Siamo in Havana tra caldo e sentimenti ardenti. Sole, mare, bella gente, sesso, passione e religione. Il film è diviso in sette storie, tre delle quali collegate tra loro da un elemento in comune.
Tutte e sette le storie sono dirette da registi diversi, da Benicio Del Toro ad Elia Suleiman che è anche protagonista della sua storia. C’è anche da aggiungere che il suo corto è tra i migliori del film dove, attraverso un orginale modo di raccontare su pellicola e un’eccezionale fotografia, spicca perfettamente il suo talento facendosi così riconoscere. Benicio Del Toro nel suo corto sembra sia diventato un regista americano: è riuscito ad adattarsi al personaggio della sua storia -un giovane attore americano- riuscendo al meglio nel suo intento.
Il film è uno, inutile fare la critica per ognuno di essi: il lavoro degli altri registi non è da meno (come non lo è il lavoro di squadra di tutti e sette), ma non tutti della stessa portata dei registi sopracitati. Scottante e passionale, questo film vale la pena vederlo. Non annoia e le storie sono fluide e tutte diverse: nessuna monotonia, ma solo voglia di essere uno dei protagonisti.
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