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Resident evil: retribution

Creato il 10 ottobre 2012 da Misterjamesford
Resident evil: retributionRegia: Paul W. S. Anderson
Origine: Germania, Canada, UK
Anno: 2012
Durata: 96'

La trama (con parole mie): Alice, dopo gli sfaceli che fecero esplodere l'epidemia del virus diffuso dalla Umbrella Corporation in tutto il mondo e la resero portatrice di poteri sovrumani, si ritrova suo malgrado alleata dell'ex nemico Albert Wesker - l'uomo che la privò di quegli stessi poteri - prigioniera di una struttura che fu dell'ex Unione Sovietica all'interno della quale la corporazione sta sviluppando scenari ipotetici rispetto ad un nuovo propagarsi dell'infezione.Il ritorno del computer Regina rossa e l'utilizzo di cloni ed infetti affetti da ogni genere di mutazione renderanno la fuga della donna una vera e propria impresa nonostante l'aiuto di una squadra inviata appositamente per darle una solida mano, ed una volta riconquistata la libertà l'incubo non sarà comunque finito: tra gli zombies e gli umani, infatti, pare essere divampata una vera e propria guerra.
Resident evil: retribution
Probabilmente Paul W. S. Anderson spera di stabilire un record di presenze fisse nella top ten fordiana dedicata al peggio della stagione per più e più anni di seguito.
Probabilmente Milla Jovovich non è ancora stata messa al corrente di essere la regina delle cagne maledette.
Probabilmente quel "retribution" nel titolo dell'ennesimo capitolo della saga cinematografica tratta dal franchise di videogiochi di Resident evil allude al fatto che chiunque assista a questo spettacolo andrebbe retribuito - e ringraziato - dalla produzione.
Probabilmente tante, tante cose.
E in mezzo a tutte loro, una sola, granitica certezza: l'ultima fatica dell'Anderson peggiore del Cinema è una schifezza di proporzioni bibliche che rischia davvero grosso di entrare prepotentemente sul podio della succitata classifica di fine anno anche a scapito di altre schifezze mortali uscite in sala nel corso degli ultimi dodici mesi.
Considerata l'esperienza "irripetibile" de I tre moschettieri, lo scorso anno, e assodato il fatto di aver trovato pessimi tutti - ma proprio tutti - i capitoli precedenti di questa serie, mi sarei dovuto costringere a risparmiare ad occhi e cervello una visione che neppure una sbronza da record sarebbe in grado di cancellare: regia ridicola, script scriteriato - Julez ha ipotizzato fosse il prodotto di un reality in cui un gruppo di sceneggiatori avrebbe composto una sequenza per ogni membro dello stesso senza curarsi di quello che gli altri avevano prodotto -, effetti speciali che di speciale non hanno nulla se non la pessima qualità, un cast che riuscirebbe a fare brutta figura perfino al cospetto delle "stelle troppo italiane" di Boris.
Eppure, per dovere di recupero delle novità in sala e forse per una discreta dose di masochismo legato alla settimana del rientro dalle ferie, non ho saputo dire di no.
Voi, però, che potete, ascoltate il mio consiglio: se un amico, il fidanzato, il marito, la moglie, l'amante, Gesù Cristo sceso appositamente sulla Terra, gli alieni o chiunque altro dovesse chiedervi di aggregarvi per una visione, fate un bel respiro, afferrate la prima bottiglia che vi capita a tiro e sfracellatela sulla testa del vostro interlocutore. Lui potrebbe anche non capire, ma tendenzialmente direi che potrebbe ringraziarvi una volta ripresosi per averlo salvato da una delle esperienze cinematografiche più imbarazzanti degli ultimi anni.
Dalla trama risibile ai personaggi tratteggiati a colpi d'accetta - non che fosse mai stata una grande attrice, ma Michelle Rodriguez non potrebbe finire più "lost" di così - fino all'incubo di un incombente nuovo capitolo, tutto prosegue come un videogioco a schermi di quelli che fecero impazzire generazioni intere nel corso degli anni ottanta senza per questo riuscire a conservarne minimamente il fascino, affidandosi ad interpreti che paiono le riserve delle riserve di attori di professione - il capo della squadra di supporto ad Alice, sosia sbiadito del Sawyer lostiano cui devo il "nome", pare essere stato ripescato dopo un rifiuto di Josh Holloway di tornare a sfoggiare le sue due espressioni in un altro film di infima categoria dopo il terribile Il respiro del diavolo - e a situazioni al limite del ridicolo.
Neppure la parte sguaiata, tamarra ed action riesce a mettere una pezza almeno ironica su un vero e proprio disastro, e soltanto il minutaggio breve e la totale assenza di ambizioni - uno dei principali difetti che portarono l'orrendo Gamer, altro film ispirato al mondo dei videogiochi, in cima alla classifica del peggio nel 2010 - risparmiano al pubblico la sofferenza del ritmo lento e lo sguardo fisso al contatore sul lettore pregando che i titoli di coda possano arrivare il più presto possibile o di addormentarsi senza ritegno prede della stanchezza.
A me, sfortunatamente, non è accaduto.
Forse avrei dovuto aspettare qualche giorno, con i ritmi di lavoro tornati a premere sulle palpebre la sera.
O forse non avrei proprio dovuto neppure considerare di schiacciare play.
Una cosa, però, voglio dirla: non mi ha fatto incazzare.
Ho solo riso forte pensando che forse Anderson può farcela davvero, a portare a casa il record di presenze tra i worst movies di casa Ford.
MrFord
"But you see, it's not me, it's not my familyin your head, in your head they are fightingwith their tanks and their bombsand their bombs and their gunsin your head, in your head, they are crying."Cranberries - "Zombie" -

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