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Regalo di Natale

Creato il 23 dicembre 2014 da Scribacchina

libro antico

Ho sempre visto i regali di Natale come l’occasione di condividere qualcosa.
Non a caso, i regali che più amo fare (e ricevere) sono libri, concerti e vino.
Perché li puoi pure consumare in solitudine, ma se li condividi con chi te li regala prendono tutto un altro sapore.

Nel caso di un concerto, occorre regalare due biglietti: uno per il destinatario, l’altro per sé. Proprio quello che ho fatto l’altro ieri, quando ho comprato due ingressi per una serata alla quale tengo moltissimo, location il solito Blue Note meneghino; un biglietto per me, l’altro per mia sorella (che mi auguro apprezzerà). E’ un concerto che potrebbe sembrare banale, ma che per me è molto più di un semplice live: è un biglietto da visita in chiave di fa per il mio futuro.

Per i libri, il condividere prende un gusto ancora più ricco.
Personalmente, mi piace regalare libri che ho letto e amato.
Mi piace l’idea di far vivere ad un’altra persona (dunque, condividere) le stesse emozioni che ho vissuto perdendomi tra splendide pagine di narrativa.

Ancora più intrigante è regalare il libro che si sta leggendo.
Dunque, cari soliti lettori, ecco il mio regalo di Natale per tutti voi: un bel libro, che avrete la bontà di scaricare cliccando QUI. È proprio quello che sto leggendo in questi giorni (tranquilli, sono solo al 14%: mi raggiungerete senza fatica).
Vi prego solo di non fare quella faccia inorridita dopo aver letto il titolo.
Nossignori, non è un romanzetto da bambini.
E’, invece, un bel romanzo d’appendice, un feuilleton, come si diceva una volta.
Veniva pubblicato a puntate sui giornali; e se volevi sapere come finiva, dovevi aspettare l’uscita del giornale successivo.
Una telenovela ante litteram. :-)

Dicevo: quello che vi regalo non è un romanzo da quattro soldi. Per il poco che ho letto finora, trovo sia un libro senza età, deliziosamente leggero; nonostante sia passato più di un secolo e mezzo dalla sua uscita, è più fresco e frizzante di tanta letteratura attuale.
E’ qualcosa di prezioso.
C’è una bella storia, ci sono dei protagonisti simpatici.
C’è il coraggio, la determinazione, la faccia tosta.
C’è quell’ottimismo, quel sorriso fiducioso che ti resta appiccicato addosso anche quando chiudi il libro e torni alle tue bisogne.
C’è un atteggiamento nei confronti della vita che, oggi come oggi, latita anche nei giovani: quell’atteggiamento che porta a rischiare tutto pur di realizzare un sogno.

Io ne ho tanti, di sogni.
Stanno sopra e sotto il palco del tempio del jazz di cui parlavo in apertura.
Sarà l’effetto di questo libro, ma… sì, almeno un paio di questi sogni voglio provare a realizzarli.

Vi lascio augurandovi una buona lettura.
E anche un buon Natale.


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