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Riapre la scuola, con i soliti problemi

Da Jolanda
Riapre la scuola, con i soliti problemi

La Scuola Pubblica

Ogni anno in questo periodo mi ritrovo a ripensare alle stesse cose… e a riarrabbiarmi di nuovo.
Sono fermamente convinta che la Scuola Pubblica E’ la giusta scelta per i miei figli, per tanti motivi che ho già condiviso spesso tra le pagine del blog , per esempio qui e qui.(e sulla pagina di Facebook IO AMO LA SCUOLA PUBBLICA).

Ma tutti gli anni, al momento della ripresa, mi scontro con gli stessi, gravi problemi.

Uno per tutti: al rientro a scuola tutte le mamme che lavorano (o in generale tutti quelli che si occupano dei bambini della famiglia) tirano un sospiro di sollievo. Dopo tre mesi (3 mesi!) di vacanze i bambini riprendono il loro “lavoro”. E finalmente non ci sarà più bisogno di fare i salti mortali per tenerli occupati (possibilmente in modo intelligente e senza piazzarli davanti alla TV) mentre siamo in ufficio.
Discorsi fritti e rifritti, ripetuti e rimbalzati sulla rete, sui giornali, dovunque: quale mamma che lavora si può permettere di prendere 3 mesi ferie all’anno? Eppure la soluzione non c’è. La scuola chiude. Arrangiatevi (Hai voluto la bicicletta? Pedala!).

Poi rientri a Scuola, ma non inizi con un orario normale. No. Per almeno una settimana l’orario è ridotto. Perché? Possibile che in tre mesi la ditta che deve fornire i pasti non abbia potuto organizzarsi in tempo per la riapertura? Tutti a casa a pranzo un’altra settimana, che vuoi che sia.
Capiamoci: non voglio ridurre tutto al problema che mi spediscono i figli a casa a pranzo una settimana in più. Per carità, mi arrabbio, ma mi arrangio.
E’ il principio.
Ma se la scuola riprende, porca l’oca, non può riprendere con orari sensati?

Non parliamo poi degli inserimenti (in questi giorni se n’è parlato qui e qui).
Io capisco che l’inserimento sia un atto di civiltà. Ovvio che l’abituarsi gradualmente a stare con altri bambini e con le maestre sia l’unico modo civile per permettere al bambino di andare all’asilo in modo sereno e senza traumi.
Ma dovrebbe essere un inserimento basato sul bambino, non un inserimento “standard”, uguale per tutti, senza possibilità di variazione.

Qualche esempio sul tema.
I miei figli hanno fatto tutti il nido. Arrivano alla materna già abituati a stare in una classe con compagni e maestre. E’ ovvio che per loro è normale, mentre può non esserlo per i bambini che il nido non l’hanno frequentato e che quindi si affacciano per la prima volta alla porta della classe.
Ma perché devo portare via mia figlia in lacrime perché’ non può fermarsi a pranzo per le prime due settimane? Chi ha stabilito che può fermarsi solo dalla terza settimana? Aiuterebbe me e farebbe felice la bimba fermarsi a pranzo quasi da subito. Niente da fare.
Stessa scena per il riposino del pomeriggio. Vuole dormire lì con l’amichetta. No, deve andare a casa. Si fermerà solo tra una settimana… Perché?

Ecco questo è quello che non ho mai mandato giù. Nè mai lo farò.

L’unica consolazione è che questi problemi finiscono. Ad un certo punto i figli diventano più grandi e più indipendenti e non hanno più bisogno di inserimenti.
Ma è una magra consolazione…

Scusate lo sfogo, ma non posso accettare che mi facciano venire il dubbio che forse la scelta migliore sarebbe stata una scuola privata. Non lo voglio neppure pensare! Non voglio dover scegliere in base ai miei problemi lavorativi e organizzativi. DEVO poter scegliere in base alle mie idee, a quello che credo sia meglio per loro.

Soluzioni? Guardare a quello che fanno all’estero (Francia, Paesi nordici per esempio) e prendere ispirazione, potrebbe essere una buona idea.
E’ quello che mi auguro per quando le mie figlie saranno mamme a loro volta.


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