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Riflessioni a seguire l’87ª Notte degli Oscar – L’Academy e il cinema horror: un rapporto complicato

Creato il 24 febbraio 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Gli Oscar anche quest’anno sono andati in archivio e come ogni anno tra gli appassionati ci sono gli scontenti e i soddisfatti per come sono stati assegnati i premi. Io personalmente ogni anno che passa divento sempre più indifferente a questa e ad altre manifestazioni simili.

C’è, però, una cosa che mi è davvero difficile mandare giù. Mi riferisco al clima di generale snobbismo che nella maggior parte dei casi è presente durante la cosiddetta “notte delle stelle”: tutti che gridano allo scandalo e al complotto  se non viene premiato un tale film o un’attrice piuttosto che un’altra e nessuno che inorridisca al fatto che in più di 40 anni di carriera (e con numerosi film entrati di diritto nella storia del cinema) John Howard Carpenter non abbia mai ricevuto una statuetta al Miglior Film e alla Miglior Regia.. Ho citato Carpenter, ma avrei potuto nominare Romero, Craven o i nostri Fulci, Deodato e Bava Padre.. Cosa accomuna questi signori? Che sono registi di film horror.

Gli appassionati de La Notte degli Oscar forse ricorderanno che nel 2010 venne reso un tributo al genere horror… Peccato che a presentare il tutto fossero due dei protagonisti di una saga che niente ha a che fare con l’horror. La saga in questione è Twilight, il polpettone vampiresco più famoso degli ultimi anni, e gli attori di cui sto parlando erano la monoespressiva Kristen Stewart e Taylor Lautner detto anche Ciccio Bello Pelosotto… Questo è abbastanza indicativo di come il genere horror sia da generalmente considerato dall’Academy. Una buffonata!

Ma come può passare per la testa di qualcuno di far presentare una premiere dedicata all’horror a due che sembrano dei modelli Versace?! Ma chiama Robert Englund (il primo e più famoso  Freddy Krueger), chiama Jamie Lee Curtis (La regina dell’urlo), chiama Eli Roth o chiama Federico Frusciante (per i pochi stolti che non lo conoscono guardate le sue videorecensioni e fatevi una cultura)!!

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Chiamate chi vi pare, ma non due attori che la cosa più spaventosa a cui hanno preso parte è il film I dolori di una giovane ex-vergine che si è ingroppata il bisnipote del panettiere di Dracula

Qui sotto potete vedere il tributo mostrato alla 82.ª Edizione della cerimonia degli Oscar.

Purtroppo, non è certamente una novità che l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences abbia più e più volte snobbato straordinari capolavori horror preferendogli film melensi e per famiglie o anche semplicemente film belli, ma inferiori.

Qui sotto trovate quindici film dell’orrore che ritengo avrebbero dovuto vincere il premio come Miglior Film o Miglior Film Straniero ma, che per ragioni a me incomprensibili, non l’hanno ottenuto.

