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Reietto – una storia vera XIII pt

Da Parolesemplici

Reietto2Si era giunti ad un punto nel quale la questione diveniva dimostrabile in modo inconfutabile, evidenziando che l’idea stessa di fare un libro sulla o della trasmissione “Amici” (primo libro della trasmissione “ad un passo dal sogno” Mondadori 2007), unitamente all’intervento su alcuni aspetti della trasmissione che ne hanno modificato e continuano a modificarne il format stesso, elaborati dallo staff della signora Maria De Filippi, persino comportamenti adottati da alcuni docenti nelle metodologie d’insegnamento, sono chiaramente espressi e anticipati nel libro “Voglia di Volare”. Era nello stesso modo altresì dimostrabile che a causa della influente posizione della signora Maria De Filippi e del potere mediatico da essa detenuto sulle dinamiche di comunicazione e di conseguente reazione delle masse sul territorio italiano, sebbene, forse, non attraverso azioni di boicottaggio volutamente messe in opera da parte della stessa signora De Filippi, il libro “Voglia di Volare” e il suo autore, venivano fatti costantemente oggetto di particolari forme di censura e ostruzionismo, fino ad arrivare al punto nel quale librerie si rifiutavano di promuovere il libro per paura di ritorsioni e giornalisti come Luciano Scateni dopo aver fatto contattare l’autore al fine di presentare il libro e la questione all’interno di una manifestazione aveva poi annullato immotivatamente l’intervento dell’autore, ad un’ora dalla conferenza stampa. In virtù di quanto accaduto, e chiaramente emerso fino a questo momento, la volontà di rivalsa si rafforzava ancor più nel non seguire la via della richiesta di un risarcimento in denaro, ma di perseguire con ogni mezzo lecito la giustizia, chiedendo che la “trasmissione Amici” o la Signora Maria De Filippi rendessero palese la verità pubblicamente, facendo in modo che l’autore ed il libro “Voglia di Volare” non venissero più ostacolati e non fosse messa in dubbio l’onestà e la credibilità dello stesso autore,  senza le quali viene palesemente inficiata la possibile carriera di scrittore.

Raccolsi un’ulteriore documentazione di quanto stava accadendo e informai l’ufficio competente del mio editore.

Nello stesso tempo, siamo giunti nel Luglio 2010, una parente in vacanza all’isola di La Maddalena in Sardegna, mi chiese se fosse una buona idea portare in visione “Voglia di Volare” al titolare di una libreria, suo ottimo conoscente, quella stessa che tempo prima aveva messo in vendita il mio precedente libro.

Ritenni che fosse un’ottima idea, anzi suggerì a J di portare alla libreria ogni materiale in suo possesso, in modo che il responsabile potesse esaminarlo e valutare la mia proposta di inviargli, a mie spese, materiale promozionale utile ad una campagna pubblicitaria mirata e dedicata a “Voglia di Volare”. Dopo qualche giorno fui raggiunto da J che mi informava di trovarsi all’interno della libreria “Libreria dell’Isola”, e che il proprietario aveva il desiderio di conferire con me.

Fu un colloquio breve, gli dissi che avendo esaminato il libro sapeva già di cosa si trattasse, aggiunsi che gli avrei fatto giungere il materiale informativo al punto vendita.

Lui non obiettò.

Preparai attraverso uno stampatore economico Olandese cartoline, biglietti da visita, mini cartelloni e brochure, informai via e-mail il libraio del tipo di materiale che gli stavo inviando e feci partire la spedizione.

Lo stile con cui avevo preparato quel materiale era il medesimo modello sul quale avevo basato, e continuo a fondare ogni mia espressione sia divulgativa che di sdegno; profondo rispetto, educazione, completa assenza di volgarità ma senza il bavaglio della censura e del perbenismo all’italiana.

