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Renè Arnoux, per sempre legato a Gilles

Creato il 25 luglio 2014 da Simo785

A cura di Giulio Scaccia

La carriera in Formula 1

Renè Alexandre Arnoux nasce a Grenoble, il 4 luglio del 1948.

Il suo esordio in Formula 1 è con il Team Martini nel 1978. I mezzi sono limitati e Renè non ha modo di mettersi in mostra. A stagione inoltrata, il team si ritira per mancanza di mezzi e il francese si accasa in Surtees, scuderia anche questa in grave difficoltà.

Arnoux alla guida della Renault

Arnoux alla guida della Renault

All’inizio del 1979, viene ingaggiato dalla Renault per affiancare il connazionale Jean Pierre Jabouille. A Digione, mentre il compagno firma la prima vittoria di un motore turbo in Formula 1, ingaggia l’epico duello con Gilles Villeneuve. L’episodio è ricordato ancora oggi come uno dei più intensi e spettacolari della storia dell’automobilismo sportivo. Gilles e Renè combatterono ruota a ruota. Un duello di altri tempi, che fece anche nascere stima ed amicizia tra i due. A Digione Arnoux è terzo. Completa la stagione con altri due podi e si classifica ottavo nel campionato del mondo. Quel giorno Arnoux e Villeneuve scrissero una delle pagine più incredibili della storia della formula 1.

Nel 1980 l’avvio è fulminante: vince in Brasile e Sud Africa ed è primo nel mondiale fino al Gran Premio di Monaco. La seconda parte di stagione è tormentata. Tante pole position ma poca affidabilità. Alla fine è sesto nella classifica iridata.

Arnoux nel 1981 si ritrova uno scomodo compagno di squadra, Alain Prost. Fallisce la qualifica in Belgio e non riesce a combinare molto. Gli inconvenienti tecnici sono molti e Prost è regolarmente più veloce di lui. Arnoux chiude la stagione con soli undici punti ottenuti al nono posto in classifica piloti.

Durante la prima parte di stagione, nel 1982, non riesce ad ottenere risultati significativi tranne una pole nel primo Gran Premio. In Francia scoppia la polemica con Alain Prost. La Renault realizza la prima doppietta in Formula 1 della sua storia, Arnoux vince davanti al compagno di squadra. Furioso, nel dopogara Prost si dichiara tradito dal suo compagno di squadra: a suo dire questi non avrebbe rispettato l’ordine di scuderia di lasciar vincere colui che tra i due fosse era meglio piazzato in classifica mondiale. Arnoux ribatte che non c’era nessun ordine di scuderia. Questo episodio, determina comunque la fine del rapporto con la casa francese, che lo lascia quindi libero di passare alla Ferrari.

A Monza venne annunciata la firma del contratto con la scuderia di Maranello. Arnoux vince il Gran Premio davanti alle due Ferrari di Tambay e Andretti. Chiude la sua stagione sesto, con ventotto punti.

Arnoux e Tambay sono i piloti Ferrari per la stagione 1983. René viene accolto con entusiasmo dai tifosi della Ferrari, ma l’inizio è difficile, con solo 8 punti nelle prime sette gare. In Canada Arnoux conquista la prima vittoria stagionale, dopo essere partito dalla pole e si rimette in gioco per il campionato mondiale. Al partire dal Gran Premio di Germania viene messa a disposizione dei piloti la nuova vettura, la 126 C3 con cui il francese vince al debutto. A questo piazzamento segue un altro successo a Zandvoort e due secondi posti che portano Arnoux a due punti da Prost quando mancano due gare alla fine.

Al Gran Premio d’Europa, però, il ferrarista non va oltre il nono posto e il ritiro per il cedimento del motore in Sud Africa affossano le sue speranze mondiali. Vince Piquet (con il sospetto della benzina irregolare) e il francese chiude la stagione al terzo posto, suo miglior risultato di sempre, con quarantanove punti ottenuti. E’ il canto del cigno, René sconta il cattivo avvio di stagione e quegli alti e bassi che lo caratterizzavano. Tambay e Arnoux porteranno l’ultimo mondiale costruttori alla Ferrari, prima dell’era Schumacher.