  1. La moglie di Frankenstein (1935) del grande James Whale per le sue atmosfere gotiche e la profondità dei temi affrontati, è considerato uno dei migliori horror di tutti i tempi e nettamente superiore al precedente Frankenstein (1931), di cui è il sequel. Venne candidato solo per la Miglior Ripresa Sonora..
  2. Il Maestro del brivido sir Alfred Hitchcock nel 1960 dette alla luce uno dei personaggi più controversi, spaventosi e inquietanti di tutta la storia del cinema: Norman BatesPsyco, questo il titolo del film, ottenne quattro nomination agli Oscar tra cui Miglior Regia, ma non vinse una sola statuetta.
  3. Suspens è un film del 1961 diretto da Jack Clayton e che Martin Scorsese ha definito “one of the scariest films of all time”. Non ha ricevuto nemmeno una candidatura.
  4. Roman Polanski nel 1968 diede vita a Rosemary’s Baby ad uno dei film che più scardinò le regole che fino a quel momento vigevano nel cinema horror. Ottenne la misera consolazione di portare a casa la statuetta per  la Miglior attrice non protagonista a Ruth Gordon.
  5. L’esorcista è un film del 1973 diretto da William Friedkin. Amato dal pubblico e diventato immediatamente un film di culto e di ispirazione per molte altre pellicole, su dieci nomination (tra cui Miglior Film e Miglior Regia) ottene solamente due statuette per Migliore sceneggiatura non originale e Miglior sonoro..
  6. Un altro maestro del genere è Wes Craven che con Le colline hanno gli occhi raggiunge uno dei massimi picchi di brutalità e di perversione che il cinema abbia mai raggiunto. Dando per scontato che un film così sanguinolento non sarebbe mai potuto piacere ai damerini che assegnano i premi, resto comunque stupefatto che anche l’ottimo make-up eseguito da Dave Ayres sia passato inosservato.
  7. Alien del 1979 di Ridey Scott è una pietra miliare della cinematografia mondiale e venne candidato solamente per gli effetti speciali, categoria nella quale ovviamente vinse grazie al lavoro incredibile di Giger, Rambaldi e Johnson!
  8. Shining è un film del 1980 diretto da Stanley Kubrick e basato sul romanzo omonimo di Stephen King. A mio modesto parere solo per quanto scritto sopra, anche senza aver viso il film, si dovrebbe urlare al capolavoro: uno dei migliori registi di tutti i tempi che mette in scena l’adattamento di un romanzo di uno dei più grandi autori del terrore. Considerato adesso uno dei più spaventosi e inquietanti horror di tutti i tempi, all’epoca si beccò due candidature ai Razzie Awards che, per chi non lo sapesse, sono l’opposto degli Oscar e premiano i film più brutti dell’anno. Venne candidato per le categorie Peggior Attrice per la povera Shelley Duvall e Peggior Regia…
  9. Nel 1982 John Carpenter diede vita ad un altra pietra miliare del cinema: La Cosa. Come al solito era un film troppo politico e di sinistra per le mummie dell’Academy che nemmeno lo presero in considerazione per la categoria Miglior Effetti Speciali che (non me ne voglia il compianto Rambaldi!) venne vinta da quel bambolotto di ET. Anche questo film venne candidato ai Razzie: Peggior colonna sonora a Ennio Morricone… che è un po’ come dire a Mozart che ha steccato!
  10. Il visionario David Cronenberg nel 1986 mise in scena l’adattamento del racconto La mosca di George Langelaan. Il film, diventato ormai un classico dell’horror, portò a casa solamente la stautetta per il Miglior Trucco.
  11. Passi sottovalutare La Casa. Passi sottovalutare La Casa 2. Ma trovo inconcepibile che L’armata delle tenebre (1992) di Sam Raimi non abbia ricevuto nemmeno una candidatura! Con questo ultimo capitolo Raimi raggiunge cime di umorismo e trasgressione del genere che poche altre volte sono state eguagliate.
  12. Tim Burton, il padre del gotico fantastico moderno, nel 1999 diresse Johnny Depp nel magico e oscuro Sleepy Hollow. Sicuramente uno dei migliori film del regista, secondo me il migliore dell’anno, vinse solamente il riconoscimento per i Migliori Costumi.
  13. Il catastrofico 28 giorni dopo è un film del 2002 diretto da Danny Boyle. Non venne candidato in nessuna categoria. La mia opinione è che ancora scossi dall’attentato dell’11 Settembre i membri dell’Academy trovarono fin troppe similitudini tra il clima di disperazione del film e quello che gli Stati Uniti stavano vivendo e non ebbero il coraggio di premiare un film tanto d’effetto quanto quadrato.
  14. Il bellissimo Il labirinto del fauno di  Guillermo del Toro del 2006 si è aggiudicato solo premi minori come Miglior fotografia, Miglior scenografia e Miglior trucco.
  15. Il commuovente e delicato Lasciami entrare di  Tomas Alfredson nel 2009 vinse una quantità straordinaria di riconoscimenti: Miglior Film Straniero al National Board of Review of Motion Pictures, il Méliès d’oro, Miglior Film Internazionale ai Saturn Award, Milgior Film al Tribeca Film Festival, Miglior Film Straniero agli Scream Awards e tanti altri premi e nomination. L’Academy, invece, non lo ritenne all’altezza e non venne nemmeno candidato.

In riferimento all’ultimo anno, la grande delusione per ogni amante del cinema horror che si  rispetti è per la mancata nomination dell’australiano The Babadook, film di Jeniffer Kent. Un film minimalista: pochi personaggi, pochi ambienti. Un film che si regge su una messa in scena molto curata e giocato tutto sulle atmosfere invece che sull’effettaccio (digitale) improvviso utile solo a farci prendere un colpo.

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The Babadook è la storia di una giovane madre vedova che cerca di tirare su un bambino, il piccolo Samuel, che ha una terrificante paura dei mostri e ha reazioni violente che non aiutano sua madre a superare il lutto. Quando niente sembra poter andar peggio ecco che nella libreria del piccolo compare un libro misterioso che narra del Babadook: un mostro che si nasconde nell’ombra. Dopo aver letto il libro al figlioletto strane cose iniziano a succedere in casa..

L’impianto è molto tradizionale, ma quel che caratterizza l’opera di Jennifer Kent è la maniera in cui la regista approccia il lato oscuro della mente da cui scaturisce la paura, quell’idea per la quale il terrore sia qualcosa interno ad ognuno, una presenza che è vera prima nel cervello e che poi proiettiamo negli anfratti bui, nelle porte che si aprono e nelle cantine oscure. Lavorando magistralmente sugli ambienti, sui colori delle pareti, sulle ombre e i tagli di luce, sui vestiti e sulle inquadrature Jennifer Kent ottiene un horror che all’efficacia della paura affianca la discesa nella testa di Amelia, la donna distrutta che nella prima parte scatena più rabbia che compassione, per arrivare a fare quel che i film dell’orrore non fanno mai: passare dalla fondazione della paura alla sua risoluzione.

Gabriele Niola di BadTaste

Vi lascio con il trailer di questo piccolo gioiellino che mi auguro di poter vedere presto al cinema e non solo nei festival.

Andrea Bianciardi


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