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Revenant - Redivivo

Creato il 20 gennaio 2016 da In Central Perk @InCentralPerk
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(Attenzione SPOILER qui e là)
Sono ormai immersa nella visione di Revenant da qualche ora e una domanda mi sorge spontanea: ma questo è davvero l'Iñárritu che ha firmato Birdman?
Certo, prima di quel film scoppiettante c'era stata la per me noiosa svolta solitaria di Biutiful, prima ancora i film corali e quasi filosofici firmati in coppia con Guillermo Arriaga.
Ma qui, che di corale c'è poco, e di noioso purtroppo tanto, che fine ha fatto l'ironia spumeggiante di un supereroe con le ali che si ricicla attore di teatro?
Lì avevamo il ritmo, l'adrenalina frenetica, qui abbiamo la lenta esplorazione dell'uomo contro la natura e dell'uomo contro l'uomo, la voglia di sopravvivere e vendicarsi.
Lì avevamo Broadway e il suo caos, qui le distese ghiacciate del Nord Dakota in tutta la loro maestosità solitaria.
Lì lo sbeffeggiamento di Hollywood, del suo mondo e del suo sistema, qui una riflessione che non va mai veramente affondo verso le violenze perpetrate ai nativi americani e alle loro terre, che han portato ovviamente a una violenza da entrambe le parti.
Lì dialoghi fulminanti, con una sceneggiatura fitta fitta e piena di intelligenza, qui più che altro grugniti, pianti e smorfie, qualche frase in lingua pawnee, qualche altra nell'accento sporco di Tom Hardy che manda comunque in brodo di giuggiole.
Lì uno script come si diceva intelligente, qui, una storia banale condita da dialoghi banali, da monologhi e leitmotiv che tornano e ritornano.
Revenant - Redivivo
Con il paragone si potrebbe andare avanti all'infinito, ma tanto c'è poco da fare: Iñárritu è cambiato, ha deciso di sterzare e fare qualcosa di completamente diverso.
Cosa ne è uscito però se non un survivor movie per almeno tre quarti di durata, e un film di vendetta nell'ultima parte?
Niente di nuovo quindi, né nella struttura, né nello sviluppo, con il buon e povero Leo che in 156 minuti di film vede la sua vita appesa sempre all'ultimo filo ma sempre pronto a farcela grazie a prontezza e intelligenza.
La storia, si sa, lo vede spacciato fin quasi dall'inizio contro un brutale e spaventoso scontro con un orso (vero e proprio prodigio di computer grafica), lasciato in fin di vita dai compagni, vegliato dal figlio, da un giovane imberbe e dal mercenario del gruppo, che non si fa troppi scrupoli a lasciarlo così moribondo dopo avergli ucciso quel figlio meticcio che già di suo lo irritava.
Da lì parte l'avventura di Leo/Glass per sopravvivere, trovare quel mercenario, e ucciderlo.
Niente di nuovo, giusto?
Esatto, e non aiutano dialoghi scontati, scontri estenuanti e personaggi tagliati con l'accetta e già visti più e più volte altrove.
Revenant - Redivivo
Tutto da buttare allora, per questo favorito alla corsa dell'Oscar e già vincitore dei premi migliori (film drama, regia, attore) ai Golden Globe?
No, perchè la regia di Iñárritu è davvero qualcosa di strepitoso, da Birdman si è infatti portato dietro gli amati piani sequenza, e basta vedere i minuti iniziali per andare in brodo di giuggiole di fronte alla sua bravura. Poi questi piani sequenza li si perde un po', li si ritrova qua e là, ma il messicano continua a confezionare scene, combattimenti e fughe che tolgono il fiato, grazie anche alla sapienza di uno come Emmanuel Lubezki alla fotografia che esalta ancor più i momenti più intimisti e à la Malick del film.
Non da meno sono le musiche ad effetto composte da Ryūichi Sakamoto, che fanno il loro sporco lavoro accompagnando Glass nella sua rinascita.
E le interpretazioni? Quel buon Leo che potrebbe finalmente rompere la maledizione e stringere fra le sue mani l'agognata statuetta?
Leo è grandioso, non c'è che dire, e se un paio di anni fa veniva nominato per la scoppiettante interpretazione di Jordan Belfort in The Wolf of Wall Street, facendo leva sulla sua parlantina, qui a venire premiata e un'interpretazione sofferta e fisica più che mai, poche le parole che pronuncia -soprattutto in inglese- tanti gli urli, i sospiri, i grugniti. Spalla perfetta il Tom Hardy con gli occhi da matto, truce e sbuffante, come sempre odioso e adorabile.
Ma non bastano questi punti positivi a farne un film da Oscar, non bastano accenni a un discorso più profondo sull'usurpazione della terra e della cultura sugli indigeni americani, no, non basta.
Revenant resta un bel film, pesante, in parte noioso, sorretto da grandi attori e da un grande regista.
Non è poco, certo, ma non è abbastanza.
Revenant - Redivivo
Regia Alejandro González IñárrituSceneggiatura Alejandro González Iñárritu, Mark L. SmithMusiche Ryūichi Sakamoto, Carsten Nicolai, Bryce DessnerCast Leonardo DiCaprio, Tom Hardy, Domhnaal Gleeson, Will PoulterIl TrailerSe ti è piaciuto guarda anche 127 ore, Everest, Balla coi Lupi

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