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Repubblica Democratica del Congo / I minerali "insanguinati" del Kivu

Creato il 05 aprile 2012 da Marianna06

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   Sono anni che nella Repubblica Democratica del Congo, e precisamente in quel territorio

   di confine che si chiama Kivu, si continua  a vivere di morti ammazzati e devastazioni gratuite.

   E tutto perché le miniere della zona ,una ricchezza notevolissima per il mondo degli affari,

   suscitano appetiti insaziabili dentro e fuori l’Africa.

   Il garbuglio è talmente intricato, e mi riferisco alle forze che si combattono  a vicenda,

    militari e no,   che diventa complicatissimo distinguere tra colpevoli e innocenti.

   Anche perché in questo contesto la parola innocenza provoca solo riso spontaneo.

   E corrotti e corruttori  sono davvero così ben mimetizzati da essere indistinguibili.

   Diciamo che esiste una vera e propria rete malavitosa, che ha come obiettivo prioritario il

   commercio illegale dei cosiddetti minerali preziosi, che consentono d’arricchirsi in tempi

   brevi, anche  dopo due o tre affari  andati a buon fine .E la cosa va avanti da anni.

   Si tratta in prevalenza di una rete internazionale di faccendieri con agganci sul territorio,

   che possono permettersi di soffiare sul fuoco e assoggettare e rendere schiavo l’indigeno.  

   Poi, una volta abituati a certi agi e vantaggi, il vizietto del losco affare non si estingue, né per

   il bianco corruttore, né per il nero corruttibile.  

   E, in tutto questo, alla povera gente del luogo non resta che la parte peggiore del copione.

    Lavorare per paghe da fame in quasi semi-schiavitù, a prescindere dal sesso e dall’età.

   Se ci si limita all’Africa, questo genere di affarismo malavitoso riguarda, senza dubbio

   alcuno, paesi come il Rwanda , l’Uganda , il Burundi, il Tanzania e il Kenya.

   All’estero invece – riferisce l’ennesimo dettagliato Rapporto ONU – sono ben 85 le società

    straniere , le quali sono coinvolte a tutti gli effetti nell’esportazione illegale di minerali.

 

   Siccome ,accanto a questa spogliazione sistematica del Congo si hanno anche  momenti

   di grande insicurezza e perdite di vite umane per gli scontri armati ,  e questo avviene  

   specie nel sud-Kivu,  e si tratta di aggressioni e ruberie anche da parte di alcuni degli  

   stessi militari congolesi delle FARDC, l’urgenza  di un intervento super partes, a livello

   internazionale, sarebbe oramai davvero intramandabile.

   Codesto intervento dovrebbe tenere conto di una riforma in loco del settore minerario, dello

   esercito, dei servizi di sicurezza, della giustizia e sopratutto della regolamentazione dei rapporti

   internazionali.

   Ma diciamo che, se si  è realisti, oggi è proprio come leggere il “grande libro dei sogni”.

   Infatti non si muove foglia.

   E , per quanto triste, ci dice che ci vorranno ancora molti anni  perché onestà e

   correttezza  trovino  effettivo spazio laggiù.

   Chi avesse dei dubbi  vada a vedere, a livello politico, cosa sono state le elezioni ultime del

   Presidente nella Repubblica Democratica del Congo.

   Dispiace e moltissimo, piuttosto, per le giovani generazioni che, in questo modo, vedono

   dinanzi a sé ancora  parecchie preclusioni e strade sbarrate.

    E le loro proteste, dinanzi a corrotti e corruttori d’ogni risma ed estrazione, inascoltate.

 

   A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 

   In basso nella cartina è visibile il territorio del Kivu

 

CartinaGoma

 


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