Dopo qualche giorno fui raggiunto al telefono da una voce che, senza educazione alcuna, urlando, diceva:”cosa ti sei messo in testa, chi ti credi di essere, ma stiamo scherzando qua, ma cosa è questa roba, ma hai capito di chi stai parlando?”, compresi che quella voce apparteneva al libraio. Si palesarono senza veli le capacità intellettive del soggetto e troncai la telefonata dicendo di non preoccuparsi perché a perderci ero stato solo io.

Più tardi anche J mi chiamò per scusarsi dell’accaduto, sentendosi responsabile, la tranquillizzai informandola che quello era un comportamento consono alla consuetudine.

Ella volle comunicarmi che il commerciante non solo aveva trattenuto indebitamente ogni materiale ma era riluttante a restituire anche quello che ella stessa gli aveva fornito, compresa una copia del libro, restituitole solo molto tempo dopo.

J mi confessò, inoltre, che il libraio aveva avuto quella reazione poiché, a detta sua, nutriva paura che se avesse promosso e venduto il libro avrebbe potuto subire delle ritorsioni e delle denunce.

Restai senza parole, si stava sfiorando il ridicolo, come era possibile che un commerciante fosse tanto ignorante da non sapere che gli unici responsabili di ciò che c’è su un libro, sulla sua copertina e nelle affermazioni promozionali espresse dall’autore, sono lo stesso autore e la casa editrice che ha pubblicato il libro?

In un secondo momento venni a sapere che l’isola di La Maddalena è uno dei covi degli adepti della De Filippi, pare che un cantante vittorioso nella sua trasmissione e a al festival di Sanremo fosse Maddalenino.

Ancora una volta i conti tornavano senza lasciare la possibilità del ragionevole dubbio.

Anche questa volta pensai che fosse importante rendere partecipe il mio editore della situazione.

Lasciai che trascorresse il mese di Agosto, non appena spuntò l’alba della prima settimana di Settembre volli tentare il tutto per tutto.

Cominciai dal suolo partenopeo, mi presentai personalmente alle redazioni di quotidiani, settimanali e televisioni locali.

Portavo con me, sempre, una copia del libro per mostrare in maniera concreta di cosa stessi parlando. Alcuni redattori mi invitavano ad inviare una scheda della questione al loro caporedattore via e-mail, altri invece fissavano un appuntamento.

Venni ricevuto dal caporedattore de Il Denaro, giornale che aveva in precedenza già pubblicato un articolo sul mio precedente libro grazie alla raccomandazione della moglie del direttore, mia cliente in palestra, al quale, questa volta, mi presentai senza raccomandazione e ricevetti tante parole di buoni propositi ma poi il consueto silenzio.

Mi recai agli studi di Televomero, una emittente campana che si occupa anche di promuovere libri attraverso una rubrica realizzata con il supporto della nota libreria e casa editrice Guida, anche in questa sede grande interesse e promesse di incontri e poi il nulla.

Tornai a chiedere udienza alle porte di Canale9, furono fissati appuntamenti non rispettati fino a quando riuscii ad essere ricevuto.

In redazione pensarono che fosse opportuno farmi colloquiare con un giovane alle prime armi, il quale mi disse che poteva ascoltarmi solo se la questione fosse riconducibile ad interessi legati in qualche modo alla regione Campania. Chiesi se fosse sufficiente che l’autore, colui che stava parlando, il libro e molte delle vicende fossero legate a Napoli, rispose che le credenziali erano sufficienti, prese il libro che avevo con me ma non mi chiese alcun recapito. Era tutto molto chiaro, solo per scrupolo suggerì che forse era il caso che gli dessi un recapito, qualora avesse voluto contattarmi.

Gli incontri proseguirono con pedissequa soluzione di continuità su questa riga.

In uno degli incontri, inoltre, un caporedattore mi disse che la mia condizione di reietto sconosciuto aveva spinto suoi colleghi come Luciano Scateni a cercare di sfruttare la storia per il proprio tornaconto, poi però li aveva colti la paura ed essendo io un nessuno avevano potuto scaricarmi senza problemi.

Per non smentire quanto aveva detto, lui stesso, segui il medesimo comportamento che nell’incontro aveva giudicato deprecabile attraverso un severo e convinto discorso.

