Con la crescente sensibilità ai problemi ambientali tante persone stanno riscoprendo la bici come mezzo di trasporto corrente, per andare ogni giorno al lavoro o a scuola, e non solo per la scampagnata domenicale. Uno dei maggiori ostacoli è però la difficoltà di combinare la bici con altri mezzi: quando si abita a vari chilometri dal posto di lavoro o di studio si vorrebbe poter usare la bici solo per la penetrazione urbana, ricorrendo ad altri mezzi per il tragitto di avvicinamento.
In paesi di lunga tradizione ciclistica come Olanda o Belgio questa è un’abitudine consolidata: in Italia invece purtroppo la situazione non è altrettanto rosea. E’ quindi estremamente importante il Protocollo d’Intesa fra la Federazione Italiana Amici della Bicicletta Onlus (FIAB) e Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), siglato il 17 settembre a Roma da Giulietta Pagliaccio, Presidente nazionale della FIAB, e da Maurizio Gentile, Amministratore Delegato di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), in occasione della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile (16 – 22 settembre).
Il Protocollo mira a sviluppare nuove forme di collaborazione per favorire l’integrazione modale treno/bicicletta. Elaborare progetti di potenziamento infrastrutturale per migliorare l’accessibilità delle stazioni e facilitare, a chi usa le due ruote, gli spostamenti in ambito ferroviario (marciapiedi, sottopassaggi pedonali). Attrezzare circa 180 stazioni a livello nazionale, nell’ambito del progetto 500 stazioni di RFI.
L’accordo prevede la realizzazione di stalli (pavimentati e anche coperti) riservati al parcheggio di biciclette; l’installazione nelle scale dei sottopassaggi pedonali di sistemi (scivoli, ascensori dimensionati) per facilitare salita e discesa dei viaggiatori, senza bici in spalla; l’utilizzo di locali non più funzionali alle attività ferroviarie per noleggio e manutenzione delle due ruote; la creazione di aree dedicate al bike sharing nei piazzali antistanti le stazioni ferroviarie, nelle città in cui il servizio è operativo; e infine l’installazione di segnaletica fissa e variabile dedicata.
Opere per le quali saranno presentati progetti ad hoc al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e che saranno realizzate in parte con i fondi già a disposizione di RFI e in parte con i finanziamenti pubblici destinati alla mobilità sostenibile.
Gli interventi sono così suddivisi tra le stazioni del territorio nazionale: Liguria (27), Lombardia (26), Toscana (21), Lazio (17), Emilia Romagna (16), Puglia (14), Piemonte (11), Marche (8), Calabria (7), Veneto (6), Campania (5), Sicilia (5), Friuli Venezia Giulia (4), Sardegna (4), Umbria (3), Abruzzo (2) e Basilicata (2).
“L’accordo siglato oggi con RFI” ha dichiarato Giulietta Pagliaccio, Presidente FIAB “dà concretezza a un articolato programma di collaborazione con il mondo del trasporto su rotaia che, attraverso la convenzione stipulata a inizio anno con Trenitalia, ad esempio, ci vede già impegnati al tavolo di lavoro misto e permanente nato per elaborare e promuovere iniziative a favore dello sviluppo dell’intermodalità fra bicicletta e treno. Il progetto 500 stazioni – ha continuato la Presidente – prevede, infatti, un adeguamento delle stazioni ferroviarie con interventi e strutture che consentano l’accesso con la bici e facilitino l’intermodalità tra due mezzi di trasporto sostenibili”.
Maurizio Gentile, AD RFI, ha sottolineato dal canto suo che “La convenzione con FIAB rientra in un più ampio progetto di “mobilità dolce” per la quale RFI è impegnata nello sviluppo di progetti che favoriscano sempre più l’integrazione fra bicicletta e treno. Il nostro obiettivo – ha concluso Gentile – è attrezzare le stazioni italiane per consentire l’integrazione modale, grazie alla quale i passeggeri partendo in bici dalla propria abitazione trovino un primo punto di sosta in stazione, per facilitare l’utilizzo del treno per arrivare a destinazione. Il Protocollo d’Intesa con FIAB è un ulteriore tassello, assieme ai percorsi ciclopedonali adiacenti ai binari, di questo processo virtuoso ed ecosostenibile”.
Per altre informazioni vedere www.fiab.it e www.rfi.it
Ugo Dell’Arciprete