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Retrospettiva anni '80

Creato il 26 maggio 2012 da Trinat

Retrospettiva  anni '80
Nel decennio 1980-1989 il progresso scientifico e tecnologico proseguì in tutti i campi a ritmo molto sostenuto e in modo particolare nella esplorazione spaziale, nella quale non mancarono risultati spettacolari come le immagini del lontanissimo pianeta Nettuno e dei suoi satelliti inviate dalla sonda Voyager 2, americana, in viaggio verso Andromeda.Però nella conquista umana dello spazio i maggiori successi degli anni '80 appartennero all'Unione Sovietica. Nelle sue stazioni orbitanti – prima la Salyut 7, poi la Mir -oltre a numerosissime ricerche biologiche e tecnologiche, furono compiuti esperimenti decisivi sui problemi legati a una permanenza dell'uomo nell'ambiente ristretto di una capsula e nella condizione anomala di assenza di gravità .In campo nucleare gli sforzi si concentrarono sul proseguimento della fusione controllata, che nelle speranze avrebbe dovuto costituire per l'avvenire una sorgente inesauribile di energia pulita o quasi, ma sul finire del decennio il cammino si presentava ancora lungo e denso di ostacoli da superare, per cui l'umanità per le sue necessità fu costretta per forza a far conto sul petrolio, essendo del tutto marginale il contributo delle cosiddette sorgenti alternative alla soluzione del problema energetico. Furono considerevoli i progressi nella trasformazione diretta dell'energia solare nelle batterie solari: il rendimento fu quasi raddoppiato, ma le potenze ottenibili rimasero pur sempre limitate, i costi ancora elevati per cui una loro utilizzazione effettiva per scopi energetici non poté andare oltre l'alimentazione di apparecchiature di comunicazione nelle zone non servite da una rete elettrica.
L'industria cinematografica, per sopravvivere alla concorrenza della TV e dei nuovi media, differenziò la sua produzione, cercando di soddisfare tutte le esigenze del pubblico, sfruttandomle nuove tecnologie e puntando sulla riscoperta del cinema di qualità.  In Italia vi furono momenti molto difficili in cui sembrava che il cinema medio stesse per scomparire definitivamente, ma verso la fine degli anni '80 vi fu una vera e propria rinascita.   Federico Fellini girò Ginger e Fred (1985); Ettore Scola diresse il film molto bello  La famiglia (1987) ; Marco Bellocchio Diavolo in corpo (1986);Giuliano Montaldo il kolossal Marco Polo (1982) prodotto dalla RAI. Sergio Leone dopo aver girato il bellissimo C'era una volta in America (1984)purtroppo scomparve prima di poter portare a termine un suo ambizioso progetto Leningrado, un kolossal sull'assedio della città.Bernardo Bertolucci coronò un suo sogno realizzando L'ultimo imperatore(1987), con capitali stranieri, ma tecnici ed artisti italiani che vinse ben nove premi Oscar. I nomi del cinema popolare furono quelli dei fratelli Vanzina, Carlo Verdone, Francesco Nuti e soprattutto quelli di Massimo Troisi e Roberto Benigni che con i loro film riuscirono ad offrire alle platee un divertimento intelligente: ricordiamo Ricomincio da tre, 1981; Non ci resta che piangere, 1984; Il piccolo diavolo,1988.Fra i giovani registri spiccò il nome di Nanni Moretti, Ricki Tognazzi,Francesco Calogero, Gabriele Salvatores, Marco Risi, Maurizio Nichetti, che diresse nel 1989 l'ottimo Ladri di saponette e Pupi Avati, il vero alfiere del buon cinema medio ( Una gita scolastica, Regalo di Natale, Storia di ragazzi e ragazze).  
L'Italia non ebbe certo un ruolo di rilievo nel panorama musicale degli anni '80, ma non mancarono fermenti di novità e artisti che seppero ottenere consensi in campo internazionale, come per esempio Umberto Tozzi, Zucchero, Vasco Rossi, Ruggeri, Concato,Anna Oxa ed Eros Ramazzotti. Accanto alle nuove leve vi fu la riconferma di personaggi già da tempo affermatesi nel panorama della canzone italiana, quali Ornella Vanoni, Gino Paoli, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Gianni Morandi, Lucio Dalla, Riccardo Cocciante, Antonello Venditti, Pino Daniele ed altri. Un caso singolare rappresentò l'attività di Franco Battiato, musicista di grande talento sempre in bilico tra tentazioni commerciali e sperimentazioni linguistiche colte. Vi furono anche artisti che ottennero un successo internazionale come Milva che divenne una delle più apprezzate interpreti del repertorio di musiche brechtiane. Angelo Branduardi con le sue ballate e Paolo Conte con le sue storie riuscirono a divenire stelle di prima grandezza nel panorama della musica europea, successo consacrato con concerti tenuti nel 1988 e nel 1989 all' Olympia di Parigi.
 Nel calcio. le grandi emozioni vennero dai mondiali del 1982 disputati in Spagna. La Nazionale di Enzo Bearzot, che non convinse nelle partite amichevoli precedenti il torneo, iniziò con tre stentati pareggi, poi però superò le fortissime squadre di Argentina e Brasile, e in semifiale la Polonia. Con la partita finale disputata e vinta contro la germania Ovest, l'Italia conseguì il terzo titolo mondiale. 
Il Ciclismo è quasi sempre vissuto sui grandi dualismi ( Coppi e Bartali, Merckx e Gimondi, ecc.) e gli anni '80  videro innanzitutto la sfida fra Francesco Moser e Giuseppe Saronni. Il primo trentino grande corridore da cronometro, passista dotato di una resistenza eccezionale; il secondo, lombardo, sprinter con doti di fondo e di grande opportunismo. Moser entrò nella leggenda grazie alla Parigi- Roubaix, una corsa così dura da essere ribattezzata l'inferno del Nord; la vinse per tre anni consecutivi dal 1978 al1980, poi collazionò centinaia di vittorie compresi campionati iridati e tricolori. Gli mancava solo una vittoria in una grande corsa a tappe, che arrivò con la vittoria del Giro d'Italia del 1984.A Città del Messico nel 1984 conquistò il primato dell'ora percorrendo 51,151 km. all'aperto.Nel curriculum di Saronni figurano due Giri d'Italia ('76 e '83) un Campionato del Mondo (1982).
Nel tennis il momento d'oro degli italiani sembrò decisamente finito. Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli non ebbero eredi né in Coppa Davis né nelle graduatorie mondiali.Ma il tennis è sempre stato uno sport internazionale per eccellenza e i campioni stranieri hanno avuto successo nel nostro paese come se fossero italiani. Ricordiamo Borg, Mc Enroe, Ivan Lendl, Boris Becker, Mats Wilander; nel settore femminile vanno ricordate  Martina Navratilova e Chris Evert, la tedesca Steffi Graf, l'argentina Gabriela Sabatini e la spagnola Sanchez: furono loro le regine della terra rossa del Roland Garros a Parigi, dell'erba di Wimbledon a Londra e delle suoperficie sintetiche di tutto il mondo.I
Questi gli avvenimenti più importanti nei vari settori degli anni '80. Naturalmente in  poche righe non si possono elencare tutti gli avvenimenti, ma solo quelli che hanno lasciato un segno nell'immaginario collettivo.

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