Referendum: chi ha perso

Il voto di domenica e lunedì lascia sul terreno degli sconfitti immediati e dei vincitori, ma anche chi oggi esulta e potrebbe ritrovarsi sconfitto a breve.
Chi siano gli sconfitti, è risposta facile: dopo settimane di non-informazione con sconfinamenti nella dis-informazione, dopo aver raccomandato il solito, incivile, "tutti al mare", dopo aver rinunciato a difendere il proprio operato, i partiti di centro-destra sono chiaramente gli sconfitti.
Altrettanto facile è indicare chi ha vinto: i giovani, finalmente risvegliati dall'apparente apatia verso la politica; la gente comune, decisa a difendere le basi (salute, senso sociale, uguaglianza per la legge); la Rete, veicolo insostituibile di informazione e condivisione.
Il voto di domenica dovrebbe però suonare come ultima chiamata per i partiti di sinistra, PD in testa, che oggi esultano per la sconfitta del centro-destra.
Sbagliano, a mio parere, pensare prima di ogni altra cosa alle alleanze, senza aver messo nero su bianco un programma. Non basta più essere contro qualcosa o qualcuno, per guadagnarsi il voto degli elettori; occorre dire con chiarezza e semplicità cosa si intende fare, su pochi temi fondamentali:

• lavoro non precario per i giovani, classe che ormai deborda i trent'anni
• ambiente
• equità (recupero dell'evasione fiscale, difesa della legalità)

Non importa da chi e con quali alleanze, ma servono risposte: serie, condivisibili, ragionate. E presto.
[Nell'immagine: Dance, dipinto pre-bungabunghiano di Matisse.]
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