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Renzi, dimmi con chi vai… (di Piergiorgio Odifreddi)

Creato il 08 luglio 2014 da Tafanus

Piergiorgio-odifreddiA volte un po’ di saggezza si può trovare anche nei proverbi: ad esempio, in quello che recita “Dimmi con chi vai, e ti dirò chi sei”. Naturalmente, chi fosse Matteo Renzi lo sapevamo anche prima. O meglio, lo sapevano coloro che avevano tenuti gli occhi aperti, e non si erano fatti irretire dal flauto del Pifferaio Magico.
Ma ora finalmente possiamo incominciare a vedere quali sono gli amici di Renzi, che piano piano stanno facendo outing. Fin dagli inizi Silvio Berlusconi non ha nascosto le sue simpatie per il sedicente Rottamatore, ben conscio di trovarsi di fronte a un alter ego in grado di sparate anche più grosse delle sue, e di voltafaccia ancora più bronzei. In seguito Flavio Briatore ha confermato che “Renzi è il numero uno di Berlusconi”. E ora Piersilvio Berlusconi annuncia di “tifare per Renzi” e di “sperare che ce la faccia”.
D’altronde, come potrebbe essere diverso, visto che Renzi ha iniziato la sua opera di governante con un’improvvida e improvvisata riforma delle istituzioni, che ha l’unico “merito” di essere stata contrattata (sottobanco, e non certo in streaming) con Berlusconi, e in cambio di non si sa cosa? Poi sono seguìti gli attacchi concentrici alla Pubblica Amministrazione e alla Scuola, ben noti covi dove si nascondono gli evasori fiscali e i beneficiari dei finanziamenti e degli appalti pubblici, da stanare al più presto per risanare miracolosamente i bilanci dello Stato.
Renzi-betoriPer completare l’opera, il governo del baciapile Renzi (nella fotina in atteggiamento devoto verso il Card. Betori) ha seguito le orme dei governi dei baciapile Monti e Letta che l’hanno preceduto, concordando con loro sul fatto che per sanare i conti non basta svuotare le tasche ormai vuote dei poveracci: bisogna anche continuare a riempire quelle già piene dei preti. Il ministro dell’Economia, infatti, in piena sintonia con i colleghi della Pubblica Amministrazione e della Scuola, ha emanato un decreto di esenzione fiscale per gli enti ecclesiastici ancora più generoso, ed è tutto dire, di quelli finora vigenti.
D’ora in poi la Chiesa non pagherà neppure più il poco che già pagava, perché le maglie per l’esenzione sono state allargate, invece che ristrette. “Tutti devono fare la loro parte”, ci siamo sentiti ripetere fino alla nausea dai vampiri dei tre governi della crisi, per poi scoprire che evidentemente i preti non sono nessuno, e dunque possono fare anche meno di quanto già non facevano. Il tutto in barba ai moniti dell’Europa, che aveva invano cercato di spingere il nostro Stato cialtrone a sanare il regime di “concorrenza sleale” indebitamente concesso alla Chiesa.
Stiamo sereni, Italiani. Se non sapevamo chi era Matteo Renzi, ora possiamo dirlo guardando con chi va: cioè, tanto per cambiare, con le due famiglie mangiatutto dei Berlusconi e della Chiesa. E aveva il coraggio di presentarsi come il Rottamatore…
(Piergiorgio Odifreddi)
Credits: segnalazione di Charly Brown
0807/0630/1300


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