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Repetitio: Il semi-sconosciuto Scriblerus Club

Creato il 04 maggio 2013 da Lalenene @Irene_Marziali
Questo club venne fondato nel 1712 da un gruppo di letterati/scrittori inglesi, irlandesi e scozzesi (già un miracolo dal momento che da sempre le tre regioni non sono proprio in rapporti di intensa amicizia). Potremmo paragonarlo alla Lunar Society nata a Birmingham poco dopo, nella seconda metà del XVIII secolo (sulla quale potete trovare delle informazioni QUI).
I membri dello Scriblerus Club infatti erano amici e compagni di cultura, come li chiamo io, che durante i loro incontri informali e amichevoli si dedicavano alla satira, prendendo particolarmente di mira gli eccessi e i comportamenti venali del loro tempo in contrapposizione con la dignitosa grandezza e il buonsenso degli antichi. Nei loro scritti, che influenzeranno poi le opere personali dei singoli membri, criticheranno la vanità,la falsità e la corruzione che soprattutto i nobili tentavano ipocritamente di mascherare proprio nel Settecento. "Le memorie di Martino Scriblero" è proprio una raccolta dei vari scritti che nacquero dagli incontri del gruppo. Il club poté riunirsi fisicamente per pochissimo tempo, e precisamente fino alla morte della Regina Anna nel 1714, a seguito della quale il paese fu assoggettato all'amministrazione di alcuni nemici dello Scriblerus Club, che cessò di ritrovarsi ma non si sciolse mantenendo i contatti per posta.

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Jonathan Swift


MEMBRI
Jonathan Swift: scrittore irlandese considerato tra i maestri della satira inglese. Le sue opere più famose sono " I viaggi di Gulliver" che tutti conosciamo e che è evidentemente simbolico e satirico, e il paphlet "Una modesta proposta", il cui titolo completo è tutto un programma: " Una modesta proposta per impedire ai bambini dei poveri di essere un peso per i genitori e per il paese e far sì che siano utili all'interesse pubblico". Questo lavoro, scritto quando l'autore avrà lasciato materialmente il club, pur mantenendo i contatti via lettera, e sarà tornato nella nativa Dublino, esprime chiaramente il disprezzo per l'atteggiamento superiore dell'Inghilterra nei confronti dell'Irlanda proponendo che i bambini irlandesi dei poveri fossero usati come cibo per i ricchi inglesi, così da essere utili alla società, con tanto di ricette per cucinarli! Insieme a Robert Harley pubblicò la rivista "The Examiner" alla quale poi contribuirono altri membri del club.

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Alexander Pope


Alexander Pope: uno dei maggiori poeti inglesi del XVIII secolo, conosciuto per la sua vena satirica e per le sue traduzioni delle opere di Omero, oltre che per le sue poesie. Nel 1711 pubblicò l'allora famoso "Saggio sulla Critica" nel quale giudicava la poesia in quanto genere letterario e i classici antichi sebbene con poca chiarezza, e nel quale creo il genere di poesia detto "Distico eroico".

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John Arbuthnot

John Arbuthnot: medico e scrittore scozzese, molto amico dei primi due, e attivo sostenitore del partito dei Tories. Nella sua attività di scrittore satirico si dedicò principalmente alla satira politica e scientifica, sulla quale era l'unico del gruppo ad avere conoscenze. Era in casa sua che si svolsero buona parte degli incontri dello Scriblerus Club. Pare fosse una persona davvero divertente e intelligente, nonché modesta dal momento che fu alla base di molte delle più famose satire della sua epoca e che fu la fonte e il tramite di molti dei più brillanti scritti di un mezzo secolo di letteratura, ma fece di tutto per non ricevere il dovuto merito ( non si attribuì esplicitamente nessun'opera).

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John Gay

John Gay: poeta e drammaturgo inglese, amico di lunga data di Swift e socio fondatore del club. Una delle sue opere più importanti è "L'opera del mendicante", un melodramma satirico nella quale prende di mira personaggi di spicco della società come Robert Walpole, politico inglese nominato Molto Onorabile Primo Conte di Orford, nonché primo Primo Ministro del Regno Unito. Basta che vi citi l'epitaffio che riporta il suo monumento sepolcrale, scritto proprio da Gay:

Life is a jest, and all things show it,
I thought so once, and now I know it.

La vita è uno scherzo, e tutto lo mostra
l'ho pensato una volta, e ora lo so.
Con affetto, Irene

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