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Religione e ateismo: un dibattito a più voci

Creato il 20 dicembre 2010 da Donmo

Religione e ateismo: un dibattito a più vociIl giornale online americano Psycology Today, ospita un interessante dibattito sul ruolo dell’ateismo e della religione nell’attuale società. Tutto ebbe inizio nel maggio scorso, quando lo psicologo evoluzionista Nigel Barber pubblicò un articolo intitolato: “Perchè l’ateismo sostituirà la religione”. Le motivazioni dello studioso possono essere così sintetizzate: “Le ragioni per cui le chiese perdono terreno nei paesi sviluppati può essere riassunto in termini di mercato. Prima di tutto, con una scienza migliore, con reti di sicurezza sociali e famiglie più piccole, ci sono meno paure e incertezze nella vita quotidiana delle persone e dunque meno mercato per la religione. Contemporaneamente, vengono offerti molti prodotti alternativi, quali i farmaci psicotropi e l’intrattenimento elettronico, più libere da lacci e laccioli e che non richiedono di conformarsi in modo pedissequo a credenze non scientifiche”.

Al dibattito da ora un ulteriore contributo il filosofo Michael W. Austin con un articolo intitolato significativamente: “Perchè l’ateismo non può sostituire la religione”. La sua tesi, contrapposta a quella di Barber e che, se è vero che molte persone si sono rivolte alla religione a motivo dell’incertezza economica o per una sfida emotiva, è altresì altrettanto indubitabile che molti vivano ancora la religione non solo come una modalità per affrontare la paura, l’incertezza e le difficoltà emotive. L’uomo religioso, sostiene Austin, non è il consumatore di un prodotto: è anzi una persona convinta che la sua fede gli chieda di vivere con altruismo, in maniera disinteressata e senza pensare di essere al centro dell’universo. Ma la critica all’ateismo da parte del filosofo americano va ancora più a fondo: questo non potrà mai sostituire la religione, sostiene, perchè incapace di proporre credenze e valori positivi, fondato com’è solo sulla negazione. Compito che potrebbe eventualmente essere assunto da qualche forma di umanesimo laico, ma mai dall’ateismo.

Un dibattito in ogni caso interessante e che consente di “volare alto”, cosa di cui c’è estremo bisogno, specie di questi tempi.



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