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RENZI, L’ETERNO SECONDO? #renzi #bersani #barca

Creato il 06 aprile 2013 da Albertomax @albertomassazza

 

renzi

C’è da capirlo, l’astro nascente del centro-sinistra(?) italiano. Abituato com’è a bruciare le tappe e, sia chiaro, senza l’ausilio di apparati e nomenklatura, non ce la può fare a rimanersene buono in un momento di tale confusione. Perchè sono proprio questi i momenti in cui i pesci abboccano più facilmente. Ed eccolo, con tanto di chiodo e di jeans elasticizzato, col marsupio bene in evidenza (Panariello docet), imbonire la vasta platea giovanile della DeFilippi, con toni parodisticamente Kennedyani. Il voto non puzza, direbbero i latini.

E poi giù a menar botte da orbi su Bersani, umiliato dai grillini; anche se qualche malizioso potrebbe dire che chi si è fatto umiliare dai grillini, ad inizio dicembre umiliò Renzi al ballottaggio delle primarie. Ha recitato così bene la parte del leale durante la campagna elettorale,  così poco consona alla sua rampante ambizione,  che ora non ne può più e deve per forza gettare la maschera, incurante di risvegliare, così facendo, i sospetti maliziosi di chi continua a chiedersi le ragioni di un risultato elettorale inferiore alle peggiori aspettative.

C’è da capirlo e da compatirlo: dopo aver visto realizzarsi il miglior esito elettorale (per lui, non certo per il suo (?) partito, né tantomeno per l’Italia), pregustava un ritorno da salvatore della patria. E invece si ritrova un Bersani che, sulla base di un accordo per il Quirinale, potrebbe riuscire a far muovere i primi passi al suo governo. Come se non bastasse, nel caso fallisse l’ipotesi Bersani, eccoti spuntare Fabrizio Barca, uno che può dirsi fuori dalle logiche d’apparato in modo ben più credibile del galletto fiorentino; uno in grado di allargare il bacino elettorale, come Renzi, ma, differentemente da lui, capace di mantenere il consenso ottenuto da Bersani. Insomma, uno con il phisique du role giusto per incidere sulla pelle dell’enfant prodige fiorentino il marchio indelebile dell’eterno secondo.



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