Arnoux con il compagno di squadra Alboreto

Renè Arnoux con il compagno di squadra Michele Alboreto

Compagno di squadra di Renè per il 1984 è Michele Alboreto. Il rapporto con Michele non è dei migliori e spesso il francese viene criticato dalla Scuderia e dallo stesso Enzo Ferrari. La Ferrari non può competere con le McLaren di Prost e Lauda. A parte alcuni piazzamenti, l’unico acuto di Arnoux è il secondo posto a Dallas: il francese fa una rimonta eccezionale in un Gran Premio caratterizzato dall’asfalto in sgretolamento.

Nel 1985, dopo appena una gara conclusa al quarto posto, Arnoux è inaspettatamente licenziato dalla Ferrari e sostituito dallo svedese Stefan Johannson, ufficialmente per un problema fisico, ma le vere ragioni rimangono tuttora sconosciute. e né il francese né la scuderia hanno mai chiarito i motivi dell’esclusione dal team di Arnoux. Tra gli appassionati girano varie ipotesi che qui evitiamo di riportare.

Praticamente resta senza un volante per tutta la stagione.

Dal 1986 al 1989, conclude la sua carriera con una Ligier ormai in disarmo, centrando qualche piazzamento. Nel suo ultimo anno di attività è protagonista di uno schianto tremendo durante dei test a Silverstone, uscendo di pista ad oltre 200 km/h. Ne esce illeso. A fine stagione annuncia il ritiro.

Il pilota e l’uomo

Renè Arnoux, l’ex meccanico del preparatore Conrero, uno venuto dalla gavetta. Pilota combattivo e corretto, noto per non avere peli sulla lingua. Per anni fu considerato uno dei piloti più veloci del Circus, con delle pecche nello sviluppo e nel set up della vettura. Forse non riuscì ad esprimere in pieno il suo potenziale. Queste le parole di Enzo Ferrari, prese da “Piloti che gente”: “Da noi si dimostrò molto veloce e anche dotato di un’istintiva intelligenza agonistica. Si esaltava nella competizione diretta, quando sentiva giunto il momento di piazzare l’acuto”.

Renè, capace di grandi cose e di giornate opache, figura con poche mezze misure. A Fiorano lo ricordano per la simpatia, non certo per la capacità di dare indicazioni utili allo sviluppo della vettura. Forse l’essere venuto dalla gavetta, ad un certo punto della carriera, assaporando la gloria e la notorietà, divenne un handicap. Rimarrà sempre nella memoria di tutti per il duello ruota a ruota con Villeneuve a Digione. E per gli appassionati della Formula 1 ed i tifosi Ferrari, il suo licenziamento ad inizio 1985 è uno dei (quasi) misteri del nostro meraviglioso sport.

Riporto alcuni pensieri di René riguardo l’epico duello con Gilles a Digione nel 1979.

“Questo gran premio resta un ricordo particolare, il gran premio a cui tutto il mondo mi collega, anche dopo 25 anni. Non passa settimana senza che qualcuno me ne parli. Questa corsa ha marchiato la mia vita e in qualche modo, senza falsa modestia, la Formula 1. Nel 2003 si parla ancora di quei sei giri da leggenda. Ci si è toccati dieci volte, si è fatto di tutto, solo per lo sport e neanche per la vittoria, alla fine sono finito terzo: il mio primo podio ed i miei primi punti! E’ stato giusto per la bellezza del gesto (…..) Digione mi rende felice. Perché più che ricordi precisi, mi rimane un “non so cosa” indefinito ma che torna regolarmente. L’impressione di aver vissuto lì, in quel preciso momento, un evento particolare, un qualcosa che ti lascia una traccia indelebile per il resto della tua vita”. (fonte GPX.it)

Sempre René sul duello con Gilles: “È un ricordo molto felice anche se arrivai soltanto terzo. Fu una battaglia contro il mio miglior amico in Formula 1 – io non definivo Gilles un pilota ma l’acrobata dei circuiti! Con Villeneuve potevi duellare solo in quel modo: penso che avessimo lo stesso temperamento, lo stesso modo di intendere le corse, la stessa fame di vittorie. Con le macchine dell’epoca dovevi avere cieca fiducia nell’altro pilota perché quando entravi in collisione volavi subito per aria. Lui aveva fiducia in me e io in lui, per cui siamo stati capaci di toccarci sette volte. La verità è che Gilles era leale e degno di fiducia, sia in pista che nella vita. Mi piaceva davvero molto”. (fonte Motorinside.it)

 

Le parole di Renè amplificano ancora di più la grandezza e la lealtà di Gilles Villeneuve. Entrambi restano nei nostri cuori.


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