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Regola "BAIL IN" : attenti alla scelta della banca

Da Investireoggisicuro

Dal 1 gennaio 2016 non si scherzerà più. I risparmiatori dovranno essere ben consapevoli che la nuova regola europea del “bail in” imporrà che in caso di difficoltà finanziaria della propria banca (il cosiddetto <<default>>) non interverrà più lo Stato o qualsivoglia fondo europeo a salvaguardare i soldi dei risparmiatori. Saranno gli stessi risparmiatori, a partire dagli azionisti fino agli obbligazionisti e se non bastasse anche per i correntisti (salvo il limite del fondo interbancario) a subirne gli effetti. Di conseguenza, le banche non saranno più tutte uguali e bisognerà capire quali saranno veramente solide dal punto di vista patrimoniale e finanziario.

 

Pertanto il consiglio sarà quello di evitare di rincorrere i maggiori rendimenti offerti da alcune banche con il solo scopo di attrarre il maggior denaro possibile dei risparmiatori, perché significherà che a fronte di quel maggior rendimento sussisterà per il cliente un maggior rischio di credito in capo a quella banca.

Va precisato tuttavia, che qualunque tipo di investimento non collegato direttamente alla propria banca (azioni, obbligazioni o depositi) non correrà nessun pericolo perché non fanno parte dell’attivo della banca e pertanto in caso di default della banca non subiranno le perdite.

Detto ciò, come si potrà allora valutare la sicurezza di una banca ?  

Premesso che la certezza della solidità di una banca seppur esista oggi va nel tempo sempre tenuta monitorata perché il mercato è in continua evoluzione, esistono due principali indicatori che attribuiscono una maggior tutela ovvero il coefficiente core tier 1, che dovrebbe quantomeno superare l’8 per cento, come da regolamento della Bce, e gli utili netti prodotti, ovvero la reale capacità della banca di generare poi flussi di cassa positivi. Per concludere, si fa presente che alla luce dell’attuale stato eccezionale che stiamo vivendo e di un contesto storico in cui i tassi di rendimento sono in molti casi vicino allo zero per cento, bisognerebbe evitare di farsi attrarre da chi promette rendimenti superiori e ancora meglio sarebbe affidare i propri risparmi ai professionisti del risparmio. Uomo avvisato, mezzo salvato.

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