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Rifiutare l’Expo

Creato il 24 aprile 2015 da Propostalavoro @propostalavoro

Rifiutare lExpoSe uno psicologo si mettesse in testa di analizzare le dinamiche del mondo del lavoro italiano, non avrebbe dubbi: il paziente è completamente fuori di testa. Ultima prova, la vicenda Expo, di cui avrete certamente sentito parlare, su social, giornali e tv.

I fatti: pochi giorni fa, il Corriere della Sera esce con la notizia che, a pochi giorni dall'inizio dell'evento più osannato (?) degli ultimi anni in Italia, l'80% del personale selezionato ha rifiutato un posto di lavoro presso Expo (circa 600 posti), dicendo no a stipendi da 1300-1500 euro netti al mese.

La causa? Chissà: forse, scrive maliziosamente il Corriere, i turni di lavoro il sabato e la domenica, l'estate ormai imminente e la precarietà del posto (contratto valido solo per la durata della kermesse, cioè 6 mesi).

Addirittura, i responsabili della selezione del personale sono stati costretti a ripiegare sulle seconde scelte, in alcuni casi persino sulle terze, per poter tappare la voragine lasciata dai giovani scansafatiche (la selezione, nella maggior parte dei casi, era diretta a chi aveva meno di 29 anni).

Apriti cielo! Vai di bamboccioni, choosy, scansafatiche, "generazione non abituata al lavoro": tutti, dalla penna famosa all'ultimo dei commentatori da social network, a chiedersi come è possibile che, nel Paese che ha la disoccupazione giovanile oltre il 40%, esistano ancora dei ragazzi che antepongono un sabato sera qualunque al loro futuro lavorativo.

Nessuno, però, che si sia degnato di chiedersi: "ma è davvero così?" (no e lo comunica la stessa azienda che si è occupata del recruiting e che scarica il grosso delle colpe su un sistema di selezione lungo e farraginoso) oppure "perchè rinunciano?". Mai giudicare, specialmente se non si ascoltano tutte le campane.

E infatti, neanche il tempo che la notizia faccia il giro del web, che arriva la risposta carica di rabbia, delusione e disillusione dei giovani che hanno direttamente partecipato alle selezioni e che non ci stanno proprio a passare per causa di tutti i mali del mondo.

I post dei commenti degli aspiranti ragazzi-expo sono ricchi di dettagli e vi consiglio vivamente di leggerli (qui e qui, ad esempio): alcuni sono un bello spaccato di precariato italiano.

Potrete leggere di stipendi da 500 € netti (altro che i vagheggiati 1300 dell'articolo); di selezioni fatte male, gestite peggio e concluse con l'immancabile "le faremo sapere"; della pretesa che, dopo il "le faremo sapere", il candidato sarebbe dovuto rimanere con le mani in mano, in attesa di entrare nell'expo-paradiso-delle-meraviglie, mangiando aria e pagando affitto e bollette con sogni e speranze.

Potrete leggere di un evento che doveva servire al rilancio del Paese e che, invece, non è che l'ennesima testimonianza dello scempio che è diventato il mercato del lavoro. Buon Expo a tutti.

Danilo


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