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O, almeno, a me succede così.
Dal momento che non c'è famiglia cinematografica che mi sia più cara di quella creata da François Truffaut, ogni volta che muore uno dei suoi attori, io mi sento malissimo. Qualche anno fa, ad esempio, sono andata con il cuore affranto al funerale di Claude Jade, un'attrice bravissima che era stata Christine Darbon, la moglie di Jean-Pierre Léaud nella serie Doinel. E' invece di questi giorni, purtroppo, la notizia della scomparsa di un'altra amatissima e truffautiana attrice francese, Marie-France Pisier, che è stata Colette, il primo (infelice) amore di Doinel, e che più volte ha fatto la sua apparizione nei capitoli della serie.
Nata in Vietnam nel 1944, la Pisier ha trascorso l'infanzia in Nuova Caledonia, dove il padre era all'epoca governatore coloniale (nel 1984 uscirà un suo romanzo ispirato a quel mondo, dal titolo "Le Bal du Gouverneur", dal quale qualche anno dopo trarrà anche un film come regista). Rientrata in Francia per gli studi, attrice di teatro, viene scelta da Truffaut per interpretare Colette e da quel momento la sua carriera decolla: la Pisier ha lavorato con registi del calibro di Jacques Rivette, André Téchiné, Alain Robbe-Grillet, Raoul Ruiz e Luis Bunuel. Donna di grande impegno civile, è stata tra le firmatarie del manifesto di Simone De Beauvoir (Manifeste des 343 salopes) in favore del diritto all'aborto nel 1971.
L'ultima volta che l'ho vista recitare, è stato in un film del 2006 di Christophe Honoré, Dans Paris, dove era la madre di Louis Garrel e Romain Duris (mentre il padre era interpretato da Guy Marchand). Honoré, uno che nella vita ha mangiato pane e Nouvelle Vague, stava probabilmente pensando a Truffaut scegliendo questi due attori come genitori dei suoi protagonisti, e che piacere guardarli rubare la scena ai giovani con la loro bravura e la loro naturale complicità.
Tuttavia, per me, Marie-France Pisier resterà per sempre Colette, la ventenne che spezza il cuore a Doinel con la sua aria superiore e noncurante: dopo averlo fatto entrare in casa, lo lascia come un idiota continuare la cena con i propri genitori mentre lei se ne va fuori con un altro ragazzo, il suo, dal nome assai improbabile Albert Tazzi (clin d'oeuil di Truffaut all'attore protagonista di L'Année dernière à Marienbad, dell'amico Alain Resnais).
Sacrée Colette... ci mancherai!
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