del partito: “Il decreto per il referendum sull’autonomia catalana è uno strappo alla legalità. Che il governo centrale e quello catalano intraprendano un dialogo nella crociata, che non si risolve né con trincere né con monologhi. La miglior difesa della Costituzione è un rinnovamento senza condizioni previe”.  


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