Magazine Diario personale

Reginella.

Da Mariellas

Ero poco più di una bimbetta sgambettante e avevo una passione infinita per danza e canto.Ricordo ancora i lacrimoni quando mia madre, nella maniera più delicata possibile, mi disse che non avrei mai potuto fare il corso di danza classica che invece seguiva la mia compagna di banco alle elementari. Non c'era la possibilità economica. Dovevo rassegnarmi.Quando andavo a casa della mia amica a studiare, la cosa che desideravo di più era poter vedere la sua borsa di danza. All'interno le scarpette di raso rosa con la punta di gesso e i lacci con i quali le legava alle gambe.Le calzamaglie di filanca bianca e i suoi tutù. Aveva due body: uno bianco per gli esercizi quotidiani e uno rosa a cui poi univa quel fantasmagorico giro di tulle che mi lasciava senza fiato.Gli occhi e il cuore persi per una disciplina che non avrei mai potuto fare mia.La passione e la sofferenza mi sono rimaste dentro.Ancora oggi, quando mi capita di assistere ad uno spettacolo di danza classica, resto in un silenzio assoluto e nessuno riesce a distrarmi.Sono sicura che, se avessi potuto seguire i corsi, sarei risultata una capra. Ma nelle mie aspettative e nei miei sogni resto più brava di Margot Fonteyn.E per fortuna nessuno potrà mai dire il contrario!Per il canto invece, la storia è diversa.Durante gli anni di Conservatorio ho seguito  il corso propedeutico ai miei studi.Ma su quello non ci furono  dubbi fin da allora: non ho fiato. Non sono stonata è che proprio non ci arrivo!Abbasso la tonalità fino a perdere la voce oppure alzo fino a strozzarmi.Ma non me ne frega nulla. Fin da piccola seguivo con la mia voce a balzi,  nonna Carmela.Lei sì che aveva una voce splendida. E nulla era più bello per noi bimbi dell'andarle dietro mentre intonava le canzoni del repertorio napoletano;  oppure quelle del Festival di Sanremo che trasmetteva la radio.Lei partiva modulando la voce come un'artista consumata E VIA. Spesso accompagnata dalla chitarra di suo figlio.

Così io ho imparato tutto quello che conosco della storia musicale della mia terra.'CORE 'NGRATO, MALAFEMMENA, O SURDATO 'NAMMURATO.E poi i grandi classici FUNICULI' FUNICULA' e 'O SOLE MIO.

Fino a VOCE 'E NOTTE. Ogni volta che l'ascolto è un turbine di ricordi e lacrime.


Ma la mia preferita è REGINELLA.La canzone fu scritta nel 1917 da Libero Bovio.  Portata al grande successo prima da Roberto Murolo e poi da Massimo Ranieri. Io preferisco la sua versione solo per il fatto che Ranieri a mio parere, riesce a rendere unica qualunque cosa faccia. E' un artista a tutto tondo. Grandissimo interprete e attore. Anche se lui ci tiene a ribadire di essere solo un saltimbanco. E poi gli sono legata in maniera speciale perché quando ero proprio piccina erano due le canzoni e i dischi da cui non mi staccavo mai: Yesterday dei Beatles e Rose Rosse cantata da lui.Ed ecco Reginella nella versione straordinaria di Massimo Ranieri.



Stasera mi andava di parlarvi un po' di me e di chi (mia nonna Carmela) ha contribuito in larga parte nel farmi diventare quella che sono. Tanti difetti eppur meravigliosi pregi. 

Certo sarei stata perfetta se avessi avuto pure la sua voce... Vabbè.
Ma vanno bene i suoi capelli. Indomabili. E un pizzico di quella bravura culinaria che mi ha trasmesso grazie al DNA. E la sua "capatosta" dai, in questo l'ho pure superata.

Io reginella e lei Regina.




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