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Riflessioni / il sindacato delle fashion bloggers

Creato il 14 giugno 2011 da Secondo Lucy
Lo sfavillante mondo delle fashion bloggers è senza ombra di dubbio un argomento molto interessante per delle riflessioni sulla comunicazione del web cosiddetto 2.0 e della moda, non trovo assurdo pensare che tra qualche anno o forse meno in qualche libro di Sociologia dei nuovi media ci sia un capitolo dedicato a Chiara Ferragni e Co. Di certo non oso immaginare quanti Istant-books sull' argomento ci siano in libreria e quante ragazze abbiano deciso di scrivere una tesi sul caso.
RIFLESSIONI / IL SINDACATO DELLE FASHION BLOGGERS
Faccio un passo indietro, non sono nuova al mondo dei blog et simili anni fa avevo un Myspace e sono passata anche per il live.space (credo si chiamasse così) da molto tempo seguo lo StreetMemo da quando per intenderci a postare erano poche e ben vestite ragazze e a commentare poche e giudiziose utenti. Da lì strada ne è stata fatta, e nonostante compri Glamour ammetto che l' entità del fenomeno fashion bloggers mi era sfuggita fino all' apertura del mio blog.
All' inizio è stato anche divertente girovagare per i diari modaioli di alcune ragazze, ma dopo un po' mi sono resa conta che il divertimento passa come una la sbornia del sabato sera (che per la cronaca non ho mai avuto dal momento che sono astemia). Più vado avanti più mi imbatto o in ragazze che si prendono un po' troppo sul serio o al contrario a ragazze che manca poco che postino la foto in pigiama per stupire.
RIFLESSIONI / IL SINDACATO DELLE FASHION BLOGGERS
Immagino che essere studentessa e vedersi magari pubblicata in un riquadro di qualche giornale o sito faccia un certo effetto non solo per la studentessa in questione ma anche per chi è un follower e sogna lo stesso epilogo.
Eh si, perchè in effetti oltre alle fashion bloggers c'è un nuova categoria da studio: le followers.
Lo sono anche io in fin dei conti, anche se ammetto di commentare pochi post e quasi mai di outfits. Eppure le 'followers' sono l'anello di congiunzioone tra le fashion bloggers e le case di moda. Le fashion bloggers vengono usate dai marchi e a loro volta immagino usino i marchi per partecipare ad eventi e magari avere qualche abito gratuito. Nel mezzo le indinspensabili sostenitrici alias followers che ogni tanto magari cliccano pure su qualche avviso pubblicitario e fanno la fortuna ( si fa per dire)della ragazza di turno; stesse followers che sono pronte a difendere a spada tratta la loro icona se criticata, con una semplice frase: ' l' invidia è una brutta bestia'. Argomentare sarebbe forse troppo.
Chiara Ferragni è la capostipite del fenomeno italiano e si sa tanta gloria tante critiche, fa parte del gioco. C'è da dire che in gamba la ragazza è in gamba: non si arriva a fare quello che ha fatto lei o almeno ad essere la prima in Italia ed esser riconosciuta a livello internazionale. Immagino che quando la criticano si faccia qualche risata pensando alla fortuna che ha messo su in poco tempo,  forse le critiche aiutano solo ad essere ancora più popolare. Il problema è forse è di chi è convinto che ci sia spazio per molte Chiara Ferragni o Veronica Ferraro e si improvvisa con outfits (parola d'ordine per scrivere di moda) che farebbero storcere il naso anche a Lady Gaga.
RIFLESSIONI / IL SINDACATO DELLE FASHION BLOGGERS
In tutto questo tutte si professano studentesse, e io che studentessa lo sono stata che ho amici che hanno frequentato la Bocconi mi chiedo come si fa a conciliare le due cose: essere in giro per il mondo e studiare. Misteri del web?
Per molte sta diventando un lavoro, ma dal momento che tutti i fenomeni sono destinati a passare forse è sempre meglio tenersi anche il titolo di 'studentessa' altrimenti il rischio è quello di dover fondare il Sindacato delle Fashion Bloggers per vedere tutelati i propri diritti e futuro!
Meno male c'è chi sa prendere tutto con molto ironia (qui) e molte ragazze che usano i blogs solo e soltanto come svago. O almeno mi piace pensarlo.
Lucy

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