Era oramai alle porte il Natale 2010 e il mio peregrinare per redazioni, appuntamenti, promesse, assicurazioni e quanto altro, continuava a produrre sempre gli stessi risultati; improvvise e inspiegabili fughe e ritrattazioni.

Volli per questo fare un regalo provocatorio, inviai il libro a numerose redazioni radiofoniche, televisive, personaggi famosi e alla stessa Maria De Filippi al suo domicilio romano.

Pensai persino di ricorrere alla trasmissione Forum:

Spettabile redazione: Sono consapevole dei motivi, e in verità comprendo la vostra scelta di ignorare sistematicamente i miei appelli, ma scrivo ancora una volta poiché il mio appello di giustizia sembra essere scomodo anche per la giustizia ordinaria. In realtà ho tentato di intraprendere le vie giudiziarie tradizionali ma diversi legali mi hanno distolto dal mio intento per due motivi: non dispongo delle ingenti quantità di denaro necessarie per intraprendere un percorso giudiziario e, cosa più importante, il fatto che non chieda un risarcimento in denaro fa di me una persona poco credibile in una questione così delicata. Per questo credo che sia possibile un aiuto da parte di Forum e se mi permettete l’ardire doveroso per chiarezza e trasparenza. Ecco il caso:….”

Era palese che non mi aspettassi nulla.

Restai, invece, sorpreso quando lessi una e-mail che trovai nella casella di posta elettronica, nella quale venivo informato che una certa Carlotta Speaker aveva chiesto la mia amicizia su facebook. Riluttante, l’uso che faccio del social network è limitato ad essere solo una fruibile ed elastica rubrica, feci capolino nel profilo per capire chi fosse questa Carlotta.

Vidi che si trattava della conduttrice della trasmissione FreeWay in onda su Radio KissKiss. Risposi alla sua richiesta pensando che la cosa avesse a che fare con il libro che avevo inviato, le risposi accettando l’amicizia ma con un messaggio gentile e provocatorio nello stesso tempo, tanto ero certo che non l’avrei più sentita.

Carlotta, al contrario, non si tirò in dietro e fece in modo che la contattassi telefonicamente, alla radio. Abbiamo parlato, mi disse che dopo aver letto le prime due pagine del libro si era detta che avrebbe dovuto capire meglio e approfondire la questione. Scambiammo qualche pensiero e lei mi chiese se volessi intervenire nella sua trasmissione per parlare di “Voglia di Volare” e se fossi interessato a dare un apporto come corrispondente per gli eventi da Napoli, una volta alla settimana.

Nonostante l’arrivo di Carlotta, però, la situazione non ha mai mutato il suo aspetto, tanto che anche Carlotta è sparita senza lasciare la traccia di una motivazione logica. Tutto ciò nonostante le sue pubbliche dichiarazioni di voler fare, annunciare e la mia proposta di scrivere quasi in diretta con lei alcuni stralci del libro denuncia. E’ da sottolineare che il bravo Pippo Pelo, personaggio di punta della radio, è entrato nel giro De Filippi e la stessa radio KissKiss pare sia divenuta una delle radio ufficiali del tour di Amici.

Nel mese di Gennaio 2011 mi giunse una nuova telefonata, il direttore del Gruppo Albatros, Giorgia Grasso, informata dai suoi collaboratori su quanto espresso nelle segnalazioni che avevo inviato, soprattutto su quanto raccontato online sul modus operandi della casa editrice, desiderava approfondire la vicenda. Voleva capire meglio cosa stesse accadendo ed analizzare la documentazione in mio possesso. Fissammo un incontro alla libreria di via Basento in Roma, un colloquio interessante. Giorgia dopo aver analizzato gli aspetti salienti della questione mi propose di scrivere un libro inchiesta, nel quale aprissi al pubblico ogni aspetto della storia che ha coinvolto Achille e “Voglia di Volare”, dalla sua stesura fino ad oltre la pubblicazione.

Continua…


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