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Riflessioni...

Da Enjoylife
Chi mi segue avra' notato che sono stata assente dal blog per un po' di tempo.....purtroppo gli ultimi quindici giorni sono stati i piu' brutti della mia vita, ma fortunatamente ora quel brutto momento e' passato e, calata la tensione, eccomi qui a fare qualche riflessione sulla vita, sulla sua imprevedibilita' e su cosa e' veramente importante!


Vi racconto brevemente cosa mi e' successo:

un pomeriggio mi telefona mia figlia, che vive a Londra, dicendomi che ha un forte mal di testa. Nell'arco di un paio d'ore questo mal di testa diventa insopportabile tanto da dover chiamare un'ambulanza. Da quel momento non ho piu' sentito mia figlia perche' il dolore e la confusione avevano preso il sopravvento e gli aggiornamenti sul suo stato di salute ed il ricovero in ospedale li ho avuti dalla sua migliore amica, finlandese, tramite sms in inglese.

Vi lascio immaginare il mio stato di ansia mentre, dall'Italia, seguivo l'evolversi della situazione tramite sms che traducevo con google.
Comunque, per farla breve, dopo vari esami ed accertamenti, a mezzanotte ricevo il messaggio che si tratta di meningite batterica!
Panico!
La prima cosa che ho fatto e' stato prenotare il primo volo del mattino e nel primo pomeriggio ho potuto vedere mia figlia, incoscente e sotto morfina.
I medici ci hanno spiegato la situazione e ci hanno informato che avrebbero dovuto intubarla e metterla in coma farmacologico. Ci hanno spiegato i vari rischi di questa malattia, comprese la morte e i vari danni permanenti che potevano restare come conseguenza..........vi lascio immaginare il nostro stato d'animo!
Dopo due giorni di coma farmacologico hanno deciso di provare a risvegliarla e fortunatamente tutto e' andato bene e senza nessuna conseguenza!
Solo grande confusione e stanchezza che man mano si stanno risolvendo. Il ricovero e' durato una decina di giorni ed ora la convalescenza dovra' essere di circa tre settimane.

Ecco, questo e' quanto mi e' successo, ma cio' di cui vorrei parlarvi sono le riflessioni che inevitabilmente un'esperienza come questa porta a fare.

Io sono una persona che tende a voler tenere sempre tutto sotto controllo, a pianificare e programmare ogni cosa e questa esperienza mi ha insegnato che non tutto si puo' programmare, che ci sono eventi che capitano all'improvviso e ti sconvolgono la vita, cambiando ogni cosa, cambiando le priorita' e ti fanno capire cosa e' veramente importante e cosa invece e' superfluo. Tutto cio' di cui ti preoccupavi fino ad un attimo prima, non ha piu' alcun senso, alcuna importanza.

Eventi come questo ti fanno riflettere sul fatto che spesso ci agitiamo e ci preoccupiamo per cose che in realta' non sono importanti e sul fatto che cio' che conta realmente sono gli affetti e la solidarieta' tra le persone!

Si', perche' questa esperienza non e' stata solo un'esperienza negativa....certo, se avessi potuto scegliere, non avrei certo scelto di viverla....ma abbiamo ricevuto tantissime dimostrazioni di affetto da parte di amici, familiari e persino da parte di persone che neanche ci conoscevano. In questi giorni difficili si sono formate catene di tantissime persone che ci hanno inviato la loro energia positiva, attraverso preghiere, gruppi di reiki o semplicemente pensandoci ed inviandoci i loro pensieri ed auguri di guarigione!

I primi giorni, quando Noemi era in coma ed i medici erano piuttosto pessimisti non riuscivo ad avere pensieri positivi, per quanto mi sforzassi di pensare in maniera positiva mi venivano in mente solo le eventualita' negative e solo l'affetto delle tante persone che ci sono state vicine mi hanno fatto riacquistare la speranza e poi la certezza che tutto sarebbe andato bene.

Persone che ci sono state vicine fisicamente, come le splendide amiche di Noemi qui a Londra, che ci hanno supportato psicologicamente e materialmente.
Persone che ci sono state vicino con il pensiero, come gli amici ed i familiari dall'Italia che, molto preoccupati, ci chiedevano aggiornamenti giornalmente e ci inviavano messaggi di affetto.
E, quel che piu' mi ha colpito, persone che non ci conoscevano, ma, attraverso amici comuni, hanno saputo del brutto momento che stavamo vivendo ed hanno provato empatia ed hanno pregato e sperato per noi e con noi, perche', come mi e' stato detto, Noemi era la figlia di tutti loro!
......e tutto questo, ne sono certa, ha aiutato mia figlia a superare questa malattia in una maniera che neanche i medici si aspettavano!

