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Resoconti letterari settembrini

Creato il 12 settembre 2012 da Temperamente

Siamo ormai giunti a metà settembre, forse il mese odiato un po’ da tutti: studenti che tornano sui banchi di scuola, uomini e donne che si apprestano a sopportare un nuovo anno di lavoro, precari e disoccupati che per il lavoro venderebbero l’anima, lettori e lettrici che realizzano di non avere più a disposizione intere giornate da dedicare alla lettura. Insomma, settembre è il mese della consapevolezza, e in questo mondo così incerto talvolta le si preferisce l’incoscienza.
Ma per il popolo dei lettori settembre significa anche qualcos’altro.

Resoconti letterari settembrini
Se non sorgono intoppi di qualsivoglia natura, il lettore può usufruire della concessione per così dire “divina” del dilatamento libro-temporale – altresì detta “ferie” – nel corso dei tre mesi incastrati fra maggio e settembre. Al termine di tale concessione giunge il momento del resoconto. Sì, per il lettore settembre è il mese del resoconto: con il ritorno a casa, non può sottrarsi alla valanga di domande di amici, curiosi, parenti, utenti di facebook a conoscenza della sua passione per la lettura (e per i quali rappresenta inevitabilmente l’oracolo dei libri).
Domande che ruotano tutte intorno due punti in particolare: quali libri hai letto quest’estate? E: be’, sentiamo, ti son piaciuti? Ebbene, non sempre il lettore è disposto a rispondere ai suddetti quesiti. Sia perché, appunto, non fanno altro che ricordargli che proprio nel periodo in cui c’è un enorme fermento letterario lui sarà costretto a dividere la lettura con gli impegni di tutti i giorni; sia perché talvolta il lettore ha la coscienza sporca. Al solo udire le due paroline “estate” e “libri”, gli ritornano alla mente delle immagini non proprio esaltanti: si ricorda di Zazie nel metrò, Sulla strada, e qualche altro titolo lasciato a metà, con l’intenzione di riprenderlo più in là (e ora non sa bene quando); del Maestro e Margherita, letto fra una chiacchierata con gli amici e un tuffo in mare, che non l’ha entusiasmato poi chissà quanto; della Linea d’ombra che proprio non ha digerito. Certo, gli sovvengono anche tutti i gran bei romanzi portati a termine con grossa soddisfazione e del lettore e dei protagonisti degli stessi, che di tanto in tanto si divertono a bussare alla porta della mente e a fargli visita.

E allora, un consiglio: non stuzzicate il lettore a settembre. Lasciatelo in silenzio a fare i conti con le sue inadempienze letterarie, non chiedetegli “che succede” se lo vedete depresso e malinconico: rischiate di innescare una reazione incontrollata, che metterebbe a repentaglio la vostra incolumità fisica e mentale.


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