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Rifiuti e scarti umani crearono le isolette delle Everglades

Creato il 23 marzo 2011 da Zonwu
florida everglades
Le Everglades della Florida sono uno degli ecosistemi più affascinanti dell'intero pianeta, e probabilmente tra i meno considerati dai non americani. Si tratta essenzialmente di un'enorme ragione paludosa che viene a formarsi dall'acqua del Lago Okeechobee, un lago profondo solo 3 metri, ma esteso per quasi 1900 chilometri quadrati.
Ogni anno, durante la stagione umida, le acque del lago inondano lentamente la regione delle Everglades, creando una vasta palude che può raggiungere la larghezza di 65 km e una lunghezza di oltre 150.
Le Everglades, una volta sommerse, sono costellate da migliaia di isolette, alcune davvero minuscole, altre invece in grado di ospitare un minuscolo insediamento umano. Sono chiamate "isole di alberi", e si ergono di neanche un metro sopra al livello dell'acqua, completamente ricoperte da vegetazione.
Queste isole sono diventate un vero paradiso per la vita: alberi di diverse specie, alligatori, uccelli e altra flora e fauna trovano ospitalità su questi piccoli pezzi di terra all'asciutto dalle acque stagnanti della palude.
La teoria comunemente accettata sull'origine delle isole di alberi dice che si siano formate da protuberanze dello strato di roccia che si trova sotto la palude. Ma alcune di esse, se non addirittura la maggior parte delle isole più grosse, potrebbero essersi formate da cumuli di "spazzatura" umana lasciata dagli antichi abitanti della Florida circa 5.000 anni fa.
Questi mucchi di spazzatura sono un mix di ossa, carbone, scarti di cibo e manufatti in argilla e conchiglie, e potrebbero aver fornito un supporto asciutto per la vegetazione, che nel corso dei millenni ha avuto modo di conquistare queste isole semi-artificiali. Le ossa avrebbero inoltre fornito il fosforo, elemento estremamente scarso nelle Everglades ma necessario alla crescita di molte piante.
florida everglades
"Questo dimostra che l'attività di disturbo dell'ambiente operata dall'essere umano non ha sempre conseguenze negative" dice Gail Chmura, paleoecologo della McGill University. "Centinaia di migliaia di anni fa, alcune delle cose che gli esseri umani realizzarono sono diventate ecosistemi di valore".
In un precedente studio sulle isole di alberi, l'archeologa Margo Schwadron scavò fino al substrato carbonatico di due isole, scoprendo terra e un cumulo di rifiuti di origine umana. Le analisi chimiche suggerirono la presenza di altri substrati composti da carbonati provenienti dallo strato di roccia sottostante, e da fosfati, provenienti dal dissolvimento delle ossa.
Gli insediamenti che hanno generato questi mucchi di rifiuti sono ormai scomparsi da molto tempo. Una delle ipotesi è che le malattie portate in America dagli europei possano aver contribuito in maniera significativa allo sterminio delle popolazioni locali.
Il meccanismo secondo cui le piante siano riuscite a "spostarsi" su queste isole non è ancora stato chiarito. Chmura indagherà sulle relazioni ecologiche tra la vegetazione e le isole di alberi, isole che sembrano costituire un ecosistema perfetto per alcune specie animali e vegetali anche grazie ai residui dell'attività umana prodotti dagli antichi abitanti della Florida.
Prehistoric Trash Heaps Created Florida Everglades' Tree Islands

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