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Rendimenti Fondi pensione risultano migliori di quelli del TFR

Da Mrinvest

Oltre ai positivi rendimenti Fondi pensione, nel 2012 crescono anche gli aderenti ai Fondi medesimi

Rendimenti Fondi pensione risultano migliori di quelli del TFRQuest’anno, al 30 settembre, risultano iscritti ai Fondi pensione 5.758.759 lavoratori italiani, il 4% in più di fine 2011. Ma il dato positivo è che i Fondi pensione hanno registrato rendimenti nel periodo del 6,2%; meglio hanno fatto i Fondi aperti (7,4%) e i Pip (8,1%). Nello stesso periodo, il Tfr (Trattamento di fine rapporto) si è rivalutato del 3%.
Ma la Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione) ha messo in luce anche un altro dato, cioè che nel triennio 2009/2011, i Fondi pensione hanno svolto un ruolo (improprio) di ammortizzatore sociale. Questo è dovuto al fatto che con la crisi molti lavoratori hanno perso il posto e hanno chiesto il riscatto anticipato della posizione, avendone i requisiti.

Fondi pensione e Tfr: a quale dei due aderire? La risposta a cui sono sempre più

chiamati a rispondere i lavoratori dipendenti non è semplice da darsi. Perché se il Tfr garantisce rendimenti bassi ma sicuri, i rendimenti fondi pensione restano esposti alle turbolenze dei mercati.
Eppure, dati alla mano, nel lungo periodo, i rendimenti Fondi pensione sono migliori di quelli offerti dal Tfr, come dimostra anche l’andamento del 2012.

Nel 2011 i riscatti anticipati sono stati 62mila, ossia il 10% in meno dell’anno precedente. Il riscatto è possibile quando si diventa invalidi al lavoro, in caso di morte senza diritto alla pensione (il riscatto va in favore dei beneficiari designati), in caso di perdita del posto di lavoro. E ancora: le anticipazioni possono chiedersi nel caso di cure mediche, di acquisto della prima casa per sé o per i figli e se si è iscritti al fondo da almeno otto anni. Si può chiedere l’anticipo del 30% della somma accumulata anche per “esigenze diverse”.

Stando alla Covip, su 372 milioni di anticipazioni erogate nel 2011, i due terzi hanno riguardato proprio le “altre esigenze”, sintomo delle difficoltà delle famiglie, le quali hanno spesso preferito in questi ultimi tempi intaccare la propria posizione previdenziale anziché indebitarsi a titolo oneroso con le banche o le finanziarie.

Complessivamente, dunque, rispetto ai timori di qualche anno fa, quando si era parlato di “scippo” in relazione alla devoluzione del Tfr nei Fondi pensione, si può osservare che tale furto non è avvenuto e chi ha investito ha già ottenuto rendimenti Fondi pensione positivi, destinati a divenire ancora più marcati nel tempo, anche per il miglioramento previsto e auspicato dell’andamento dei mercati finanziari.


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