Magazine Diario personale

Revenant

Da Aquilanonvedente

revenantIndeciso se tuffarmi nell’ultimo Stallone, Creed, ne La grande scommessa oppure in Revenant, alla fine ho scelto quest’ultimo.

Devo dire che mi aspettavo qualcosina in più.

Indubbiamente la prestazione di Di Caprio è molto intensa, considerando che per gran parte del film non parla (forse è meglio). La fotografia è spettacolare e gli effetti speciali non mancano (ma del resto dov’è che mancano effetti speciali nei film di oggi?).

Ma in fondo in fondo, di cosa si tratta? Dell’eterna lotta tra il buono e il cattivo, tra il bene e il male. La lotta per la sopravvivenza e per la vendetta da parte di un uomo al quale hanno ucciso il figlio, dopo la moglie.

Tanti tani anni fa fu girato un film western (del quale non ricordo il titolo) che prevedeva un soggetto simile: un uomo in fin di vita che lottava per sopravvivere in mezzo alla natura selvaggia. Sarebbe interessante fare il confronto tra i due.

Comunque sono due ore e mezza di film che non lasciano spazio alla noia.

La tensione non manca. Nel mio caso era doppia, perché temevo che mi chiudesse il parcheggio dove avevo l’auto.

E allora sì che avrei dovuto sfidare anch’io la natura fera.

Meglio così…



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