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Regno Unito: la Corte Europea interviene in difesa dei cristiani discriminati

Creato il 23 giugno 2011 da Uccronline

Regno Unito: la Corte Europea interviene in difesa dei cristiani discriminatiLa Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha ordinato al governo britannico e ai ministri inglesi di dichiarare formalmente se essi ritengono che i diritti dei cristiani siano stati violati in seguito alle recenti decisioni dei tribunali britannici, che hanno ripetutamente respinto il diritto dei cristiani a vestirsi e comportarsi secondo le loro credenze.

La decisione di intervenire da parte della Corte europea di Strasburgo nasce dai vari ricorsi legali che i cristiani discriminati da parte del laicismo inglese stanno sempre più avviando. La serie di discriminazioni è infinite, ricordiamo ad esempio la storia di Colin Atkinson, elettricista sessantatreenne reo di aver esposto sul suo furgone una piccola croce (cfr. Ultimissima 29/4/11). Oppure Shirley Chaplin (in foto a sinistra), ex infermiera licenziata per aver indossato una catenina al collo con una croce (cfr. The Telegraph 7/4/10). Stessa cosa accaduta alla hostess Nadia Eweida (cfr. The Telegraph 6/3/09) e così via…

Questi casi sono il frutto della Equality Act 2010 (le “legge sulla parità”), promulgata dal governo inglese contro le differenze sessuali, religiose ed etniche. Essa rincorre una presunta neutralità di stato che però è un’evidente utopia e soventemente si pone quasi esclusivamente contro ai cristiani. Andrea Minichiello Williams, fondatore e direttore del Christian Legal Centre, ha dichiarato: «Questi casi sono massicciamente significativi su tutti i fronti. Ci sembra essere una animosità sproporzionata verso la fede cristiana e il funzionamento dei tribunali del Regno Unito ha portato ad una profonda ingiustizia. Se avremo successo a Strasburgo, mi auguro che la “legge sulla parità” sarà rovesciata o revisionata in modo che i cristiani siano liberi di lavorare ed agire in conformità con la loro coscienza». La notizia è riportata su The Telegraph.


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