Sono convinta che ogni esperienza che viviamo nella nostra vita serva ad insegnarci qualcosa, che ogni cosa capiti per motivi ben precisi e un'esperienza come questa, cosi' "importante", servira' sicuramente a farci crescere e a migliorarci, se sapremo coglierne il messaggio.

Uno di questi insegnamenti e' stato sicuramente quello che la nostra priorita' deve essere amare noi stessi, prenderci cura di noi stessi ed imparare a stare bene con noi stessi, prima che con gli altri. Dico questo perche' mia figlia nell'ultimo periodo era molto stressata e preoccupata per alcune situazioni personali e sentimentali e stava vivendo un periodo della sua vita molto complesso, percio', secondo me, il suo sistema immunitario era a livelli molto bassi e quindi ha permesso alla malattia di prendere il sopravvento. Sono convinta che il nostro stato di salute sia strettamente legato al nostro stato psicologico ed emotivo ed e' quindi molto importante prendersi cura di se' e del proprio benessere psicofisico.

Semplicemente dovremmo lasciare che le cose superflue e nocive si allontanino da noi per lasciare il posto a quelle piu' profonde e che ci rendono felici! 
Come diceva Chaplin, e' necessario liberarci di tutto cio' che non ci fa bene, persone, cose e situazioni che ci tirano verso il basso, allontanandoci da noi stessi.

Un altro importante insegnamento derivante da questa esperienza riguarda l'accettazione. Spesso il nostro voler controllare gli eventi e cercare ossessivamente delle certezze per il futuro ci causa enorme stress psicologico ed e' quindi necessario imparare ad accettare che ci sono cose sulle quali non possiamo avere il controllo e dobbiamo semplicemente accettarle. Tutte le certezze che crediamo di avere e tutti i nostri programmi vanno in pezzi quando capitano eventi inaspettati come questo che e' capitato a noi e dovremmo quindi vivere il "qui ed ora", smettendo di rammaricarci per il passato o preoccuparci per il futuro e godendoci appieno l'attimo presente, che e' l'unica cosa certa che abbiamo!


Come gia' ho detto, la solidarieta' di tante persone ci e' stata di grande aiuto e penso che questo sia proprio il principale insegnamento di questa esperienza. Dovremmo tutti imparare che la nostra piu' grande ricchezza non sono i beni materiali, i soldi, il lavoro, una bella casa, ma gli affetti, la solidarieta', l'empatia, l'amore! E non solo tra amici e familiari, ma anche da e verso persone sconosciute e verso tutti gli esseri viventi!

Concludendo questo post non posso fare a meno di elogiare il sistema sanitario inglese e anche se non avrei voluto sperimentare questo lato di Londra, questa e' stata un'ulteriore esperienza che va ad incrementare il mio amore per questo Paese. Mia figlia e' stata ricoverata prima nel reparto di terapia intensiva e poi nel reparto di malattie infettive del St. Georges Hospital e devo dire che entrambi i reparti sono gestiti da persone eccezionali. Medici, infermiere e personale addetto al cibo e alle pulizie, tutti con un livello di umanita' e disponibilita' incredibili, oltre che una competenza eccezionale! Quello che si percepisce subito e' il rispetto e l'attenzione verso le persone, sia i malati che i familiari. 

Se si e' stranieri e' previsto che si possa chiedere gratuitamente un interprete per comunicare con i medici. 
Chiunque, prima di entrare nella stanza, bussa alla porta e chiede al malato il permesso per fare ogni cosa, sia che si tratti di un prelievo di sangue o anche solo misurare la pressione. 
Vengono forniti dall'ospedale uno spazzolino da denti, un dentifricio ed una crema emolliente, oltre agli asciugamani. 
Durante la giornata vengono offerte bevande calde e fredde sia ai malati che a chi li assiste.
E poi ci sono stati i medici, primari e stimati professori che ci hanno spiegato tutto, ogni giorno, con estrema chiarezza e con totale disponibilita' nel rispondere a tutte le nostre domande.......insomma non posso fare altro che ringraziare per tutto questo!

Beh, ora il peggio e' passato, ma io ho deciso di prendere un'aspettativa al lavoro e staro' qui a Londra per le prossime tre settimane, tempo di convalescenza della mia "bambina".....perche', credetemi, restano per sempre i nostri "bambini" anche da adulti!

A presto...



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