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Regalo di Natale: la mitragliatrice a schiaffi

Da Ellisse

henri michauxLo so, non si sa mai cosa regalare per Natale. Bisogna farsi venire un'idea, anzi il "pensierino", e poi c'è la questione originalità, il problema dei doppioni, e c'è chi ha già tutto e cosa gli vuoi regalare a quello, e poi il rischio "riciclaggio" cioè i regalini ricevuti l'anno scorso e finiti nella terza dimensione che hanno una certa tendenza a "rispuntare" creando seri imbarazzi, e non ultima la faccenda budget e come se non bastasse il tempo è agli sgoccioli. Delirio e angoscia.
Poi il lampo di genio. I tempi sono quelli che sono, la crisi, le tensioni, ma soprattutto una marea montante di stronzi e di cretini che cercano, dal governo a tirar giù fino a certi amici, di rovinarti la vita. E allora perchè non una bella mitragliatrice a schiaffi? Ma perchè no? Va bene anche per certe riunioni di famiglia.
La mitragliatrice a schiaffi
È nella vita di famiglia, com'era da aspettarsi, che ho realizzato la mitragliatrice a schiaffi. La realizzai senz'averla meditata. L'ira a un tratto si proiettò fuori della mia mano come se ne fosse uscito un guanto di vento, come due, tre, quattro, dieci guanti, guanti d'effluvi che, spasmodicamente e terribilmente rapidi, si precipitarono fuori dalla punta delle mie dita, filando verso il bersaglio, verso la faccia odiosa che raggiunsero senza tardare.
Stupefacente, quel ripetuto degurgitare della mano. Non era più veramente uno schiaffo, e nemmeno due. Io sono d'indole riservata e non mi lascio andare che per il precipizio della rabbia.
Vera e propria eiaculazione di schiaffi, eiaculazione a cascata e a sussulti, mentre la mano rimaneva rigorosamente immobile.
Quel giorno, toccai la magia.
Uno sensibile avrebbe potuto vedere qualcosa. Una specie d'ombra elettrica che sprizzava spasmodicamente dall'estremità della mia mano e che, raccolta, si riformava in un attimo.
Per essere del tutto franco, la cugina che m'aveva schernito aveva aperto la porta ed era già uscita, allorquando, rendendomi bruscamente conto dell'onta dell'offesa, io risposi a scoppio ritardato con una scarica di schiaffi che, veramente, mi scapparono dalla mano.
Avevo trovato la mitragliatrice a schiaffi, se così posso dire, ma come dirlo in modo migliore.
In seguito, non potevo mai vedere quella presuntuosa senza che gli schiaffi mi filassero via come tante vespe dalla mano verso di lei.
Per tale scoperta valeva pur la pena d'aver subìto i suoi odiosi discorsi. È per questo che io consiglio talvolta la tolleranza nell'ambito della famiglia.

Henri Michaux - da La vita nelle pieghe (1949) in Lo spazio interiore, Einaudi 1968


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